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La squadra del "GAP" al Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Cabrini. All'estrema sinistra, Delphine Alberto. A destra del pannello, Coralie Laflamme Lefebvre
Uno “Sportello di accesso alla prima linea” al Santa Cabrini

Dalla fine di gennaio il servizio è disponibile all’ingresso del Pronto Soccorso

 

MONTRÉAL – Un sistema di prefiltraggio per alleggerire il volume di pazienti che si recano al Pronto Soccorso, con la possibilità di indirizzare i casi meno gravi ad una visita successiva, su appuntamento. Si chiama “Guichet d’accès à la première ligne” (GAP), è rivolto a tutte le persone sprovviste di medico di famiglia e dalla fine del mese di gennaio è disponibile all’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Cabrini. “Il GAP, ovvero lo sportello di accesso alla prima linea – ci ha spiegato Coralie Laflamme Lefebvre, responsabile del GAP presso il CIUSSS de l’Est-de-l’Île-de-Montréal – serve a creare un filtro, in modo che la gente che viene al Pronto Soccorso, ma che non ha bisogni urgenti, dopo aver consultato un agente amministrativo ed un’infermiera, viene ri-orientata verso una visita medica su appuntamento”. Un sistema che non si sostituisce, ma che precede il ‘triage’, ovvero la delicatissima funzione infermieristica volta a identificare le priorità assistenziali di pazienti bisognosi di cure, che invece restano al Pronto Soccorso per farsi visitare il prima possibile da un medico sul posto. “Si tratta di un progetto-pilota del Ministero che, qualora funzionasse, sarebbe poi replicato nel resto del Québec”. Il GAP, quindi, funge da pre-filtraggio per abbassare la pressione sul triage e diminuire i tempi di attesa, oltre ad “educare la persone affinché imparino che, senza un’emergenza vera, è meglio rivolgersi al GAP, telefonando all’811, opzione 3, piuttosto che recarsi al Pronto Soccorso”, ha concluso Coralie Laflamme Lefebvre. Secondo la responsabile del Pronto Soccorso del Santa Cabrini, Delphine Alberto, “il GAP rappresenta una buona alternativa per i pazienti sprovvisti di medico di famiglia che, anche in assenza di un bisogno impellente, oggi si presentano al Pronto Soccorso”. Di questi tempi il tasso di occupazione al Pronto Soccorso del Santa Cabrini oscilla tra il 100% e 110%: “Grazie al GAP, secondo le nostre stime, tra il 25 ed il 50% di chi viene al Pronto Soccorso sarebbe rimandato ad una visita successiva. Naturalmente, parliamo della clientela ambulatoriale e non di chi arriva in ambulanza, o comunque in un una condizione di salute grave”. Con meno pazienti, aumenterebbe la qualità della prestazione, sia degli infermieri che dei dottori, soprattutto in tempi di penuria di manodopera. Fermo restando che i pazienti possono sempre e comunque decidere di restare al Pronto Soccorso, nonostante il GAP suggerisca una visita in un altro momento e in un altro ospedale o clinica. “La scelta resta libera – conclude Delphine Alberto –: basta essere consapevoli che, in mancanza di una vera emergenza, i tempi di attesa si allungano per tutti”. (V.G.)

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