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Il Punto

Basta promesse: contano solo i fatti

“Tutto bene quel che finisce bene” o “Meglio tardi che mai”: così avremmo voluto commentare – ad una prima lettura semplicistica, superficiale e romantica – la decisione del Primo Ministro Justin Trudeau di scusarsi ufficialmente con gli Italo-Canadesi internati durante la seconda Guerra Mondiale.

La Comunità italo-canadese ormai è adulta

In occasione delle primarie del Partito liberale del Canada nella circoscrizione di St-Léonard/St-Michel, tra le più “italiane” del Canada, la Comunità italo-canadese ha subìto una sconfitta storica. Inutile cercare alibi o giustificazioni esterne:

A Pasqua riscopriamo noi stessi!

Nell’epoca dell’eterno presente, che rinnega il passato e ignora il futuro, con l’idolatria post-moderna del relativismo assoluto a spadroneggiare, la Santa Pasqua rappresenta l’occasione ideale per riscoprire i valori Cristiani che hanno plasmato l’identità occidentale

Giù le mani dalla croce

La Sindaca di Montréal Plante ed il Primo Ministro Legault
rinunciano al simbolo del nostro patrimonio storico-culturale

Il femminista Trudeau tradito dalle donne

“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, recita un adagio latino, tanto antico quanto attuale, che sintetizza al meglio il vicolo cieco in cui si è cacciato il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau

Trudeau e Legault: mala tempora currunt

Non è un periodo facile per i due Primi Ministri: Justin Trudeau (Canada) e François Legault (Québec) sono alle prese con questioni spinose e spigolose, che rischiano di comprometterne la luna di miele con l’elettorato. Anche perché, in politica, la percezione spesso supera la realtà. Chi rischia di più, naturalmente, è il capo del governo federale, con il voto del 21 ottobre che pende come una ‘spada di Damocle’ sul suo destino politico. La domanda lanciata dal ‘The Globe and Mail’ è la seguente: l’ufficio del Primo Ministro ha fatto o meno pressioni indebite sull’allora Ministra della giustizia, Jody Wilson-Raybould

Un italo-quebecchese per il rush finale

Meglio tardi che mai. Lo avevamo chiesto ad alta voce ed a chiare lettere: Justin Trudeau ha rotto gli indugi, chiamando un italo-quebecchese capace ed esperto come David Lametti a dirigere un Ministero strategico e cruciale come il Ministero della Giustizia

2018, un anno intenso e incerto

Non è stato un anno banale o di transizione: il 2018 ci ha tenuto col fiato sospeso per 12 mesi, settimana dopo settimana, giorno per giorno, nel bene e nel male. Facendoci divertire, ma anche disperare. Un anno altalenante, dagli umori volatili e cangianti, soprattutto per le controverse scelte di politica economica del presidente americano Donald Trump

Caro Trudeau, oltre alla cannabis c’è di più

Pierre Elliott Trudeau, padre dell’attuale Primo Ministro, è stato un politico carismatico ed illuminato: ha governato il Canada per più di 15 anni (1968–1979 / 1980–1984) lasciando un segno indelebile. Il popolo canadese lo ha quasi idolatrato, alimentando un sentimento di euforia passato alla storia come “Trudeaumania”

Con Salvini non si sbarca. E il centrodestra vince

Questo è un governo che neanche il mago Otelma avrebbe potuto prevedere e confezionare. Ma tant’è. Ad impegnare, si fa per dire, i partiti in quest’ultima settimana sono state le amministrative in 861 comuni, mentre il Premier Conte si preparava per il G7 del Canada e nel Mediterraneo