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Trentatre deputati chiedono il cessate il fuoco a Gaza

Il Primo Ministro Justin Trudeau ha sentito telefonicamente Meloni, Biden, Sunak, Macron e Scholz. Ad oggi, la priorità del governo resta l’evacuazione di oltre 400 canadesi

 

OTTAWA – I deputati alzano la voce. Trentatre parlamentari – di cui 23 liberali – hanno sottoscritto e controfirmato una lettera in cui chiedono al Primo Ministro Justin Trudeau di sostenere un “cessate il fuoco” tra Israele e Hamas. “Il Canada è da tempo una voce a favore della pace. Più a lungo va avanti questo conflitto, più civili innocenti pagheranno con la vita. Chiediamo che il Canada si unisca alla crescente richiesta internazionale per un cessate il fuoco immediato. Il Canada deve agire prima che altri bambini innocenti vengano uccisi”: è quanto si legge nella missiva redatta su iniziativa della presidente del Gruppo parlamentare di amicizia Canada-Palestine, la liberale Salma Zahid, e dai due vicepresidenti dello stesso gruppo, il neodemocratico Alexandre Boulerice e la co-leader del partito dei Verdi Elizabeth May. Tra i firmatari figurano i due liberali eletti in Québec, Joël Lightbound e Sameer Zuberi, l’ex Ministro Omar Alghabra e sei attuali segretari parlamentari, i due deputati Nathaniel Erskine-Smith e Yasir Naqvi che sono attualmente in corsa per la guida del Partito Liberale dell’Ontario, otto deputati dell’NDP, tra cui il leader della Camera, Peter Julian, ed entrambi i deputati del Partito dei Verdi. Nessun deputato conservatore o del Bloc Québécois ha firmato la lettera. Ad oggi, Justin Trudeau non ha mai chiesto esplicitamente un cessate il fuoco, ma ha denunciato con forza le morti civili su entrambi i fronti. Il 22 ottobre, intanto, Trudeau ha parteciparo ad una riunione telefonica con la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni; il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden; il Primo ministro britannico, Rishi Sunak; il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron; e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. La riunione è stata dedicata all’esame dell’evoluzione della grave crisi apertasi dopo l’attacco del 7 ottobre scorso perpetrato da Hamas contro Israele.

 

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La priorità del governo resta la l’evacuazione da Gaza dei cittadini canadesi, visto che un’operazione di terra israeliana appare sempre più imminente. “Stiamo lavorando senza sosta per consentire ad oltre 150 canadesi e le loro famiglie – parliamo potenzialmente di 300 persone – di poter lasciare Gaza”, ha detto venerdì il leader liberale. Alcuni alti funzionari hanno poi chiarito che ci sono circa 430 persone sulla lista dei cittadini che il Canada sta cercando di evacuare. La Ministra degli Esteri, Mélanie Joly, in particolare, lavora da giorni per coordinare con altri Paesi una partenza sicura dalla Striscia di Gaza, martellata ogni giorno dai missili dell’esercito israeliano impegnato a colpire i terroristi di Hamas.  Il via libera di Israele all’ingresso di aiuti umanitari costituisce un “segnale incoraggiante” per l’evacuazine dei canadesi, anche se le due operazioni non sono necessariamente collegate. (V.G.)

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