Giù le mani dalla Storia
Da che mondo è mondo, la Storia è ‘magistra vitae’: possiamo interpretarla e criticarla, ma mai cancellarla o, peggio, riscriverla secondo l’etica e gli umori del nostro tempo
Da che mondo è mondo, la Storia è ‘magistra vitae’: possiamo interpretarla e criticarla, ma mai cancellarla o, peggio, riscriverla secondo l’etica e gli umori del nostro tempo
Cinema e teatri chiusi; ristoranti, pizzerie e negozi sull’orlo del fallimento; matrimoni e funerali annullati, cene in famiglia proibite, festival e concerti rimandati, stadi vuoti. Per settimane, mesi, ci siamo sottomessi, senza colpo ferire, in religioso silenzio, al diktat di scienziati, virologi e autorità sanitarie, che ci hanno imposto
L’allarme è globale, le misure di contenimento (sempre più restrittive) pure; eppure le autorità canadesi (un pò meno quelle quebecchesi) continuano a predicare calma, ribadendo che il pericolo di contagio resta “debole”. Come se la terra degli Aceri fosse un’oasi
‘Il Buongiorno si vede dal mattino’ e ‘Chi ben comincia è già a metà dell’opera’: sono due proverbi che calzano a pennello per sintetizzare il nostro giudizio sulla composizione del nuovo governo di minoranza guidato da Justin Trudeau
Gli elettori Italo-Canadesi hanno confermato la loro fiducia in Justin Trudeau: ora ci aspettiamo qualche Ministro al governo, così come il rispetto della ‘parola data’ lo scorso giugno a Vaughan
Il Canada resta liberale, ma questa volta la fiducia accordata al Primo Ministro non è stata totale e incondizionata: gli elettori hanno scelto ancora Trudeau, ma senza la stessa convinzione e compattezza del 2015. Trudeau ha mantenuto il potere, ma la sensazione
Trentadue (32) secondi: tanto ci ha impiegato il commesso dell’Assemblea Nazionale, il 9 luglio scorso, per rimuovere il Crocifisso dalla parete della Sala Blu del Parlamento provinciale, per cancellare 400 anni di storia, per profanare il nostro patrimonio culturale, per calpestare le fondamenta della nostra civiltà
“Tutto bene quel che finisce bene” o “Meglio tardi che mai”: così avremmo voluto commentare – ad una prima lettura semplicistica, superficiale e romantica – la decisione del Primo Ministro Justin Trudeau di scusarsi ufficialmente con gli Italo-Canadesi internati durante la seconda Guerra Mondiale.
In occasione delle primarie del Partito liberale del Canada nella circoscrizione di St-Léonard/St-Michel, tra le più “italiane” del Canada, la Comunità italo-canadese ha subìto una sconfitta storica. Inutile cercare alibi o giustificazioni esterne:
Nell’epoca dell’eterno presente, che rinnega il passato e ignora il futuro, con l’idolatria post-moderna del relativismo assoluto a spadroneggiare, la Santa Pasqua rappresenta l’occasione ideale per riscoprire i valori Cristiani che hanno plasmato l’identità occidentale