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Renzi a Obama: impegno
dell’Italia sulla sicurezza

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Washington – “Grazie, Presidente Obama. L’Italia proseguirà con grande determinazione nell’impegno per la sicurezza nucleare”. Lo ha scritto su twitter il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 1º aprile scorso, postando una sua foto con il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. A Washington si è tenuta la IV Conferenza sulla sicurezza nucleare, aperta proprio dal presidente Usa, Barack Obama, che ha chiesto agli altri Paesi di fare “tutto il possibile” per evitare che gruppi terroristici come lo Stato islamico ottengano il materiale necessario per produrre un’arma nucleare ed ha invitato i leader mondiali a condividere più informazioni di intelligence per evitare nuovi attentati. I leader, dal canto loro, si sono dichiarati uniti nel loro impegno nel tenere le armi nucleari lontane dai terroristi, ma non hanno nascosto che la minaccia atomica è “in costante evoluzione”. Renzi, con una delegazione capeggiata dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha partecipato, venerdì mattina, a una sessione plenaria con oltre 50 capi di Stato, dalla Cina all’India e, dopo una colazione di lavoro, è ripartito per l’Italia. Renzi è giunto a Washington al termine di una missione che lo ha portato in Nevada (l’Enel), a Chicago (il FermiLab) ed a Boston (Scuola di italiano) per convincere gli americani ad investire in Italia, che è tornata a essere un Paese stabile grazie alle “riforme del governo”. Ed ha parlato di “margini di crescita fantastici”. Nei settori tradizionali, come l’agroalimentare ed il vino, ma anche nell’alta tecnologia, ricordando che il percorso è in atto, come dimostrano i dati sull’export Italia-Usa, cresciuto l’anno scorso da 29 a 36 miliardi di euro.

A Chicago inaugurata una scuola L’Italia “non è il luogo dei problemi, li affronta, li supera, è una grande potenza mondiale”, ha dichiarato nella sua visita a Chicago, prima alla scuola Italiana ‘Enrico Fermi’ (il primo istituto italiano bilingue di Chicago e il terzo degli Stati Uniti, dopo New York e San Francisco), poi al FermiLab, laboratorio d’eccellenza della fisica che vede la presenza di molti ricercatori italiani. Di cui si dice “orgoglioso”, invitandoli a scrivergli e a rimanere “in contatto”. Perché – spiega – devono sapere che lui non li considera ‘cervelli in fuga’ ma persone che operano in un settore che è globale come la ricerca. Non chiede loro di “tornare”, ma promette che se vogliono farlo in Italia troveranno un nuovo clima, grazie a 2,5 miliardi di investimenti e la voglia di rimettere il settore al centro.

A Boston firmato l’accordo con l’Ibm – Ed ha annunciato un accordo importante con l’Ibm, al Centro Watson per le tecnologie mediche di Boston, nell’ambito del progetto della nuova tecnopoli nell’area che è stata di Expo. Il Premier ha firmato un ‘memorandum of understanding’ con l’Ibm per far nascere il primo centro in Europa del Watson Health proprio a Milano. Un accordo in cui gli americani mettono sul tavolo 135 milioni di euro nei prossimi anni e che, promettono, creerà lavoro per “almeno 400 giovani italiani”. La presidente e ceo di Ibm, Ginni Rometty, ha detto che “Ibm vuole investire in Italia”, perché scommette sulla proiezione del Paese verso le tecnologie del futuro”. Renzi, dal canto suo, ha dichiarato che “l’Italia ha un magnifico passato, di cui siamo molto orgogliosi, ma ora ha bisogno di guardare al futuro, per continuare a svilupparsi e avere un ruolo di leadership”.

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