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Le tante idiozie sul fascismo

Lo scorso mercoledì all’IIC di Montréal è stato presentato il libro di F. Filippi: “Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo.” Da parte mia desidero sottoporre al lettore alcune di queste idiozie. Pier Paolo Pasolini, comunista: “Il fascismo non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre”. 

 

Il comunista Corrado Augias su Venerdì di Repubblica del 23-01-2009: “La bonifica delle paludi pontine sono un titolo di merito del fascismo sul quale noi giovani di sinistra, negli anni in cui il confine fra torto e ragione sembrava così certo, abbiamo ingiustamente sorvolato. Sbagliando, come riconoscono oggi molti antifascisti. Al Duce per quella bonifica bisogna rendere grazie non foss’altro perché, morto lui, nessun altro l’avrebbe più fatta. Allargo il discorso per dire che l’architettura fascista, quel razionalismo mediterraneo a lungo esecrato e lo stesso urbanismo fascista, è stata l’ultimo esempio, su grande scala, di una pianificazione studiata e messa in pratica da un governo serio e responsabile.” 

 

Il filocomunista Leonardo Sciascia, nel suo ‘Il giorno della civetta’: “La Sicilia è stata la regione che, sola in Italia, dalla dittatura fascista aveva avuto in effetti libertà, la libertà che è nella sicurezza della vita e dei beni. Quante altre libertà questa libertà era costata i siciliani non sapevano e non volevano sapere: avevano visto sul banco degli imputati, nei grandi processi delle assise, tutti i don e gli zii, i potenti capi elettori e i commendatori della Corona, medici ed avvocati che si intrigavano alla malavita o la proteggevano; magistrati deboli o corrotti erano stati destituiti; funzionari compiacenti allontanati. Per il contadino, per il piccolo proprietario, per il pastore, per lo zolfataro la dittatura parlava questo linguaggio di libertà”. 

 

L’astrofisica comunista Margherita Hack: “Le conquiste sociali del Fascismo? Non si trattava solo dei treni in orario. Assegni familiari per i figli a carico, borse di studio per dare opportunità anche ai meno abbienti, bonifiche dei territori, edilizia sociale. Questo perché solo dieci anni prima Mussolini era in realtà un Socialista marxista e massimalista che si portò con sé il senso del sociale, del popolo”. “Le dirò – prosegue la Hack – in un certo senso il fascismo modernizzò il paese. Nei confronti del Nazismo fu dittatura all’acqua di rose: se Mussolini non avesse firmato le infamanti leggi razziali, sarebbe morto di morte naturale come Franco. Resta una dittatura, ma anche espressione d’italianità. Bisognerebbe fare un’analisi meno ideologica su questo”. 

 

Cardini e Mancini – scrive il giornalista Paolo Mieli, antifascista ed ebreo – provano ad immaginare come oggi Mussolini sarebbe ricordato se fosse scomparso “prima di scatenare la Guerra d’Etiopia e di lasciarsi avvolgere dall’abbraccio stritolante di Hitler”. “Mussolini – Cardini e Mancini sostengono – verrebbe ricordato anche come l’uomo del risanamento delle istituzioni statali, della lotta alla piaga dell’emigrazione, della Carta del Lavoro, dell’autentica Fondazione dello Stato sociale, dello sbancamento della mafia, della modernizzazione del Paese – bonifiche, ferrovie, incentivi all’industria, nascita dell’industria turistica e di quella cinematografica, impulso alle comunicazioni navali, avvio di quelle aeree –, della nazionalizzazione culturale delle masse, della conciliazione tra Stato e Chiesa (…)”. 

 

Molti in Italia, a fascismo morto e sepolto, continuano ad operare indefessamente perché non si concluda mai il capitolo della guerra civile. Ha scritto Galli della Loggia “la Resistenza non è riuscita a fondare un’identità nazionale dell’Italia democratica” e “la crisi dell’idea di patria è forse la più pesante eredità che la guerra perduta ha trasmesso alla Repubblica”. Proprio così…

 

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