Una nuova civiltà
In Tv, in Italia, il tono di animatori, conduttori, intrattenitori, presentatori, partecipanti è su di giri. Sono eccitati perché intendono interessarci e divertirci come facevano gli imbonitori delle antiche fiere paesane, ormai rimpiazzate dall’universale fiera televisiva dell’entertainment, del divertimento, dei talk show.
Il mondo della politica ha visto a suo tempo l’irruzione di Berlusconi e di Grillo, creature televisive che per un po’ sono riuscite a farci ridere. A fare comizi in rete oggi è anche il comico-moralizzatore Maurizio Crozza, irresistibile banderuola nazionale onorata nella penisola con risa e applausi. Grazie a questo trasformista che ridicolizza i vip del teatrino mediatico, il pubblico ride dei suoi eroi fasulli. Ed è un riso liberatorio che per un attimo li riscatta. Questo riso ci fa sperare che un giorno un popolo di guardoni, su cui la Tv ha avuto l’effetto di una “overdose” di alcol, sarà finalmente capace di ridere a crepapelle – ma senza Crozza – del caravanserraglio di tuttologi, politici, vip, polemisti e moralisti di un teatro da avanspettacolo che li disonora.
In Tv si fa quotidianamente politica attraverso discussioni e alterchi di conduttori, intrattenitori, tuttologi, polemisti, politici del governo e dell’opposizione. Il tutto tra il sollazzo degli italiani. Dopo tutto questa è la sola democrazia che hanno conosciuto. Una democrazia rissosa e pulcinellesca, che arricchisce i politici, campioni del litigio e della polemica, superpagati e carichi di privilegi.
Oggi c’è una donna al governo, la quale osa parlare di Nazione, tra i timori però dell’opposizione guidata dall’erede dei trinariciuti: la trinazionale Schlein – ha tre cittadinanze – cui il termine “Nazione” giunge come un minaccioso segnale proveniente da un pauroso al di là popolato da mostri.
La Tv fornisce al telespettatore cibo spesso avariato. Ma si riscatta in cucina. Una miriade di programmi televisivi è dedicata al cibo, con cuochi autentici o improvvisati che ci mostrano la loro bravura ai fornelli. Così l’abbuffata continua…
Nei bar, per divertirsi, oltre alle patatine fritte e alle noccioline che vi servono se ordinate un bicchiere di qualcosa, ci sono le macchinette mangiasoldi; il gratta e vinci è divenuto per molti un alimento quotidiano.
In questa decadente società dello spettacolo satura d’immagini, gli animi sono dominati da sfizi, capricci, edonismo, esibizionismo, gratificazioni, pruriti, impulsi. L’amore – vocabolo omnicomprensivo – è sovrano: ci si infatua, si prende una sbandata, ci si incapriccia, si cambia partner. Si seguono gli istinti, e questi normali pruriti animali vengono reclamizzati come amore. Un amore che fa molte vittime: vedi i femminicidi per amore. In questo zoo della spontaneità e della gratificazione, la trascendenza e la spiritualità sono quasi feti da laboratorio da tenere in boccali sotto spirito.
Lungo le strade e nei parchi è sempre più diffuso l’amore prezzolato. Da tempo le case chiuse sono state definitivamente chiuse, e oggi la prostituzione prospera all’aperto con una massiccia presenza in Italia di lavoratrici provenienti dall’Est Europa, che vengono nella penisola a fare quel che molte italiane sarebbero anche a disposte fare ma in cambio di molti più soldini.
La donna straniera diverte di più. Il mito dell’estero è ormai sceso in basso, ma tenace resiste grazie alle sue e alle nostre parti basse. Arricchendo la varietà dell’offerta le stacanoviste del sesso giungono da noi anche da quello che è ormai il grande Sud italiano d’oltremare, che include la Nigeria ed altri stati africani; i cui cittadini, con la benedizione di Mattarella e del suo emulo, il Papa sociologo-politologo Bergoglio, hanno diritto di sbarco nella nuova Italia, in cui Castelvolturno è divenuto il capoluogo della stanziale mafia nigeriana.