MONTRÉAL – “È stata la persona più importante della mia vita”. Riferita alla mamma, sembra una frase scontata, trita e ritrita, eppure resta più significativa e attuale che mai. La pensa così anche Roberto Colavecchio, presidente del Congresso nazionale degli Italo-Canadesi, che ha voluto rendere un accorato omaggio alla cara mamma, scomparsa 23 anni fa. “Per me la festa della mamma ha sempre significato riunioni di famiglia intorno ad una tavola imbandita, tra sorrisi e pietanze abbondanti che non finivano mai, condividendo storie, fatti e personaggi del Canada e dell’Italia”. La mamma di Roberto si chiamava Maria Iadeluca Colavecchio: originaria di Campo di Galluccio, in provincia di Caserta, sposata negli anni 50’, tre figli (Rosa, Nino e Roberto), all’inizio residente nella Piccola Italia e poi, dal 1969, a Saint-Léonard, “sorrideva sempre e tra i fornelli canticchiava i grandi successi della musica italiana”. Ma non ha mai sofferto la distanza: “Ha imparato a parlare francese e capiva l’inglese, a casa la tv era sempre sintonizzata su CIBC o Radio-Canada, con il giornale francese che in salotto non mancava mai. Era più attratta dal francese che dall’inglese e questa cosa mi è rimasta impressa perché di solito gli italiani preferiscono l’inglese”. La sua ricetta preferita? “In tutte le feste non mancava mai la lasagna, era buonissima, ma sapeva fare di tutto: era una cuoca eccezionale”. La sua qualità più grande? “Sapeva ascoltare: ogni domenica mattina, i parenti facevano la fila per confidarsi con lei, tra un caffé, un tarallo o un biscotto fatti in casa”. La sua passione più profonda? “I piatti decorativi: ogni volta che facevamo un viaggio e visitavamo una città, tornavamo con un piatto artistico con cui, negli anni, ci ha riempito un’intera parete della cucina”. (V.G.)
