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L’opinione di Claudio Antonelli: guerra, pensiero unico e censure

Dopo gli orrori in atto in Ucraina con l’aggressione russa, è troppo tardi per studiare le cause delle preesistenti tensioni tra i due paesi. Ma sarebbe stato saggio studiare, a suo tempo, la realtà geopolitica di Russia e Ucraina, ai fini anche della ricerca di una futura pace. E forse ciò avrebbe potuto evitare gli errori strategici commessi dall’Occidente. È questa un’opinione basata sul pensiero di politologi di vaglia: Zbignew Brzezinski, John Mearsheimer, Samuel Huntington, Henry Kissinger, i nostri S. Romano, A. Orsini e anche altri.

Il risalire a monte degli eventi storici è utile per poterli capire. E difatti, per elucidare la mente di Hitler, gli studiosi esaminano le clausole del trattato di pace di Versailles, firmato vent’anni prima dello scoppio della guerra nel 1939.

Nella rivista “Foreign Affairs” non mancano gli scritti rivelanti un’ottica divergent rispetto alla vulgata trionfante in Tv. Ambasciatori, studiosi, politici, protagonisti dell’era immediatamente successiva al crollo dell’impero sovietico ci permettono anche in Rete di capire meglio una realtà che non ha solo contorni morali ma soprattutto di realpolitik. Dico questo non per dar ragione a Hitler, pardon… Putin, il nostro Hitler per acclamazione. Ma per dire che è stato forse un errore ignorare sprezzantemente la Russia emersa dal disfacimento dell’Urss. Ed oggi non ci resta che unire i nostri gridi di orrore al coro che riecheggia nei talk show e nei notiziari televisivi.

In Italia, patria incontestata del “parlare per parlare, del “calcio parlato”, dei talk show urlati, e del moralismo à gogo, il passato non conta. Su tutto trionfa il presente. Bruno Vespa, in un suo talk show riempito di esperti, ha tacitato con gran maleducazione un malcapitato avvocato italiano, residente in Russia, che, profondo conoscitore della storia geopolitica di quell’area, tentava di dare spiegazioni storiche e geografiche, non in linea con il discorso dominante.

Se Putin fosse semplicemente un folle, come molti sostengono, si sarebbe dovuto allora temere un diretto attacco aero all’Italia, in risposta all’articolo della Stampa intitolato: “Russia-Ucraina, se uccidere Putin è l’unica via d’uscita.”

Non dimentichiamoci, poi, che le principali vittime delle sanzioni economiche (sanzioni punitive e non deterrenti) da noi inflitte alla Russia sono le nostre economie, di noi europei. Ma mi si dirà che per punire il nemico è necessario ricorrere talvolta ad atti estremi di autolesionismo economico… Ma vi è anche il prezzo che pagherà tanta povera gente dei paesi più diversi.

Il parallelo storico con Hitler è imprescindibile per i sostenitori del mantra “la storia si ripete: Hitler è tornato”. Esso rischia però, secondo me, di mandare fuori pista i nostri strateghi televisivi con gettone di presenza. Il futuro, in realtà, ci è ignoto. E questo tragico presente non è stato certamente determinato dalle simpatie dimostrate a Putin, a suo tempo, da Salvini e da Berlusconi, come molti ridicolmente sostengono. Anzi, o credo che l’invasione dell’Ucraina sia stata propiziata dal disprezzo e dall’avversione dimostrati, alla Russia post comunista, dalle potenze occidentali e in particolare dagli USA. Con ‘aggravante che quest’ultimi sono usciti di corsa e con i pantaloni calati dall’Afghanistan. E come se non bastasse, Biden ha stupidamente annunciato diverse volte: “Gli USA non interverranno mai in Ucraina”. Tutto ciò deve aver incoraggiato Putin ad andare fino in fondo nel suo sanguinoso regolamento di conti con l’Ucraina.

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