
Rita Levi-Montalcini | (Torino, 1909 – Roma, 2012) Neurologa
Rita Levi-Montalcini | (Torino, 1909 – Roma, 2012) Neurologa
Rita Levi-Montalcini | (Torino, 1909 – Roma, 2012) Neurologa
Una delle strategie che adotto nel mio lavoro di facilitatore nell’acquisizione scolastica della lingua italiana è quella di presentare ai miei giovani italianisti notizie d’attualità di un certo interesse, allo scopo di arricchire il loro repertorio lessicale, rinforzando magari alcune strutture sintattiche, e favorire la discussione in classe. S
Molti dei miei colleghi storcono il naso quando affermo che una lingua straniera non si insegna, e aggiungo che noi, in quanto attori di questo processo, non siamo altro che facilitatori di una magia che appartiene esclusivamente a chi deve accogliere in sé un idioma altro da quello materno.
C’è un acre sentore di inerzia e polvere di macerie in troppe parti del mondo. E non si tratta solamente di immaginare la devastazione di Paesi martoriati dalla guerra
Flavio Deflorian, oggi rettore dell’Università di Trento, ricoprirebbe, ben presto, il ruolo di… rettrice! Questo, quando sarà emanato e pubblicato il nuovo regolamento d’ateneo che adotta il femminile
Dovremmo sempre passare oltre. Liberarci dalla schiavitù della nostra personale e relativa percezione delle cose. Dovremmo pensarci, in quanto esistenti, sempre in uno stare fuori, in un tendere all’Altro, al di là dell’angustia del nostro piccolo, tiepido e chiuso giardinetto.
Ricordo i miei lontani sedici anni, a Roma. Villa Ada, una panchina. Tante panchine.
Le tre età è il titolo che identifica due opere differenti: una del pittore rinascimentale Giorgio da Castelfranco, noto anche con il nome di Giorgione, e l’altra di Caspar David Friedrich, un artista tedesco operante a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, in pieno Romanticismo.
In uno dei quadri più famosi di Salvador Dalì, La persistenza della memoria, mi sembra si possa ritrovare tutta la relatività della percezione che, generalmente, si ha del Tempo.
La storia dell’umanità è caratterizzata sia dal Padre che uccide il proprio Figlio, sia dal Figlio che si ribella e detronizza il Padre. Se cerchiamo un esempio che riassuma entrambi i casi, si pensi al mito di Edipo rappresentato nella tragedia di Sofocle: Laio che desidera il figlicidio, senza però riuscirvi, sarà ucciso proprio dall’atto parricida del figlio Edipo.