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Nicola Ciccone pubblica il suo 15° album

‘J’t’ai trouvée, j’te garde’ per celebrare i suoi 25 anni di carriera

Protagoniste del suo ultimo sforzo artistico… le donne della sua vita… e le montagne

 

MONTRÉAL – “Stare in Abruzzo mi dà sempre opportunità di riflessione e introspezione, come se guardassi la mia vita da fuori e capissi meglio chi sono e cosa voglio. La musica italiana ha una maturità, uno sguardo davanti alla vita che qui non trovo. Scoprire Vasco Rossi e Ligabue mi è stato di grande ispirazione, per quella maniera di scrivere sull’amore in maniera graffiante, quella ricchezza delle parole…”. Il cantautore italo-canadese Nicola Ciccone celebra i suoi 25 anni di carriera con il nuovo album ‘J’t’ai trouvée, j’te garde’: 12 brani originali, scritti e composti da lui, parole e musica, tutti in francese più uno in italiano, ‘Tu sei la voce’, perché “c’è sempre una canzone in italiano in tutti i miei dischi, è il mio modo di stringere l’occhiolino alle mie origini!”. Così ci spiega Nicola: “I miei genitori sono abruzzesi, di San Demetrio Ne’ Vestini (L’Aquila). Mio padre Loreto è venuto in Canada negli anni ’60, mia mamma Maria è arrivata qualche anno dopo, incinta di me, e io sono nato qui 2 mesi dopo il suo arrivo. In maniera un po’ poetica, penso di aver assorbito dalla pancia il suo shock culturale da migrante, i sacrifici, lo straniamento. Lei è diventata madre ed emigrante nello stesso momento. Aveva sempre il mal d’Italia e tornavamo spesso. Da bambino passavo sempre l’estate al paese, tra le montagne”. Nicola Ciccone scriveva canzoni già a 12 anni, mentre studiava Psicologia alla McGill e all’Udem. “Mia madre lavorava in fabbrica, mio padre nella costruzione.

 

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Lavori manuali, concreti. Erano spaventati dalla mia passione per la musica, non li convinceva che io volessi fare l’artista. Finché, con grande sorpresa, il mio primo album “L’opéra du mendiant”, del 1999, è stato un successo. Allora anche mia madre si è accorta che non era un gioco e ha cominciato a collezionare tutti gli articoli su di me…”. Da quel momento in poi, Nicola si è dedicato solo alla sua vocazione; colleziona un impressionante numero di successi radiofonici, diversi dischi di platino e d’oro, ha tenuto migliaia di spettacoli anche in Canada e in Europa come vincitore di numerosi premi Félix. Ha venduto più di 700.000 album, ha più di 30 canzoni che sono state in cima alle classifiche. Dopo 11 album in francese, uno in inglese (Story Teller), uno in italiano (Il Sognatore), e dopo il suo disco natalizio con brani in tre lingue, Nicola pubblica ora il suo 15° album in occasione dei 25 anni di carriera. Il 28 marzo ci sarà il lancio a “Le Ministère” di Montréal, e il 29 marzo uscirà su tutte le piattaforme ‘J’t’ai trouvée, j’te garde’. “È un album allegro, con canzoni d’amore non malinconiche, ma che guardano al futuro con ottimismo. Credo che la felicità sia un talento che non tutti hanno. Io, per esempio, di natura non ce l’ho, ci lavoro ogni giorno, è un esercizio, una scelta. Avevo bisogno di calma e mi sono rifugiato in montagna nelle Hautes-Laurentides. Quel bosco, quella natura, mi hanno fatto scrivere ‘Chemin de Montagne’, che è dedicata alle montagne quebecchesi, ma in realtà mi ricorda molto anche quelle abruzzesi. La montagna mi fa sempre riconnettere con una parte di me a volte persa. Ho scritto ‘Maman’, dedicata al sostegno di mia madre, ‘Tu es toujours là’, dedicata a Lise Richard, che è stata la mia agente per oltre 20 anni e la mia migliore amica… si è spenta l’anno scorso, ma è sempre con me.

E altre canzoni sono ispirate alle grandi donne che ho incontrato nella mia vita, importantissime per me.

E così, per caso, per creatività pura, senza volontà, canzone dopo canzone, ha capito che avevo creato un album, e mi sono accorto che per i miei 25 anni di carriera ho scritto un disco dedicato agli altri, a chi mi ha permesso di arrivare fino qui e durare cosi tanto”. L’album è co-prodotto insieme ad un prezioso collaboratore di lunga data, il pianista Peter Ranallo. https://www.nicolaciccone.com/

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