Generalmente, le vicende della politica italiana non affascinano almeno il 50% degli italiani che si vendica, diciamo così, quando è chiamato alle urne e non si presenta. Non hanno tutti i torti, ma secondo me è un errore. A fine aprile si voterà per le regionali in Basilicata e poi ci sarà lo scontro finale, con le votazioni europee a giugno.
Finora il punteggio è di 1-1 (Sardegna diciamo al centro-sinistra e l’Abruzzo al centro-destra), ma lo scontro finale tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Matteo Salvini avverrà con le elezioni europee. Forse Salvini ha un asso nella manica, che è la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Forse, questa volta, il leader della Lega riuscirà a compiere il miracolo. Ma non sempre i politici ci mettono di cattivo umore. La settimana scorsa ho visto un’intervista con l’ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e, a parte le sue dichiarazioni, quasi sempre azzeccate, l’uomo politico è apparso sorridente e rilassato: ha detto che il potere gli manca un po’, ma da pensionato ha piu’ tempo per leggere, scrivere, meditare e dare consigli al…PD.
È un uomo felice e, proprio in queste ultime due settimane, in tv, si è parlato dei paesi dove gli abitanti sono più felici. Nel 2021 l’Italia occupava il 28esimo posto e nel 2023 il 31esimo posto. I più felici sono sempre i finlandesi. Strana, invece, la posizione di Stati Uniti e Canada. I giovani che hanno meno di 30 anni sono pessimisti, mentre coloro che hanno 60 anni o più sono più che soddisfatti. Vedremo cosa succederà quest’anno con la guerra in Ucraina, la situazione in Israele ed il risveglio delle attività terroristiche. E c’è da preoccuparsi. Almeno in Europa.
Parlando di …felicità
Quando mia moglie mi chiama, generalmente è per darmi una cattiva…notizia. Nulla di grave: il cane che zoppica, il lavandino che cola o le galline che non fanno più le uova. Questa volta mi ha annunciato che l’aspiratore, di ottima marca, fa i capricci. E, visto che è la terza o quarta volta che lo porto dal tecnico, con una certa impazienza le rispondo di sceglierne uno nuovo. La mia risposta non l’ha convinta (pare che le donne o le mogli abbiano sempre ragione) e così mi costringe a farlo riparare. Ci rechiamo a Termoli e, come spesso succede quando siamo insieme, sarà per il mio modo di camminare o di parlare, subito ci chiedono da dove veniamo. E, appena sentono la parola Canada, tutte le porte si aprono. Si occupa di noi addirittura il titolare. Ci rassicura che lo controllerà e che tra qualche giorno ci comunicherà se si può riparare o bisogna comprarne uno nuovo.
Poi, quasi sottovoce e con un bel sorriso, ci dice che ha 80 anni e che lavora per hobby. Sottolinea, inoltre, parlando del Molise, che i politici hanno distrutto l’agricoltura che è o era l’attività principale di questa regione e aggiunge che da giovane, con i suoi sette fratelli, ha svolto questa attività coltivando circa mille ettari. Dopo questa interessante conversazione ci salutiamo in attesa della sua telefonata, che arriva tre giorni dopo per annunciarci che l’aspiratore era riparato e che ci ha lavorato tre ore. Quando sono andato a ritirarlo, sempre con mia moglie, ci ha accolti come se fosse nato il suo prima figlio.
E non ho mai visto un uomo più felice di lui.