Giù le mani dalla croce
La Sindaca di Montréal Plante ed il Primo Ministro Legault
rinunciano al simbolo del nostro patrimonio storico-culturale
La Sindaca di Montréal Plante ed il Primo Ministro Legault
rinunciano al simbolo del nostro patrimonio storico-culturale
“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, recita un adagio latino, tanto antico quanto attuale, che sintetizza al meglio il vicolo cieco in cui si è cacciato il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau
Non è un periodo facile per i due Primi Ministri: Justin Trudeau (Canada) e François Legault (Québec) sono alle prese con questioni spinose e spigolose, che rischiano di comprometterne la luna di miele con l’elettorato. Anche perché, in politica, la percezione spesso supera la realtà. Chi rischia di più, naturalmente, è il capo del governo federale, con il voto del 21 ottobre che pende come una ‘spada di Damocle’ sul suo destino politico. La domanda lanciata dal ‘The Globe and Mail’ è la seguente: l’ufficio del Primo Ministro ha fatto o meno pressioni indebite sull’allora Ministra della giustizia, Jody Wilson-Raybould
Meglio tardi che mai. Lo avevamo chiesto ad alta voce ed a chiare lettere: Justin Trudeau ha rotto gli indugi, chiamando un italo-quebecchese capace ed esperto come David Lametti a dirigere un Ministero strategico e cruciale come il Ministero della Giustizia
Non è stato un anno banale o di transizione: il 2018 ci ha tenuto col fiato sospeso per 12 mesi, settimana dopo settimana, giorno per giorno, nel bene e nel male. Facendoci divertire, ma anche disperare. Un anno altalenante, dagli umori volatili e cangianti, soprattutto per le controverse scelte di politica economica del presidente americano Donald Trump
Pierre Elliott Trudeau, padre dell’attuale Primo Ministro, è stato un politico carismatico ed illuminato: ha governato il Canada per più di 15 anni (1968–1979 / 1980–1984) lasciando un segno indelebile. Il popolo canadese lo ha quasi idolatrato, alimentando un sentimento di euforia passato alla storia come “Trudeaumania”
Questo è un governo che neanche il mago Otelma avrebbe potuto prevedere e confezionare. Ma tant’è. Ad impegnare, si fa per dire, i partiti in quest’ultima settimana sono state le amministrative in 861 comuni, mentre il Premier Conte si preparava per il G7 del Canada e nel Mediterraneo
Alla luce dei fatti, l’unico sondaggio della vigilia confermato dal voto reale è stato quello della Coalizione di Centrodestra, data al 37-38%, e così è stato. Tutti gli altri sondaggi sono risultati sbagliati. Sbagliato ‘per eccesso’ per il Pd di Renzi, crollato al 19%; sbagliato ‘per difetto’ per il M5S, che è invece schizzato al 32%
Alla fine ha vinto Valérie Plante, un’antropologa prestata alla politica, una donna come tante; fino a un paio di mesi fa una perfetta sconosciuta, la tipica donna della porta accanto: semplice, spontanea e sorridente. Un’outsider dalle idee nuove, coraggiose e innovatrici
Dopo l’exploit di Donald Trump negli Usa, in tanti temevano una replica in salsa francese, con Marine Le Pen in grado di fare le scarpe ad Emmanuel Macron, ultimo superstite del ‘fronte istituzionale’ dopo la ‘debacle’ dei due partiti tradizionali: il partito Socialista e quello Repubblicano