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Meta spegne le notizie sui social

Interviene L’Autorità della Concorrenza

 

Avviata un’indagine preliminare sulla decisione di Meta di bloccare in Canada l’accesso alle notizie su Facebook e Instagram dopo l’approvazione dell’Online News Act

 

OTTAWA “Questo contenuto non è disponibile in Canada” (This content isn’t available in Canada): è il messaggio che campeggia sulle nostre bacheche social al posto dei link agli articoli realizzati dalle testate giornalistiche del paese. Ormai è guerra aperta tra Ottawa e i giganti del web. Da qualche giorno Meta è passata dalle minacce ai fatti, bloccando la visualizzazione delle news su Facebook e Instagram in Canada.

 

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Gli utenti non troveranno più gli articoli pubblicati dagli editori, in quanto l’azienda di Menlo Park non intende rispettare la nuova legge denominata “Online News Act”. La legge, approvata dal Parlamento il 15 giugno scorso, obbliga le piattaforme online ad avviare una negoziazione con gli editori in modo da determinare il giusto compenso per la pubblicazione delle notizie. Meta non intende pagare nulla perché sono gli stessi editori che usano Facebook e Instagram per aumentare le visite ai loro siti, il numero degli abbonati e le entrate pubblicitarie. E per questo motivo ha applicato una restrizione di tipo geografico. Il blocco non è valido solo per le news condivise dagli editori, ma anche per quelle condivise dagli utenti. Se un canadese è amico di un italiano e quest’ultimo pubblica su Facebook il link ad un articolo di un quotidiano canadese, il canadese non avrà accesso all’articolo. Meta aveva suggerito modifiche per evitare conseguenze che avrebbero danneggiato gli utenti e gli stessi editori, ma la legge è stata approvata senza emendamenti, come è invece avvenuto in Australia. Anche Google, dal canto suo, ha annunciato che eliminerà i link agli articoli da Search, News e Discovery. In attesa di una presa di posizione forte da parte del governo, la settimana scorsa l’Autorità canadese per la Concorrenza ha confermato di aver avviato un’indagine preliminare sulla decisione di Meta di bloccare l’accesso alle notizie sulle sue piattaforme dopo l’approvazione dell’Online News Act. “Stiamo conducendo un esame preliminare per determinare se questi comportamenti possano rientrare nel campo di applicazione della legge sulla concorrenza”, ha spiegato John Power, Senior Communications Advisor dell’Autorità. “Dobbiamo condurre un’indagine approfondita e completa dei fatti prima di concludere se c’è stata o meno una violazione della legge sulla concorrenza”, ha aggiunto, specificando che l’esame del comportamento delle grandi piattaforme digitali continua a rappresentare una priorità per l’Autorità. La neo Ministra del Patrimonio canadese, Pascale St-Onge, dal canto suo, è intervenuta con una nota scritta, affermando che “i colossi del web preferiscono bloccare l’accesso alle notizie ai propri utenti invece di pagare la giusta quota per il lavoro svolto dai giornalisti”. A sollecitare l’intervento dell’Autorità sono stati, tra gli altri, l’Associazione canadese delle emittenti radio-televisive, News Media Canada e CBC/Radio-Canada. Questi gruppi affermano di ritenere che le pratiche di Meta siano chiaramente concepite per indebolire le organizzazioni giornalistiche canadesi, impedire loro di partecipare e accedere al mercato pubblicitario e ridurre in modo significativo la loro visibilità per i canadesi sui social media. (V.G.)

 

 

Métro Média sospende tutte le sue pubblicazioni

MONTRÉAL – Venerdì scorso il presidente e amministratore delegato di Métro Média, Andrew Mulé, ha annunciato la sospensione immediata di tutte le attività della società editrice, che annovera poco meno di 20 pubblicazioni locali, distribuite tra la regione di Montréal (11) e quella di Québec City (5) per un totale di 165.000 copie mensili. Stop immediato, dunque, sia alla versione cartacea che a quella digitale di ben 17 testate (compreso il settimanale distribuito alle stazioni della metropolitana) che hanno fatto la storia dell’informazione locale. Dopo il Corriere Italiano, quindi, spariscono giornali che per decenni ci hanno raccontato l’attualità di quartieri come Saint-Léonard, Rivière-des-Prairies, Montréal-Nord, LaSalle, Le Plateau, Rosemont, ecc… “Il tempo era il mio peggior nemico e quello che temevo purtroppo è successo, anche se in modo improvviso e repentino”, ha dichiarato Mulé in una nota scritta, specificando che l’azienda fondata nel 2018 si è ritrovata senza la liquidità necessaria per proseguire le attività, nonostante un “bilancio in regola”. Nel suo messaggio, Mulé ha criticato la mancanza di sostegno da parte del governo e la decisione della Sindaca Valérie Plante di porre fine alla distribuzione del Publisac. Secondo le ultime statistiche certificate, il giornale cartaeo Métro vantava 100.000 lettori settimanali, mentre il sito web registrava ogni mese fino a 1,9 milioni di visitatori unici. (V.G.)

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