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Con Salvini non si sbarca. E il centrodestra vince

IL PUNTO di Agostino Giordano

Questo è un governo che neanche il mago Otelma avrebbe potuto prevedere e confezionare. Ma tant’è. Ad impegnare, si fa per dire, i partiti in quest’ultima settimana sono state le amministrative in 861 comuni, mentre il Premier Conte si preparava per il G7 del Canada e nel Mediterraneo le Ong europee raccattavano, davanti alle spiagge libiche, migranti da portare in Italia. Una miscela esplosiva niente male. In Canada da parte del premier Conte si è registrata un’impacciata apertura alla Russia con successivo rinculo: ha però rimediato un invito da Trump e una reprimenda dalla Merkel. Si è notato il suo arrivo non sul jet di Renzi ma su un aereo di Stato, ed una scenetta abbastanza eloquente: il suo portavoce che lo trascina lontano dai giornalisti che lo attorniano. Quasi a impedirgli di parlare. Una comparsata, la sua, che poco ha aggiunto, sulla scena internazionale, all’attuale peso specifico dell’Italia.  Intanto però una nave Ong – con Boldrini, Grasso, Cei e Papa a bordo – cercavano inutilmente di sbarcare il loro carico umano a Malta, ma inutilmente; e quindi faceva rotta sull’Italia. Ma qui hanno trovato pane per i loro denti: Salvini, Ministro degli Interni, proibiva alla nave di attraccare nei porti italiani. Lì l’italiano medio, con un minimo di vista e di udito, ha capito che la musica era finalmente cambiata, e che l’Europa – commissione europea in primis, con presidenza belga – era chiamata a svegliarsi. La situazione dell’ Aquarius si è poi sbloccata non per un dietrofront salviniano, ma per il ‘salvagente’ del neo-premier spagnolo Sanchez. Ma già un’altra nave Ong – raccatta-bagnanti su spiaggie libiche – riproporrà il problema fra poche ore. A dare però man forte a Salvini non è solo Di Maio, ma – udite,udite! – il Ministro grillino delle Infrastrutture, Toninelli, anti-Tav e pro-migranti. Vi risparmio le grigliate verbali dei sinistri sindaci di Napoli e Palermo, De Magistris e Orlando, che hanno detto di voler spalancare i porti delle loro città a questi migranti. Ora più di qualcuno si chiede se per caso anche i grillini si stiano riciclando in leghisti, o meglio se si stiano allontanando dagli ‘stellari’ slogans elettorali per planare sulla ‘sporca’ concretezza di targa leghista. Ma a darci una risposta in proposito ci hanno pensato le Amministrative di cui sopra. Bene, il popolo, con un’affluenza del 60%, ha premiato il centrodestra, ha ‘trombato’ il centrosinistra e ha frenato i grillini. Insomma, non interessa il fumo grillino, convince il decisionismo leghista. Lega che fa parte del Centrodestra e che lo trascina alla vittoria. Forza Italia è avviata verso una profonda riorganizzazione, per assicurare nuova linfa propulsiva al partito e radicalizzarlo meglio sul territorio. Berlusconi
e la Meloni sono con Salvini per il suo ‘pugno duro’ sui ‘migranti’, uno dei punti fermi del programma di centrodestra. In settimana ci sarà la moltiplicazione delle poltrone per viceministri e sottosegretari; poi le presidenze delle Commissioni parlamentari. Colpi bassi a gogò.

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