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Riforma della Sanità: Dubé accelera

MONTRÉAL – Accesso rapido a una clinica, più interventi chirurgici, meno burocrazia: sono solo alcune delle 50 misure che il governo Legault mira ad implementare da qui al 2025 per riformare l’elefante che è diventato la rete sanitaria del Québec. “I quebecchesi meritano un sistema sanitario migliore”, ha dichiarato il 29 marzo scorso il Ministro della Salute, Christian Dubé, che poi ha assicurato: “Gli scettici saranno smentiti”. Qui di seguito i principali punti della riforma della CAQ.

L’OPINIONE DEI PAZIENTI. Il governo intende responsabilizzare sempre di più i gestori della rete sanitaria, grazie al contributo dei pazienti. Il prossimo “sportello di accesso per prima linea” sarà anche “un luogo dove poter dare una valutazione sul servizio appena ricevuto”. Per essere più efficace, la sanità deve rispondere alle attese dei pazienti.

MIGLIORI AMBIENTI DI CURA. Ambienti più “a misura d’uomo” saranno al centro della costruzione nei prossimi anni, come le dimore per gli anziani promesse dal governo. “Vogliamo anche eliminare le stanze multiple (con due, tre o anche quattro pazienti), riducendo così la trasmissione delle infezioni”.

CENTRI DI COMANDO. Un modello che il governo intende implementare su larga scala è quello del Centro di comando utilizzato a Montréal dal Jewish General Hospital. È composto da persone-chiave, in salute mentale, riabilitazione o supporto domiciliare, che lavorano insieme per garantire che una persona dimessa dall’ospedale continui a ricevere servizi adeguati.

FINANZIAMENTI BASATI SUL PAZIENTE. Il principio è che il paziente può scegliere dove ricevere le cure ed il budget necessario lo seguirà. Un ospedale non deve quindi rispettare un budget predeterminato.

UN ORDINE PROFESSIONALE PER I “PARAMEDICI”. I paramedici saranno inquadrati in un Ordine professionale. Spesso sopraffatti dalle chiamate di emergenza, saranno loro a decidere, una volta arrivati sul posto, se trasportare o meno un paziente in ospedale.

CURE PALLIATIVE A CASA. Il CLSC di Verdun è l’unico, in Québec, ad avere un’équipe medica che offre cure palliative a casa. Il governo intende trarne ispirazione per estendere il modello a tutta la provincia. L’équipe DI Verdun consente a 12 medici di seguire 1.100 pazienti, evitando le file al Pronto Soccorso.

STOP A STRAORDINARI OBBLIGATORI. Il Ministro Dubé ha ribadito l’intenzione del governo di porre fine al tempo straordinario obbligatorio (TSO). Anche se a volte inevitabile, deve diventare l’eccezione e non la regola.

CONDIVISIONE DEI DATI. Il Québec condividerà i dati della sua rete sanitaria con il Canadian Institute for Health Information (CIHI) ed altre organizzazioni indipendenti, per confrontare le sue prestazioni con quelle delle altre province.

INFORMATIZZAZIONE DELLA RETE. Il governo mira ad incoraggiare iniziative come il sito web di Clic Santé, che si è dimostrato molto valido durante la pandemia per i vaccini. “Vogliamo inoltre consentire ai pazienti di avere accesso diretto alla loro cartella clinica digitale”, ha annunciato Dubé. Nessuna promessa, però, sulla fine del fax entro il 2025.

SPORTELLO DI ACCESSO ALLE CURE PRIMARIE. I quebecchesi senza medico di famiglia potranno fissare un appuntamento in una clinica di emergenza entro 36-72 ore. Già presente nel Bas-Saint-Laurent, il sistema GAP sarà distribuito in tutte le regioni. Entro la fine dell’estate, il 50% dei pazienti idonei dovrebbe avervi accesso.

ALTRI 4 MILA POSTI LETTO. ll Ministro Dubé mira ad aggiungere 4.000 posti-letto. “Abbiamo visto, durante la pandemia, quanto siano importanti i letti negli ospedali”, ha spiegato.

IL PRIVATO IN SOCCORSO. In governo farà sempre più affidamento sul settore privato per recuperare il ritardo sugli interventi chirurgici. Nell’ultimo anno, 87.000 interventi chirurgici sono stati eseguiti in cliniche private, ovvero circa il 14% degli interventi eseguiti annualmente nella provincia, senza alcun costo per i pazienti.

GESTIONE DECENTRALIZZATA. Il governo punta a una “trasformazione radicale della governance” per decentralizzare la gestione, e quindi dare più potere ai dirigenti locali.

VERSO LA REMUNERAZIONE MISTA. I medici di base non saranno più pagati solo sulla base di una tariffa fissa, ma anche in funzione del numero di pazienti di cui si faranno carico. Il cambiamento dovrebbe avvenire nel 2023, alla firma di un nuovo contratto.

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