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Sciopero dei funzionari pubblici: non si sblocca la trattativa col governo

Dopo 6 giorni di sciopero, il Consiglio del Tesoro e l’Alleanza della Funzione Pubblica del Canada (AFPC) non sono ancora riusciti a raggiungere un accordo. Lunedì il sindacato ha intensificato la pressione bloccando il porto di Montréal, ma i vertici confidano ancora di raggiungere un accordo. Tra i pomi della discordia l’aumento degli stipendi ed il telelavoro

 

OTTAWA – Il più grande sindacato federale del servizio pubblico del Canada si prepara ad intensificare lo sciopero in corso spostando picchetti in luoghi strategici come i porti ed altre infrastrutture in tutto il paese. Il presidente nazionale della Public Service Alliance of Canada (PSAC), Chris Aylward, ha dichiarato che i dipendenti pubblici non vogliono perturbare la vita dei canadesi, ma puntano ad avere un impatto maggiore sull’economia per spingere Ottawa a trovare una soluzione alla vertenza sindacale. Questo significa andare oltre gli edifici in cui lavorano i dipendenti pubblici e includere luoghi che, a suo dire, sono strategicamente importanti per il governo di Justin Trudeau.  Chris Aylward ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista alla ‘Canadian Press’, sei giorni dopo l’inizio di uno dei più grandi scioperi nella storia del paese. Più di 100.000 membri del sindacato hanno smesso di lavorare mercoledì 19 aprile dopo mesi di trattative contrattuali fallite. Dal canto suo, la Presidente del Consiglio del Tesoro, Mona Fortier, ha ribadito di essere fiduciosa sulla possibilità di raggiungere un accordo “buono ed equo per i dipendenti pubblici, e ragionevole per i Canadesi”. Quattro i punti più delicati che non si sbloccano: l’aumento degli stipendi (la richiesta non si schioda dal 13,5%, l’offerta non va oltre il 9%), l’inclusione del telelavoro nel contratto collettivo, il divieto di ricorso ai subappalti e il mantenimento dell’anzianità come criterio per mantenere una posizione in caso di tagli. Il governo sostiene che l’aumento salariale del 9% in tre anni equivarrebbe a 6.250 dollari in più all’anno per un dipendente pubblico medio. Il sindacato, dal canto suo, sostiene che la maggioranza dei suoi membri viene retribuita con una cifra tra 40.000 e 65.000 dollari all’anno. Le conseguenze dello sciopero generale dei funzionari pubblici hanno già colpito i contribuenti di tutto il Paese: impossibilità di ottenere un passaporto, call center del Ministero delle Finanze intasato e richieste di visti che si accumulano. Nei giorni scorsi il Primo Ministro Justin Trudeau ha chiesto che i negoziati continuino, escludendo, per ora, l’idea di adottare una legge speciale per costringere i dipendenti pubblici a tornare in ufficio: “Vedremo cosa accadrà al tavolo delle trattative. Credo che convenga a tutti arrivare ad un accordo. È ciò che i Canadesi si aspettano. E la pazienza dei Canadesi – ha ammonito – non durerà a lungo”. 

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