E ora è guerra tra Israele e Hamas, che sabato scorso ha sorpreso il sofisticato sistema di difesa israeliano e gli efficacissimi servizi segreti. E cresce la paura in Europa, già alle prese con il conflitto tra Russia e Ucraina, che doveva durare qualche mese e che non vede la fine. C’è da preoccuparsi, perché quest’ultimo conflitto potrebbe destabilizzare l’intero Medio Oriente. La nostra sola speranza è che si trovino delle soluzioni al più presto. Tre anni fa un amico mi ha convinto a fare un viaggio in Uzbekistan, paese dell’Asia Centrale ed ex Repubblica sovietica. Questo paese, molto interessante, si sta aprendo al turismo e abbiamo incontrato un gruppo di israeliani appassionati di fotografia. Parlando del più e del meno in inglese con una partecipante, mi avevano colpito le sue parole: “Una sola cosa – mi ha detto – è importante per noi: la pace”. A me sembra in questo momento un po’ più lontana. E c’è da preoccuparsi.
Sognando il Canada…
I miei contatti, quasi quotidiani, sono con il Canada. Ogni occasione è buona per alzare il telefono, inviare un messaggio o una fotografia alle figlie, ai nipoti e agli amici. La settimana scorsa, scherzando con un mio amico che sento spesso, gli ho detto: “Più vivo in Italia e più divento…canadese’’. Il mio amico ha fatto una lunga pausa e non ha capito che stavo scherzando. Solo un po’. Infatti, nei giorni seguenti, ci ho pensato più seriamente e sono arrivato alla conclusione che per vivere qui, più o meno tranquillamente, devi dimenticare il Canada. Ma non sempre ci riesco. In Italia ci sono 10 mila cose che si dovrebbero cambiare, si fa un gran parlare appunto per non effettuare nessun cambiamento che potrebbe risolvere il problema. E se poi per caso, al bar o in piazza, cominci a parlare dei problemi del Paese, la conclusione dei presenti, che non sono mai emigrati, è sempre la stessa: “Tanto non cambierà mai niente!”.
Ed allora mi cascano le braccia e sogno di nuovo il Canada.
Un milanista per amico
Penso di avervi già parlato, in passato, delle difficoltà che ci sono per seguire il campionato italiano di calcio che, specialmente per gli sportivi italiani, riscuote sempre un certo interesse. Soprattutto se si vive all’estero. E allora, ogni volta che gioca il Milan, questo mio amico mi chiama e andiamo al bar a veder giocare la sua squadra. A volte deve ‘corrompermi’ (pagare il conto) per fargli compagnia. Domenica scorsa era in programma Genoa-Milan. La squadra di casa sembrava assatanata, i rossoneri controllavano la partita, ma si rendevano poco pericolosi nell’area di rigore avversaria. Pochi tifosi, 5-6 in tutto, e tutti milanisti. Il Diavolo aveva difficoltà a segnare e il tempo era quasi scaduto. Passa, senza fermarsi, uno juventino che, sorridendo, dice ai presenti: “Ma quando vi decidete a segnare?”. E va in un’altra stanza. Un minuto dopo Pulisic segna e tutti si precipitano nel salone del tifoso juventino. Finalmente erano i milanisti a sorridere.