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Elezioni USA 2016: è Donald Trump il 45° presidente

Hillary perde in Florida, Michigan, Ohio,  Pennsylvania e Wisconsin. Il magnate oltre la soglia di 270.  Smentiti i sondaggi. Camera e Senato restano repubblicani. Il neo presidente:  “Torniamo ad essere un Paese unito”

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New York – Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Questo dicono i risultati della lunga notte elettorale americana: il tycoon ha conquistato gli Stati chiave – tra cui Ohio, Florida e Pennsylvania, dove dal 1988 hanno sempre vinto i democratici – e ad Hillary Clinton non è rimasto che riconoscere la vittoria dell’avversario. Stando ai dati della CNN, Trump ha conquistato 288 grandi elettori contro i 215 della Clinton (dati aggiornati alle 3.30 del mattino), superando ampiamente la soglia dei 270 necessaria per entrare alla Casa Bianca.

Trump: “Torniamo ad essere un Paese unito” – Ha fatto il suo ingresso accompagnato da fragorosi applausi e grida dei suoi sostenitori, e in sottofondo una musica dal tono epico, il nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Con lui anche la famiglia. Gli occhi lucidi, circondato dai suoi cari, ha attraversato il palco dell’’Hotel Hilton di New York stringendo le mani ai suoi collaboratori e al vicepresidente Mike Pence. “Grazie” la prima parola del suo discorso, ripetuta tre volte. “Mi dispiace avervi tenuto in piedi fino a tarda ora. Ho appena ricevuto una telefonata dal Segretario Hillary Clinton, che ha espresso le sue congratulazioni nei nostri confronti e per la nostra vittoria, e mi sono congratulato per la sua grande tenacia in campagna elettorale. Hillary ha lavorato a lungo – ha sottolineato ancora-  e a lei dobbiamo grande gratitudine. Ora dobbiamo cicatrizzare le divisioni e mi rivolgo a tutti gli americani: è giunto il momento di riunirci. Lancio un appello a tutti gli americani: siamo uniti”. “Noi abbiamo un piano economico efficace – ha poi aggiunto -: raddoppieremo la crescita e andremo d’accordo con tutti quei Paesi che vorranno andare d’accordo con noi”.

Il trionfo di Trump – Trump ha vinto in North Carolina, uno degli stati più corteggiati da entrambi i candidati nell’ultima fase della campagna elettorale, ed ha superato Clinton anche in Pennsylvania. Cintura industriale maggiormente colpita dalla crisi, la Pennsylvania è stato uno degli stati più visitati durante la campagna, insieme al New Hampshire. In Florida, il vantaggio del magnate repubblicano è stato poco più di un punto percentuale, con circa 150mila voti, nonostante la massiccia partecipazione nel voto anticipato della comunità ispanica, favorevole alla candidata democratica. Trump ha vinto abbastanza facilmente in Texas (52% a 44%), anche se poche settimane fa i sondaggi sembravano far pensare che si potesse rompere la tradizione repubblicana con una vittoria Dem.

La debacle di Clinton – Clinton, dal canto suo, grande favorita nei sondaggi, ha ottenuto la vittoria in Virginia per un soffio, mantenendo il suo vantaggio negli stati della costa ovest (California, Oregon e Washington), oltre a New York e New Jersey nella costa est. Trump si è imposto in roccaforti Gop come South Carolina e Indiana.

Parlamento tutto repubblicano – Per quanto riguarda il Congresso, i repubblicani mantengono la maggioranza sia alla Camera dei rappresentanti (234 seggi a 183) che al Senato (51 seggi a 47). Il nuovo Congresso affronterà la particolare situazione di avere un presidente dello stesso partito che da molti leader Gop è stato delegittimato e con cui il miliardario ha litigato più volte. Il caso più esemplare: l’ex presidente George W. Bush che ha detto di aver votato scheda bianca pur di non votare per Trump.

Pena di morte e  marijuana – Si è votato inoltre per i Governatori di 12 Stati, i deputati di 44 Parlamenti statali su 50, i sindaci di alcune grandi città come Baltimora, Milwaukee e San Diego, molte cariche locali, come sceriffi e procuratori distrettuali. Così come per la pena di morte in Nebraska, che gli elettori hanno scelto di ripristinare respingendo la decisione dello scorso anno di sospenderla, mentre California e Massachusetts è stata approvata la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo.

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