Domenica è sempre domenica per gli italiani. E penso che sia una delle poche tradizioni ancora rimaste in quest’Italia che cambia, ma sempre in peggio. Domenica scorsa poi, per me, è stata una domenica eccezionale:15 gradi, cielo terso e le isole Tremiti che mi sorridevano. Sorridevo anch’io, perché invece di pensare ai tanti problemi di questa povera Italia, ho preso un caffè al bar del paese, ho scambiato quattro chiacchiere con gli abitanti del mio borgo natìo e ho fatto la solita passeggiata con mia moglie. Aspettavo l’ora del pranzo, ma soprattutto i due appuntamenti televisivi: alle 18 con il tennis e Sinner e alle 20.45 con la nostra nazionale in campo contro la Francia. Sinner ha solo 23 anni ed è già un campione dentro e fuori dal campo. Ha vinto e la stampa mondiale, anche consultando il dizionario dei sinonimi, ha esaurito gli aggettivi per descrivere l’impresa contro il suo avversario Fritz. La mia domenica…ideale, però, è finita male quando, alle 20.45, la nostra nazionale è scesa in campo contro la Francia. Ci si aspettava qualcosa di più, ma dopo 3’ Rabiot, non so se questo nome vi dice ancora qualcosa, su corner ha infilzato Vicario. Ed è stata una partita tutta in salita. Niente primo posto e avversari addirittura più pericolosi per il prossimo turno, come Portogallo, Spagna o Germania. Avevo quasi dimenticato la scena politica. Domenica si è votato per le regionali in Umbria e Emilia-Romagna e, come al solito, l’affluenza alle urne è stata scarsa. Per forza, era domenica e giocavano Sinner e la nazionale.
Ricordando Federico Corneli
Leggo ogni settimana Il Cittadino Canadese, soprattutto per seguire le attività della nostra Comunità. La tradizionali associazioni sono quasi tutte scomparse e organizzare un banchetto per i propri compaesani è un’impresa quasi impossibile. Da quel che leggo sono migliorati, invece, i rapporti tra le regioni e i loro conterranei in Canada. Con un certo successo si è inserita in questo filone la Casa d’Italia che, dopo un periodo alquanto difficile, sotto la guida della sua Direttrice Giovanna Giordano, penso che abbia ritrovato la sua vera vocazione, organizzando tante attività e incrementando, con un certo successo, i suoi rapporti con l’Italia. Penso, però, che, ogni tanto, dovremmo ricordarci, dei pionieri della seconda ondata di emigrazione italiana in Canada dopo la Seconda guerra mondiale. Le nuove generazioni dovrebbero conoscere un po’ della storia della nostra Comunità e ricordarsi di personalità di successo come Alfredo Gagliardi, Nick Ciamarra, Pietro Rizzuto, Augusto Tomasini, Tony Iammatteo e tanti altri. Questa settimana, tuttavia, voglio spendere due parole per Federico Corneli, il quale non solo è stato il re della pizza a Montréal, ma anche un grande sportivo. La sua passione era il ciclismo. Ha organizzato le prime corse la domenica al parco Octagonal di St. Michel e poi è passato all’Omniun Corneli su Fleury e des Recollet, dove aveva la sua pizzeria-madre. Era un gran lavoratore e quasi ogni sera, verso le 21, tra una pizza e l’altra, riceveva la visita dei giornalisti amici che amavano il ciclismo. Oltre alla stampa locale, curava anche quella francofona sulla quale poteva contare. E nel suo salotto-sottosuolo ci è passato anche il giornalista Pierre Foglia, anche lui grande appassionato della bic. L’Omnium Corneli, oltre ad essere una corsa importante, aveva altre due caratteristiche: una corsa per la stampa prima del via e la presenza di grandi personalità sportive come Carnera, Benvenuti, Bartali, Adorni e Motta. E anch’io ho partecipato a questa corsa. Miglior piazzamento un terzo posto e come premio un bel divano. Premio molto apprezzato perché mi ero appena sposato e ne avevo proprio bisogno.