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Canada, il 19 ottobre si vota:
chi sarà il nuovo Premier?

elezioni-federali

di Vittorio Giordano

Manca poco, ormai, alle Elezioni Federali n.42: lunedì 19 ottobre, dalle 9.30 alle 21.30 (orario di Montréal), 26.5 milioni di elettori saranno chiamati ad esercitare il loro diritto di voto scegliendo il candidato (e quindi il partito di appartenenza) nel seggio (3.500 in tutto il Paese) del distretto di residenza. Secondo i dati resi pubblici da Elections Canada, 2.4 milioni di canadesi si sono già recati alle urne usufruendo del voto per anticipazione (il 16% in più rispetto al maggio 2011): 850.000 venerdì 9, 780.000 sabato 10 e 767.000 domenica 11. In totale, sono 1791 i candidati in lizza che si sfideranno per aggiudicarsi 338 seggi (di cui 78 ‘espressi’ dal Québec). Per queste elezioni, in base agli ultimi dati del censimento, i seggi sono stati così modificati e redistribuiti: British Columbia 42, Alberta 34, Saskatchewan 14, Manitoba 14,Ontario 121, Quebec 78, New Brunswick 10, Nova Scotia 11, Prince Edward Island 4,Newfoundland and Labrador 7, Yukon 1, Northwest Territories 1 e Nunavut 1. Cinque i partiti più importanti dello scenario politico nazionale: Partito Conservatore del Canada (PCC), Partito Liberale del Canada (PLC), Partito Neodemocratico (NDP), Bloc Quebecois (BC) e Verdi. Nelle scorse elezioni, che si sono tenute il 2 maggio del 2011, il tasso di affluenza è stato del 61.1% (14.823.408 su 24.257.592), con il Québec appena sopra la media al 62,9% (3.853.120 su 6.130.307). Per un Parlamento così sudddiviso: al PCC il 39.6% dei voti e 166 seggi (di cui 5 in Québec), al NPD il 30,6% e 103 (59), al PLC il 18,9% e 34 (7), al Bloc Quebecois il 6,1% e 4 (4) e al Partito Verde il 3.9% e 1. Il sistema elettorale utilizzato è il maggioritario a collegio uninominale secco (che preserva la stabilità, a scapito della rappresentatività democratica): in ciascun collegio viene cioè eletto il candidato che prende più voti – non necessariamente la metà + 1 – rispetto agli altri dello stesso collegio. Ciò significa che i voti che sono andati ai candidati rimasti in minoranza vengono ‘perduti’. Il partito che ottiene il maggior numero di rappresentanti alla Camera dei Comuni forma il governo. Se eletto per la quarta volta consecutiva, Harper, 22º Premier della storia, potrebbe diventare il Primo Ministro in carica per più anni nella storia del Canada. Il leader conservatore si gioca la sua credibilità puntando tutto su economia e sicurezza, Trudeau strizza l’occhio alla classe media promettendo meno tasse e più investimenti, Mulcair auspica una ridistribuzione della ricchezza con una spesa sociale più sostenuta a favore dei meno abbienti, mentre Duceppe si concentra esclusivamente sugli interessi della Belle Province. In base all’ultimo sondaggio Nanos, reso pubblico lunedì 12 ottobre, a livello nazionale i Liberali sarebbero al 35,7% dei consensi, i Conservatori al 28,9% ed i Neodemocratici al 24,3%. Nel Québec, in particolare, NDP sempre avanti col 32,7% delle preferenze, poi i Liberali col 28,7%, quindi il Bloc col 23,2% ed i Conservatori col 14%. Lotta ancora aperta, dunque, ma i Liberali sembrano sulla rampa di lancio: probabile un governo minoritario conservatore o liberale, difficile un governo di coalizione (formato dai due partiti “perdenti”), quasi impossibile un governo di maggioranza. Ora la parola passa agli elettori, ultimi e inappellabili giudici di questa appassionante e incerta contesa.

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