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Foto: Sasha Onyshchenko
Una tradizione dei Grands Ballets che risale al 1964. La magia dello Schiaccianoci conquista grandi e piccini

MONTRÉAL – Non c’è Natale senza balletto e Petr Ilic Cajkovskij rappresenta il tocco magico per sublimare arte e fiaba. Nello “Schiaccianoci” (Casse-Noisette), musica e coreografia coesistono in un’atmosfera senza tempo, in grado di affascinare grandi e bambini. È il balletto di Natale per eccellenza, un classico intramontabile che Les Grands Ballets Canadiens de Montréal’ mette in scena dal 1964. Quest’anno anche due volte al giorno, alle 14 ed alle 19:30 (ma non tutti i giorni), fino al 30 dicembre, nella sala Wilfrid-Pelletier di Place des Arts.  Questa magica storia d’amore e di coraggio fu rappresentata la prima volta al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo il 5 dicembre 1892. Nei 130 anni trascorsi dalla sua prima pubblicazione è stata declinata in diverse varianti. Fu E.T.A. Hoffmann a scrivere il racconto ‘Schiaccianoci e il re dei topi’ nel 1816, che ispirò poi il celebre balletto di Natale a due atti che incanta il pubblico da generazioni, opera del compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij.

 

Alla festa di Natale, ospitata a casa dello stravagante zio di Clara, le viene regalato un soldatino, Schiaccianoci. La bambina inizia a danzare con lo Schiaccianoci, trasportata dalla sua aura magica. Nel primo atto hanno luogo, dunque, le celebrazioni di Natale. Clara si addormenta e inizia a sognare. Sogna una parata condotta dal suo soldato Schiaccianoci, trasformato in un principe, che la difende dall’attacco del re dei topi con il suo seguito. La bambina, nel sogno cresciuta, si innamora del soldato, che la accompagnerà in un viaggio magico nel mondo della ‘Fata confetto’. Il secondo atto viene introdotto dal celebre ‘valzer dei fiocchi di neve’. Quando Clara e lo Schiaccianoci giungono nel mondo della Fata Confetto, vengono accolti da danze popolari (russe, arabe, cinesi e spagnole) e da un meraviglioso ‘valzer dei fiori’. Danzano, alla fine, anche la Fata confetto ed il Principe. Due ruoli ricchi di virtuosismi. La favola di Natale si conclude con Clara che, al risveglio, abbraccia il suo soldatino Schiaccianoci. 

 

Nella versione montrealese di quest’anno, la partitura di Čajkovskij, eseguita magistralmente dall’Orchestre des Grands Ballets, formata da 43 musicisti, accompagna il meraviglioso balletto curato dal coreografo Fernand Nault, tra scenografie luccicanti, scene comiche e raffinati passi a due, con danze sulle punte da togliere il fiato. Un mix di costumi monocromatici color nudo, oro e pesca su sfondi ornati, insieme alle tonalità vivaci della Fata Confetto abbinate agli arancioni e al viola di altri costumi, ci hanno trasportato in un viaggio colorato. In tutto, 22 ballerine e ballerini, oltre a 120 giovanissimi bambini (il più piccolo ha solo 7 anni), 60 in scena e 60 pronti a subentrare in caso di imprevisti. Dopo un 2022 funestato dalla guerra in Ucraina, l’augurio è che questo capolavoro russo pieno di meraviglia, nell’imminenza del Natale, sia di buon augurio per un 2023 finalmente all’insegna della pace e della fratellanza.

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