Vinitaly, il principale evento del vino italiano, la cui 54ma edizione si tiene a Verona dal 10 al 13 aprile, torna in presenza dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia.
La guerra che si protrae ormai da un mese in Ucraina ha ridotto alla fame gli abitanti delle città sotto assedio. Ma l’operazione bellica in atto, che non accenna ad allentare il suo effetto devastante in quel Paese, è destinata a far sentire duri contraccolpi sulla sicurezza alimentare anche in altre regioni del mondo, e in Europa in particolare, per un effetto domino di proporzioni globali.
I venti di guerra, che ormai da giorni soffiano sull’Ucraina, e le conseguenti sanzioni economiche imposte alla Russia di Vladimir Putin fanno infiammare i prezzi delle materie prime, da quelle energetiche come gas e petrolio, che alimentano il “caro bollette” e il “caro benzina”, fino a quelle alimentari, che rendono più oneroso l’acquisto di beni di prima necessità come pane e pasta.
Quando si pensa alla Russia viene subito in mente la ricchezza delle materie prime e quindi il pensiero corre a gas e petrolio. Ma c’è anche la filiera agroalimentare in agitazione per l’escalation sul fronte ucraino, sfociata ormai in guerra aperta.
In Italia, la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è stata istituita nel 2014 dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, e con il Ministero dell’Ambiente, per iniziativa dell’agro economista Andrea Segrè, coordinatore del PINPAS.