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Paola Troilo: dall’import di tartufi italiani al canto lirico

La nuova star di Canada’s Got Talent è di origini abruzzesi 

MONTRÉAL – “Io sono nata a Sainte-Foy. Mia madre Pauline, québécoise de souche di Shelter Bay, ha incontrato mio padre Gaetano, detto Nino, a Québec City. Papà è nato a Vasto, in Abruzzo, è arrivato in nave quando aveva 25 anni, alla fine degli anni ’50. Veniva a lavorare nel ristorante dello zio nel Vieux Québec. La loro è una storia d’amore, arte e cibo. Stavano sempre a mangiare al ristorante perché era l’unico posto dove potevano stare insieme! Mamma studiava Belle Arti e aveva una bella voce, me lo ricordo. Quando ero bambina e cantava le arie in giro per casa… penso di aver preso da lei”. Così ci parla delle sue radici Paola Troilo, la mamma italiana che ha impressionato tutti sul palco di Canada’s Got Talent con la sua interpretazione di “Nessun Dorma” di Puccini. “Nel ’66, quando avevo 1 anno, ci siamo trasferiti a Laval perché papà era disegnatore tecnico per la via marittima del Saint Laurent, si occupava di dighe, ponti, ecc., lavorava per il governo federale. Io mi sono presa un certificato in Animazione culturale all’UQAM e poi mi sono laureata in Comunicazione all’Université de Laval di Québec. Con una borsa di studio sono stata per un periodo a Firenze e poi d’estate sono andata a Vasto da mia nonna e lì ho incontrato mio marito Nicola [Travaglini]. Ci siamo innamorati, ma io mi dovevo laureare! Ho finito gli studi e sono tornata in Italia, dove poi sono rimasta 15 anni, dove ci siamo sposati e dove sono nati i miei figli. Avevamo una grande azienda di trasformazione alimentare, e nel 2000 siamo venuti a Montréal, quando i bambini erano piccoli, per aprire un importing dall’Italia di pasta, olio d’oliva, mosto, tartufi freschi, caffè, ortaggi in barattolo, prodotti di nicchia…”. Paola ci racconta tutto dei suoi figli: Christian che ha fatto i provini di calcio a Roma e poi ha giocato 12 anni in Europa, Anthony che ha fatto il cuoco in Italia, in Israele, a Nizza, e ora ha un suo ristorante a Québec. “Quando ero giovane chiesi a mio padre di fare la scuola di teatro perché mi è sempre piaciuto il palcoscenico e intrattenere, ma lui non ha mai voluto. Io ho sofferto e pianto ogni giorno per la lontananza dei miei figli, ma non ho mai detto di no alle loro passioni”. Paola ricorda commossa e con gratitudine una serata speciale con Perry Canestrari.

 

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Mentre lui cantava, lei lo ha seguito intonando… Perry ha fatto interrompere la musica, l’ha invitata sul palco e hanno cantato insieme ‘La Donna è Mobile’ di Verdi: “Abbiamo avuto una standing ovation e mi ha detto che avevo un dono… l’ho chiamato per ringraziarlo… quello che sta succedendo è grazie a lui… e grazie ai miei figli”. I ragazzi l’hanno filmata durante una serata karaoke e hanno poi inviato il video a Canada’s Got Talent per iscriverla. “Quando mi è arrivata l’e-mail di conferma che ero stata accettata io l’ho cancellata. Ho pensato fosse spam! Voglio dire a tutti i talenti che non è mai troppo tardi per esprimersi, e a tutte le donne che è possibile fare qualcosa anche per sé stesse, pur mettendo al primo posto sempre la famiglia. Ora che sono diventata un po’ celebre vorrei mandare un messaggio di amore… la società è fredda… i rapporti sono fatti di alti e bassi, ma bisognerebbe sempre fare scelte di cuore”. E, dulcis in fundo… “Quando ero bambina mio padre portava sempre a casa Il Cittadino Canadese… che bello essere intervistata oggi da questo giornale”. Grazie Paola!

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