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Rita de Santis: “Orgogliosa delle mie origini italiane”

La Comunità rende omaggio al Ministro dell’Accesso all’Informazione

Oltre 300 ospiti hanno ‘abbracciato’ la deputata italo-canadese, eletta nel collegio di Bourassa-Sauvé, che ha elogiato le sue radici e rivolto un accorato appello alla Comunità: “Siate uniti, giusti e fieri per un futuro florido e ricco di successi”

Il comitato organizzatore dell’evento celebra Rita de Santis con un omaggio floreale ed un dipinto di Faustina Bilotta
Il comitato organizzatore dell’evento celebra Rita de Santis con un omaggio floreale ed un dipinto di Faustina Bilotta

di Vittorio Giordano

Montréal – Era il 28 gennaio 2016: il Primo Ministro del Québec, Philippe Couillard, affidava a Rita de Santis, deputata italo-canadese eletta nel collegio di Bourassa-Sauvé, il Ministero dell’Accesso all’Informazione e della Riforma delle Istituzioni democratiche. Una grande notizia per gli oltre 300 mila italo-canadesi del Québec, che non potevano aspirare ad una migliore rappresentante (in termini di competenza, talento, impegno comunitario e orgoglio tricolore) in seno all’esecutivo provinciale. Lei che, per 31 anni, ha esercitato la professione legale e che fino al settembre 2012 è stata avvocato associato presso lo studio ‘Davis Ward Phillips & Vineberg’.

RITA CON LA FAMIGLIA - Jessica Germano, Tiffany Belliardo, Jean-Marcel de Magistris (marito di Rita de Santis), Maria Casanova De Santis (madre), Charles-Albertde Magistris (figlio), Domenico De Santis (padre), Jean-Eamery de Magistris (figlio), Vincent-Adrien de Magistris (figlio), Tony De Santis (fratello)
RITA CON LA FAMIGLIA – Jessica Germano, Tiffany Belliardo, Jean-Marcel de Magistris (marito di Rita de Santis), Maria Casanova De Santis (madre), Charles-Albertde Magistris (figlio), Domenico De Santis (padre), Jean-Eamery de Magistris (figlio), Vincent-Adrien de Magistris (figlio), Tony De Santis (fratello)

E così, il 5 maggio scorso, la Comunità ha voluto dimostrarle tutto il suo affetto organizzando, in suo onore, una cena di gala – moderata dalla giornalista Marianna Simeone –  a cui hanno partecipato oltre 300 persone. Un grande successo dovuto al brillante lavoro svolto dal comitato organizzatore, presieduto da Antonio Sciascia e formato da: Pino Asaro, presidente del Congresso Nazionale Italo-Canadese, regione QC; Joey Saputo, presidente della Fondazione comunitaria canadese-italiana; Gian Carlo Biferali, rapresentante della CIBPA; Silvio De Rose, presidente del Centro Leonardo da Vinci; Pat Buttino, direttore generale del Centro Leonardo da Vinci; Philippe Messina, presidente dell’Associazione dei giuristi italo-canadesi del Québec; Danielle Virone, direttrice generale della Camera di Commercio italiana in Canada; Luciano D’Ignazio, presidente del Partito Liberale del Québec, contea Bourassa – Sauvé;  Giuseppe Di Battista e Josie Verrillo, direttrice generale del Congresso Nazionale Italo-Canadese, regione QC. Tra gli ospiti d’onore, ricordiamo: Mike Goriani, presidente della CIBPA; Francesco D’Arelli, neo direttore dell’Istituto di Cultura; Richard Merlini, deputato della contea di La Praire; i deputati federali Nicola Di Iorio, Angelo Iacono e David Lametti; Emanuele Triassi, presidente della Camera di Commercio italiana in Canada; e il Console d’Italia a Montréal Filippo Lonardo (con il Console Generale Enrico Padula, che ha presenziato al cocktail di apertura).

Rita de Santis con i deputati federali Iacono, Lametti e Di Iorio
Rita de Santis con i deputati federali Iacono, Lametti e Di Iorio

In un clima conviviale e rilassato, Rita de Santis – a cui il comitato organizzatore ha regalato un dipinto di Faustina Bilotta, bravissima artista italo-canadese – ha rivolto ai presenti un discorso brillante e significativo: “Al mio giuramento – ha detto – ho pronunciato più volte, forte e chiaro, il mio nome completo: Rita Lucia Casanova de Santis. E questo perché sono molto orgogliosa di essere quebecchese di origine italiana. Nata in Abruzzo, a Palmoli (Chieti), sono arrivata in Canada all’età di 4 anni, con mio fratello Tony ed i miei genitori, Maria e Domenico: senza il loro amore ed il loro sostegno non sarei qui”. Ed ha nominato, uno per uno, tutti i suoi familiari: “Voi date un senso alla mia vita, voi siete l’essenza della mia vita”. Senza dimenticare i suoi collaboratori e tutti i volontari: “Soli possiamo andare veloci, ma insieme possiamo andare molto più lontano”. Poi spazio alla politica: “Il mio collega delle Finanze ha depositato un secondo budget consecutivo in pareggio, una prima volta dal marzo 2008, dimostrando che abbiamo posto le basi per una prosperità duratura. Essere Ministro – ha aggiunto – significa assumersi la responsabilità di cambiare le cose: lavorerò per un Québec leader sulla scena internazionale in materia di trasparenza e accesso: sarò io, che sono di origine italiana, a mettere in pratica il 25% delle 60 raccomandazioni della Commissione Charbonneau. E questo dice tanto”. Quindi spazio alla Comunità: “In seno al Congresso, alla Casa d’Italia, alla Camera di Commercio ed alla Fondazione CIBPA mi sono spesa per la promozione della nostra lingua e cultura, convinta che solo chi è istruito è veramente libero: l’educazione, infatti, favorisce la trasparenza e la stabilità. Vi invito a proseguire col vostro impegno nei vari organismi comunitari, perché solo così possiamo preservare le nostre radici. La nostra è una storia importante – ha proseguito -: sono orgogliosa di essere canadese e quebecchese, ma anche di essere nata in Italia. Non dobbiamo mai dimenticare l’apporto considerevole fornito dalla Comunità di origine italiana allo sviluppo ed alla crescita del Canada. Siamo in Quebec dal 17º secolo, dalla spedizione del Reggimento di Carignan, composto da soldati italiani, anche se la prima vera ondata migratoria si registra tra il 1880 ed il 1925, e poi negli anni 1950/60, quando sono stati gli italiani stessi ad accogliere i loro compatrioti. È importante sottolineare questa solidarietà tra connazionali. Eravamo considerati come dei ‘ladri di lavoro’ – ha sottolineato -: oggi siamo una fibra essenziale del tessuto sociale, culturale ed economico del Paese in quanto imprenditori, artisti, professori, ingegneri, dottori, avvocati, notai e… deputati”. Dopo aver ricordato la Casa d’Italia, “cuore e anima della Comunità che quest’anno festeggia l’80 anniversario”, ed il Centro Leonardo da Vinci, “che ha rafforzato la nostra unità, ma anche i rapporti con altre Comunità”, la de Santis ha chiuso il suo intervento con un accorato appello: “Grazie per il tempo che dedicate, a titolo di Ambasciatori, al nostro patrimonio culturale: la ricchezza del passato della nostra Nazione e della nostra Comunità non può che presagire un futuro florido e ricco di successi. Siate uniti, giusti e fieri! Sono scesa in politica per cambiare le cose, ognuno di noi ricopre un ruolo nella società: tutti insieme possiamo contribuire a creare un avvenire prospero e pieno di soddisfazioni”.

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