C’è aria di primavera, i mandorli sono già in fiore da una settimana. Ma sta ritornando il maltempo o addirittura la neve.
Per capirci meglio, quando parliamo di maltempo non lo possiamo paragonare all’inverno canadese. Soprattutto al sud, abbiamo ancora le quattro stagioni (non la pizza), anche se il clima è cambiato. La pioggia ora è violenta e in un giorno cade più acqua di quanto ne cadeva prima in un mese.
Sulla scena politica italiana, a parte le scaramucce del presidente del Consiglio Giorgia Meloni con Forza Italia e Lega, non c’è molto da registrare, a parte l’intervento del Ministro leghista Valditara che ha giudicato impropria la lettera della preside fiorentina dopo il pestaggio fascista al liceo Michelangelo, mentre il Presidente della Repubblica Mattarella ha richiamato il governo sulle concessioni balneari.
Sono almeno trenta anni che l’Unione Europea invita l’Italia a liberalizzare queste concessioni. Come vedete, la musica è sempre la stessa.
E che dire dei treni regionali? Vado a comprare il giornale e all’entrata della rivendita c’è una bacheca con la prima pagina di un giornale. Tra i titoli spicca il seguente: “Nel Molise i treni più vecchi d’Italia’’. Compro il giornale e cosa trovo in prima pagina? Questo titolo: “La via crucis dei treni regionali. Sono più lenti di trent’anni fa’’. I treni regionali sono usati da 3 milioni di persone che la mattina si alzano presto per andare a lavorare. E non so se sorridere o piangere: un Trapani-Catania può durare quanto un volo Roma-Montréal. Ma non sono solo i passeggeri siciliani a soffrire. Tra le dieci linee peggiori d’Italia abbiamo le Ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo, la Catania-Caltagirone e così via. La denuncia di questi disservizi è di Legambiente.
Italiano o canadese?
Parlerei anche di calcio, ma lo faccio raramente perché so che i lettori del nostro giornale lo apprezzano poco, ma devo spendere qualche parola non sui guai delle pedate italiane, ma su questo magnifico Napoli. Guardo la partita Empoli-Napoli e, visto il solito Napoli subito all’attacco, dico a me stesso che gli uomini di Spalletti vinceranno 3-0. Finisce 2-0 grazie ai soliti Anguissa, Osimhen e il georgiano dal nome strano, ma fermiamoci a Kvara.
Questa settimana è stata per me una settimana di riflessione. Mi sono accorto, forse perché ho molto tempo a disposizione, che penso sempre. Non mi succedeva a Montréal, dove la mattina andavo sempre di fretta. Se andava bene riuscivo a bere un caffè e poi in macchina con la speranza di arrivare in ufficio in orario.
Qui la mattina faccio colazione con calma e poi, verso le nove, vado al mio paese per bere un altro caffè e scambiare qualche chiacchiera con i compaesani che chiamo per provocazione indigeni, oppure a Larino per comprare il giornale, andare in banca o fare la spesa.
Ed allora, mentre ero in macchina ammirando il paesaggio e facendo attenzione alle curve di una strada quasi abbandonata, avendo vissuto in Canada per piü di 46 anni, mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita se fossi rimasto in Italia (male penso) e, se dopo quasi venti anni in Italia, ero ancora canadese o ero ridiventato italiano.
Nonostante la mia buona volontà ho concluso che sarò canadese per …sempre. Più o meno come il mio amore per l’Inter.