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La lingua italiana: una lunga e complessa storia

Sapevate che l’italiano è una delle lingue più studiate al mondo? C’è chi addirittura sostiene che sia la prima lingua studiata per passione. Eppure, se ci pensiamo, il numero di italiani madrelingua in giro per il mondo non è così elevato. Stiamo parlando di circa 60 milioni. Se confrontiamo questo dato con quello relativo ad altre lingue, come l’inglese o lo spagnolo, questo amore per l’italiano appare persino sorprendente. Ecco il motivo per cui da oggi, una volta al mese, intraprenderemo un nuovo e affascinante viaggio che ci permetterà di scoprire la storia e l’evoluzione della lingua e della letteratura italiane e di apprezzare maggiormente la cultura del Bel Paese. E ci piace farlo con voi lettori italiani soprattutto, perché, pur vivendo nell’accogliente Canada, non avete perso le vostre radici, anzi avvertite il bisogno di mantenere saldo il vostro senso di appartenenza, per permettere alle nuove generazioni di nutrirsi delle loro linfe vitali e vitalizzanti.

 

Il Canada ha una storia recente e la sua unificazione, non solo politica, ma anche culturale, avviene con il riconoscimento di due lingue ufficiali non autoctone, il francese e l’inglese, in ragione delle proprie peculiarità storico-culturali. Ben diversa la situazione italiana, la sua storia.

 

Dal latino …

L’italiano si è sviluppato storicamente a partire dalla sua matrice linguistica originaria: il latino, la lingua dell’Antica Roma. La sua inarrestabile espansione politica ne favorì la sua ampia diffusione, il cui livello massimo avvenne nel II secolo d. C., interessando gran parte dell’Europa, il bacino del Mediterraneo, ivi compresa l’Africa su cui si affaccia, e l’Asia minore. Il latino allora divenne nei territori conquistati la lingua formale scritta e delle occasioni pubbliche. Quindi patrimonio pressoché esclusivo di una cerchia molto ristretta di persone.  È soprattutto dall’evoluzione del latino parlato nell’Impero Romano, unitamente ai linguaggi dei vari popoli invasori del territorio italiano, che nascono i volgari italiani.

 

… ai volgari italiani …

Si tratta delle lingue parlate dal popolo dei territori italiani del Medioevo, derivate dal latino, ma da esso in qualche modo distanti, come conseguenza soprattutto della caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) e dell’influenza dei diversi idiomi originari dei popoli conquistati, nonché dalle popolazioni barbariche (germaniche, slave, ecc.) confinanti. Questo fenomeno ovviamente riguardò non solo il territorio italiano, ma tutte le nazioni in precedenza appartenenti allo stesso Impero Romano. La parola volgare, quindi, non va intesa come dispregiativa, come avviene nel suo uso corrente, ma semplicemente come riferimento alla lingua vernacolare, secondo la terminologia propria dei linguisti, ovvero quella impiegata, nella sua forma prevalentemente orale, nella vita quotidiana, per distinguerla dalla lingua scritta secondo la tradizione letteraria latina.

 

… all’unificazione dei volgari …

L’inizio dell’unificazione dei volgari italiani avviene intorno al Trecento sulla base di un volgare in particolare, quello toscano. Dante Alighieri, che un po’ tutti conosciamo come il sommo poeta italiano autore della Divina Commedia, fu anche un grande linguista che riconobbe il valore degli altri volgari italiani, in particolare di quello siciliano. La nuova lingua italiana ha origine con i grandi scrittori fiorentini in lingua volgare: Dante
Alighieri (1265-1321), Francesco Petrarca (1304-1374) e Giovanni
Boccaccio (1313-1375). La lingua italiana nasce limitatamente al solo ambito della letteratura e delle arti, e si codifica basandosi sul dialetto toscano, accorpando alcune caratteristiche degli altri dialetti del territorio italiano. Contemporaneamente, grazie alla progressiva e intensa circolazione dei testi in volgare, favorita dall’affermarsi dell’arte della stampa a caratteri mobili, il latino progressivamente va scomparendo, rimanendo come lingua franca, a sé stante fino al 1800 circa, per essere soppiantata definitivamente dalle lingue nazionali: francese, tedesco e, in epoca più recente, dall’inglese.

 

… alla lingua italiana ufficiale …

Con la costituzione del Regno d’Italia, 1861, la lingua italiana diventa lingua ufficiale. Ma per tanto tempo rimane patrimonio soltanto di una limitata quota della popolazione, quella
alfabetizzata (20%).

 

… all’italiano neo-standard

La lingua italiana diventa veramente la lingua del popolo italiano a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, allorché il processo di alfabetizzazione riguarda quote sempre più rilevanti della popolazione, grazie anche alla diffusione dei mass media (radio e televisione), che contribuisce in modo determinante all’unificazione culturale, e quindi anche linguistica. Stiamo parlando dell’italiano neo-standard, di un italiano parlato praticamente da tutti gli italiani a partire dalla fine degli anni ottanta del secolo scorso. Ed è la lingua che insegniamo nelle scuole italiane ed anche agli stranieri che lo vogliono apprendere. Stiamo parlando della lingua italiana, non solo ufficiale, ma di fatto dell’Italia delle venti Regioni, ciascuna con le proprie peculiarità culturali e linguistiche.

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