Il Fascio, breve sintesi di un simbolo misterioso
I simboli sono fragili e potenti, quanto affascinanti e fatidici. Possono essere segni innocui e pacifici, oppure drammatiche e ineffabili icone.
I simboli sono fragili e potenti, quanto affascinanti e fatidici. Possono essere segni innocui e pacifici, oppure drammatiche e ineffabili icone.
A più riprese, nel passato, ho scritto sulla Casa d’Italia e accennato al valore della sua presenza quale retaggio storico della nostra Comunità. Oltre ai tanti ovvi motivi già rilevati in altre sedi, due sono le ragioni fondamentali che mi spingono a ritornare sul soggetto.
Quel che noi celebriamo e designiamo col termine Pasqua costituisce la versione cristiana che si riallaccia alla tradizione giudaica del Passover, Pesach; da qui il termine Pasqua. “Dio d’amore che per Amor deve morire”. Cosa vuol significare questo titolo?
Nel mondo molte sono le tradizioni che celebrano l’Equinozio vernale; una ricorrenza universale da sempre vissuta e sentita nell’intimo di ogni individuo e della società. Questo spiega la diversità di tante tradizioni. Quel che noi ricordiamo cristianamente con la Pasqua è una ricorrenza la cui origine si perde nella notte dei tempi.
La Domenica delle Palme segna l’entrata nella Settimana Santa, durante la quale si rievoca la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. Nella tradizione cristiana, la Palma rappresenta gli Onori e il Golgotha, ossia il tripudio festoso dell’entrata a Gerusalemme, il martirio e la resurrezione.
L’anno solare è segnato da quattro eventi determinanti per gli uomini e la natura: due Solstizi (da solstitium, composto da sol, “sole”, e sistere, “fermarsi”), e due Equinozi. I due solstizi (24 giugno e 24 dicembre) suddividono in due l’anno, determinato dalla fase discendente e dalla fase crescente del sole (sei mesi l’uno).
È quasi primavera! Un tiepido alito delicatamente lambirà i mille germogli che presto saranno corolle “sorridenti alla vita’’, in una miriade di forme e profumi. Nella loro fragranza si schiuderanno ad accogliere nei loro “calici’’ il seme fecondatore.
Se gennaio apriva le porte dell’anno, febbraio purificava e propiziava. Come già visto, Febris era la dea celebrata in questo mese, februaris, dall’etrusco Februs, cioè “purificante’’, che purifica. Anche la parola italiana “febbre” risale all’idea di purificazione.
Generalmente la materia e il contenuto dei miei articoli trattano di folclore, celebrazioni e ricorrenze, scavando sulle loro origini. Son convinto che, al fine di carpire appieno il significato intrinseco della materia trattata, occorre risalire all’origine del soggetto, dell’ambiente, del tempo e della società che l’ha espressa.
San Valentino è un Santo italiano. Nacque a Terni, in Umbria, da una nobile famiglia. Convertito al Cristianesimo, presto si trasferì a Roma ove con fervore, nell’ambito della Roma pagana, segretamente celebrava matrimoni nella fede cristiana, nel pieno clima di persecuzione della nuova dottrina e dei suoi seguaci.