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Londra, l’Eurabia parte da qui

Il Punto di Agostino Giordano

Nessuno, otto anni fa, avrebbe immaginato un presidente afro-americano alla Casa Bianca. Eppure Barack Hussein Obama II da otto anni è a capo degli Usa. E non vorremmo che, dopo questo primato ‘in quanto a pelle’, l’America a novembre ci regalasse, ‘in quanto a genere’, la prima donna-presidente: quell’Hillary Clinton che già nel 2007, alle primarie del partito democratico, contese a Obama la nomination. Allora non si accontentò di essere stata first-lady, oggi tenta l’impossibile con un Trump lanciatissimo, dopo otto anni di pacifismo alla Carter. Obama e Carter, avvocati uniti nelle lotte per i diritti umani; e come a Carter successe il sanguigno Ronald Reagan, così all’afroamericano Obama potrebbe succedere – ormai è dato per vincente tra i Repubblicani – un Trump al fulmicotone. Sbertuccati entrambi, i due Ronald, al loro esordio; ma Reagan è già passato alla storia come uno dei più grandi presidenti americani, Trump sarà una sorpresa per molti, e l’America tornerà ad essere protagonista, e superpotenza rispettata.

In Europa le sorprese ‘di religione’ sembravano di là da venire. Ma la nemesi della Fallaci era lì, pronta a colpire l’Europa, che lei – vista l’eccezionale immigrazione musulmana – chiamava già Eurabia. Bene, a Londra, i laburisti hanno fatto il miracolo. Come nuovo sindaco musulmano di Londra, lunedì 9 maggio, in una cattedrale cristiana ha giurato Sadiq Khan, laburista, che ha ringraziato chi lo ha eletto “per avere reso possibile ciò che era impossibile”. Khan, 45enne figlio d’immigrati pachistani musulmani, ex avvocato per i diritti civili, – che nella sua carriera politica era stato anche Ministro dei Trasporti nel governo laburista di Gordon Brown, aveva scritto sul suo sito: “La storia della Londra di oggi è la mia storia”. Un integrato, si direbbe. Dunque, ce n’è voluto, ma oggi abbiamo il primo sindaco musulmano di una capitale europea. Eurabia incomincia da Londra. E Oriana Fallaci ne godrà i diritti riservati.

Dagli scenari internazionali passiamo a quelli nazionali, ma sempre in casa ‘democratica’, o meglio in quel guazzabuglio di anime in pena che si ritrova ad essere il Nazareno, la Leopolda in salsa romana, dove al rampante Renzi fa da controcanto il Movimento Resistenziale Giudiziario, che combatte il premier a suon di manette, arresti e avvisi a personaggi targati Partito Democratico. E Renzi, mentre si accorge di una ‘questione morale’ nel Pd, dall’altra diffida le toghe dal fare politica sul referendum autunnale. Da una vita scriviamo che il Pd, giustizialista per principio, era tale solo perché la maggioranza della magistratura era sinistra per natura; ma non poteva mai, l’ex Pci-Pds-Ds-Pd, pensare che il serpente riscaldato in seno un giorno avrebbe morso anch’esso! La vendetta arriva tardi, ma arriva, fredda, anche per l’ex partito di Botteghe Oscure, che ha aizzato Anm e toghe contro l’odiato Berlusconi in 20 anni di processi politici (farlocchi), ha allentato le briglie sulle intercettazioni telefoniche, facendo carne di porco di costituzione e buonsenso. E ora che dall’Anm si alza qualche voce contro il “Verbo Renziano”, Matteo ‘ordina’ al povero Andrea Orlando, Ministro della giustizia (!), – nel 1989 segretario provinciale della Federazione Giovanile Comunista Italiana – di incerottare le bocche togate che gridano ‘No” al referendum costituzionale d’autunno, per non disturbare il premier, che ha legato all’esito di quel voto il prolungarsi della sua permanenza ‘illegale’ a Roma. Quando l’Anm e magistrati colpivano il centrodestra, era tutto normale; ora che ‘osano’ usare le stesse armi anche con la sinistra, apriti cielo! Contro il Cavaliere piacevano i magistrati parlanti? Ora non più. Contro il centro-destra piacevano le intercettazioni? Ora non più. Ma se poi qualche toga amica esclude la ‘lista Fassina’ a Roma e la ‘lista Fratelli d’Italia’ a Milano, voi pensate che Renzi non goda da matto? Intanto, allo Sviluppo Economico, al posto della Guidi, Renzi ha paracadutato Carlo Calenda. E la Ripresa? Alle…Calende greche! Ovvio.

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