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Terremoto in Turchia e Siria: i morti sono migliaia

Scossa di magnitudo 7.8 domenica notte, oltre 120 quelle di assestamento. Erdogan: “Il più grande disastro registrato dal 1939”.
Tajani: tutti gli Italiani contattati stanno bene

 

ISTANBUL – Un potente terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito, nella notte tra domenica e lunedì, la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, abbattendo edifici e innescando una frenetica ricerca di sopravvissuti tra le macerie nelle città e nei paesi di tutta l’area. Una seconda forte scossa, con epicentro a circa 100 chilometri dalla prima, ha colpito la Turchia con magnitudo 7.5. Alle 11.40 in Turchia la terra ha tremato ancora. Un’altra scossa devastante nel cuore del Paese: 7,8, praticamente come la prima. Si tratta di un sisma mille volte più forte di quello di Amatrice. Il bilancio di morti e feriti è in aumento: l’ultimo aggiornamento (alle 17 di lunedì 6 febbraio, poco prima di andare in stampa) è di oltre 3.700 morti. Su entrambi i lati del confine, i residenti sono stati svegliati nel sonno prima dell’alba si sono precipitati fuori in una notte invernale fredda, piovosa e nevosa. Gli edifici sono stati rasi al suolo da numerose scosse successive. I soccorritori e i residenti cercano i sopravvissuti sotto le macerie delle loro case in diverse città, lavorando tra grovigli di metallo e pezzi di cemento. Ma viene definita disastrosa anche la situazione nella Siria nord-occidentale. Le autorità locali siriane delle regioni di Hama, Latakia, Aleppo e Idlib presentano di un bilancio delle vittime in continuo aggiornamento.

 

La Turchia ha ”ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all’Unione europea e alla Nato”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale ed ha parlato del “più grande disastro registrato dal 1939”. Ankara ha chiesto formalmente aiuto agli alleati della Nato. Secondo quanto si legge nella richiesta inviata da Ankara, la Turchia ha bisogno di staff ed equipaggiamento medico, di diverse unità di ricerca e soccorso e di “ospedali da campo” che siano particolarmente adatti “alle avverse condizioni del tempo”. Il presidente americano Joe Biden ha detto che la sua amministrazione “sta lavorando a stretto contatto con il nostro alleato Nato, la Turchia” e che “ha autorizzato una risposta immediata”. Il presidente turco ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese, Emmanuel Macron. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell: “Ue pronta ad aiutare”. Sostegno anche da Putin e Zelensky. Secondo una stima dell’Istituto Geologico degli Stati Uniti (Usgs), i morti potrebbero essere anche 10mila. Il Ministro degli Esteri italiano Tajani rassicura: “Tutti gli italiani sono in salvo”.

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