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Guillet non è più il candidato liberale di St-Léonard/St-Michel

Montréal  Colpo di scena nella contea di St-Léonard/St-Michel: venerdì 30 agosto il Partito Liberale del Canada ha ritirato la candidatura dell’ex imam Hassan Guillet nella contea di St-Léonard/St-Michel, dopo che “B’nai Brith”, un influente organismo internazionale che difende i diritti degli ebrei, ha pubblicato sul suo sito ufficiale alcune affermazioni (risalenti ad un paio di anni fa) di stampo “antisemita e anti-israeliano” dell’ex imam. Frasi che Guillet aveva pubblicato sui social media, salvo poi cancellarle.

Le frasi “antisemite e antisraeliane” rilanciate da “B’nai Brith”. In una di queste dichiarazioni, datata 8 luglio 2017 e rilanciata da B’nai Brith, Guillet accoglie con favore “la liberazione, dopo nove mesi in una prigione della Palestina occupata, Raed Salah, che qualifica come “resistente” e “jihadista”. E ancora: “Ci congratuliamo con lo sceicco Salah – ha scritto in arabo – per la sua liberazione e resistenza. […] Chiediamo a Dio di accelerare il rilascio di tutti i prigionieri, nonché la liberazione della moschea Al-Aqsa e di tutta la Palestina”. Sempre B’nai Brith ha riportato un’intervista rilasciata da Guillet a ‘Radio-Canada International’ in spagnolo nel dicembre 2017, in merito alla decisione del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. In questa occasione, Guillet ha definito Israele uno “stato di apartheid” ed ha accusato Jared Kushner, genero ebreo del presidente Trump, di aver indirizzato il suo governo verso un’agenda “pro-Israele”: ha accusato Kushner di doppia lealtà a causa del suo background ebraico, descrivendolo erroneamente come un ebreo “ultraortodosso” e “fondamentalista”. Affermazioni radicali che stridono con la storica amicizia tra lo stato di Israale ed il Canada. Sul sito del Partito Liberale, in particolare, si legge che “il Canada è un amico indefesso di Israele” e ribadisce il suo sostegno ad una soluzione a due stati al conflitto israelo-palestinese. B’nai Brith ha poi aggiunto di aver contattato il Partito Liberale da “più di una settimana”, senza mai ricevere una risposta.

La decisione del PLC di revocare la candidatura. In realtà, dopo un’inchiesta interna durata settimane, già nel pomeriggio di venerdì 30 agosto, lo stesso giorno della ‘denuncia’, il Partito liberale ha comunicato la revoca della candidatura di Guillet nella circoscrizione di St-Léonard/St-Michel: “I commenti insensibili – recita un comunicato del partito – fatti da Hassan Guillet non sono in linea con i valori del Partito Liberale del Canada. Justin Trudeau e d il Partito liberale si oppongono ad ogni idea di tipo antisemita, odio, razzista, islamofobo, omofobo, sessista e ad ogni forma di discriminazione. Il partito liberale condanna ogni forma di discriminazione, e ci aspettiamo sempre che i nostri candidati facciano lo stesso”. Benissimo. Troppo facile, però, dirlo a posteriori: il PLC ha peccato di superficalità non facendo le opportune ricerche sul passato di un candidato che, a poche settimane dal voto, si è rivelato incandidabile.

Ora Guillet potrebbe candidarsi come indipendente.

La reazione di Hassan Guillet, ingegnere e avvocato di formazione, non si Ë fatta attendere: gi‡ venerdÏ, subito dopo che ìBínai Brithî ha pubblicato sul suo sito i commenti antisemiti dellíormai ex candidato liberale, questíultimo ha precisato : ìTutti coloro che mi conoscono, personalmente o attraverso le mie attivit‡, sanno che sono contro l’odio, il razzismo, l’antisemitismo e la violenza, indipendentemente dall’identit‡ degli autori o delle vittime. Se le mie dichiarazioni sono risultate offensive per alcuni dei miei compagni ebrei, chiedo scusaî, ha aggiunto líex imam, diventato famoso per il sermone all’indomani dell’attacco alla moschea di QuÈbec nel 2017. Una reazione composta e moderata. Molto pi˘ accesi, invece, i toni in seguito alla decisione del partito di revocarne la candidatura: in una dichiarazione inviata alla Canadian Press sabato, infatti, Hassan Guillet ha respinto le accuse di antisemitismo nei suoi confronti. “La decisione del PLC mi ha scioccato. Ribadisco che non sono antisemita. Al contrario, mi batto e mi batterÚ sempre contro ogni forma di razzismo, islamofobia e antisemitismo compresiî. Guillet ha poi aggiunto di non essersi dimesso e che sta valutando con il suo team tutte le possibili opzioni: “Questa non Ë tutta la verit‡ e questa storia non finisce qui ñ ha scritto su Facebook – : certamente non abbandonerÚ le migliaia di persone che credono in me e chiedono un vero cambiamentoî. Nessun passo indietro, quindi. Anzi: Hassan Guillet non molla e passa al contrattacco. Lo scenario pi˘ plausibile, a questo punto, Ë che líex Imam continui la campagna elettorale candidandosi come indipentente, accaparrandosi, verosimilmente, il voto della crescente Comunit‡ araba di St-LÈonard/St-Michel.

Probabile il ripescaggio di Patrizia Lattanzio per il PLC. E ora chi sarà il candidato del Partito Liberale nella contea di St-Léonard/St-Michel?  In base all’articolo 16, comma 2, del regolamento nazionale di selezione dei candidati del PLC, le possibilità sono sostanzialmente due: il partito potrà candidare uno degli altri candidati in lista alle primarie, più probabile Patricia R. Lattanzio (arrivata seconda) che Francesco Cavaleri (terzo), oppure potrà indire delle nuove primarie, in questo caso con nuove candidature e quindi con nuovi nomi che possono entrare in gioco. Considerato, però, che la campagna elettorale dovrebbe cominciare ufficialmente l’8 settembre, la strada più percorribile sembra essere quella di ripescare la seconda classificata delle primarie, alle spalle dello ‘squalificato’ Hassan Guillet, ovvero la consigliere municipale Patricia R. Lattanzio. Che alle primarie del 27 maggio scorso, al primo turno, su 1273 votanti (3758 gli aventi diritto) ha ricevuto 371 preferenze, contro le 275 per il notaio Francesco Cavaleri e le 588 a favore di Guillet (nel secondo turno, poi, 602 voti sono andati a Guillet e 474 alla Lattanzio). Un’opzione, quella della Lattanzio, che ricostituirebbe il binomio vincente ‘Partito Liberale e candidato italiano’, in una contea-roccaforte come quella di Saint-Léonard/Saint Michel. (V.G.)

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