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Turismo delle radici

Niente primavera e aspettiamo con una certa impazienza l’estate. Il tempo, come dicono da queste parti, non sfila ancora; ma c’è tanta voglia di andare al mare o di evadere. Per il ponte della Festa della Repubblica un italiano su due è andato in viaggio in un’altra regione. Aspettando il bel tempo, da aprile sono iniziate tante attività religiose e culturali. Per esempio, a partire dal 10 giugno, nel mio paese (Montorio nei Frentani, CB) sono in programma la Festa di Sant’Antonio, il Corpus Domini e la Festa del Patrono San Costanzo, ma in tutto il Molise e nel resto dell’Italia sarà un’estate ricca di avvenimenti. Per esempio, in Molise Alex Britti si è esibito a Guglionesi in occasione della festa di Sant’Adamo. Seguiranno poi Mannarino, Fabri Fibra, i Nomadi, Boomdabash, Anna Tatangelo, Eugenio Bennato, Clementino, James Senese, l’immancabile Albano e tanti altri. La gente vuole divertirsi e non solo nella mia regione.

Turismo delle radici

Se ne parla da quasi un anno e il governo Meloni ha stanziato 40 milioni di euro. Il governo aspetta almeno 16 milioni di persone, di origine italiana, che dovrebbero riscoprire il paese dei loro nonni o bisnonni. Speriamo che vada bene.

 

Questa iniziativa mi porta a riflettere sui rapporti tra le Comunità italiane all’estero  e il governo italiano. Nonostante varie iniziative, negli ultimi 50 anni i risultati sono stati deludenti. Sono deludenti perché quando il governo o altri organismi hanno intenzione di fare qualcosa non consultano le Comunità locali che hanno le loro strutture e vivono in un paese diverso dall’Italia. E poi alla fine c’è sempre un politico che pensa di trarne dei vantaggi. Io posso parlare per il Canada. Secondo me, anche se i buoi sono scappati, bisogna  fare degli scambi per giovani italiani nati all’estero. Anche se quasi nessun emigrato in Canada tornerà definitivamente in Italia, chi per un motivo o l’altro tenterà di farlo, dopo due mesi ritornerà in Canada soprattutto per ragioni burocratiche. Basti pensare  che la patente,  che prima era riconosciuta, ora non lo è più e  ottenerla  costerà almeno 1.000 dollari. Se poi, anche se nato in Italia, non ha fatto la domanda  per riottenere la cittadinanza italiana nel suo paese, non potrà comprare nemmeno l’auto.

 

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Gli italiani in Canada hanno anticipato i tempi. Nel 1985 l’Associazione di Vinchiaturo, sotto la spinta di Tony Iammatteo, ha organizzato un ritorno alle… radici con le Associazioni di Toronto e New York: in questo modo, oltre duecento persone sono tornate nel paese che avevano lasciato trenta o quaranta anni prima.

 

E negli anni ‘80, la Federazione Molisana di Toronto, su iniziativa di Vincenzo Del Riccio, aveva chiesto e ottenuto un collegamento tra l’aeroporto di Fiumicino e Campobasso e Termoli. Iniziativa di breve durata. Oggi da Fiumicino di sono decine di collegamenti soprattutto con l’Abruzzo.

 

Tutto questo per dirvi che la settimana scorsa una ragazza montrealese, originaria del mio paese, in viaggio in Europa da Sorrento, come ultima tappa del suo tour ha deciso di vedere se il paese dov’è nata sua madre, emigrata nel ‘55 e mai tornata in Italia, esisteva veramente.

 

È stato per lei una visita emozionante. Chi è nato all’estero e per anni ha sentito i genitori parlare del proprio paese e dell’Italia, non crede ai suoi occhi quando poi lo visita. E tutti chiedono le stesse cose: vedere la casa paterna e materna, visitare il paese, chiedere i certificati di nascita dei loro nonni, andare in chiesa e al camposanto. È scoppiata a piangere quando ha trovato il loculo di sua nonna paterna, nata nel 1901 e deceduta nel 1947. E mi sono commosso anch’io.

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