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GIOVANNI CASELLI (1815-1891) – IL FAX

La scoperta di Giovanni Caselli ha un’influenza notevole sulla tecnologia moderna ed ha portato allo sviluppo della televisione analogica e poi digitale.

 

Il suo nome non è molto conosciuto ma la sua invenzione, il pantelegrafo, antenato del fax, ha avuto ripercussioni notevoli nel mondo della trasmissione di documenti e immagini da un punto all’altro della terra. Adesso il moderno “scanner” utilizza una striscia di luce per leggere caratteri e disegni da trasmettere ad un ricevitore capace di riprodurre gli impulsi attraverso una connessione WiFi.

 

Giovanni Caselli nacque a Siena nel 1815. I suoi primi interessi furono l’elettrochimica, l’elettromagnetismo e la religione. Frequentò l’Università di Firenze dove studiò letteratura, storia, scienza e religione e nel 1836 la vocazione lo spinse a diventare prete.

 

La macchina del facsimile, o fax, inventata dal Caselli è davvero il frutto di un genio della fisica, in particolare dell’elettromagnetismo: l’inchiostro (non conduttore) era depositato su di un foglio di carta stagnola e uno stilo passava sopra il foglio toccandolo delicatamente. Il contatto elettrico avveniva al tocco del metallo, il passaggio sopra le lettere o le linee interrompeva la corrente. I segnali inviati come impulsi positivi e negativi erano raccolti da un apposito ricettore che li trasformava in scrittura meccanicamente. Tra una preghiera e un esperimento, l’abate riusciva anche a  dare corsi all’Università di  Firenze, a fondare un giornale Scientifico (La Ricreazione), ad occuparsi persino di politica e di musica.

 

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Sicuro del successo della sua macchina, il Caselli si trasferì a Parigi per ottenere i fondi necessari allo sviluppo industriale della sua invenzione. Assieme a Gustav Froment elaborò durante sette lunghi anni il fax, e gli esperimenti ben riusciti gli permisero di brevettare  il progetto anche negli Stati Uniti. Nel 1860 Giocchino Rossini mandò un documento da Parigi ad Amiens a 140 Km di distanza. Il maestro fu così impressionato dalla velocità della trasmissione che compose un pezzo per pianoforte, “Allegretto del pantelegrafo”.

Napoleone III, re di Francia, gli conferì la Legione d’onore per questa invenzione e per lo sviluppo di una carta di alta qualità dove un normale tipo di inchiostro scriveva esattamente quello che veniva trasmesso dal pantelegrafo. La sua prima macchina era alta quasi 2 metri ed era composta di sofisticati pendoli, batterie, fili elettrici; un vero e proprio arsenale di fisica. Riusciva però a trasmettere documenti di qualità eccezionale.

Nel 1867 furono installate quattro fax a Parigi, Lille e Marsiglia. La stampa fu presto interessata e nell’esposizione dello stesso anno i giornali acclamarono l’inventore italiano come uno dei più brillanti geni del secolo. Caselli inventò anche il cinemografo, strumento per misurare la velocità dei treni, disegnò un siluro sottomarino attivato elettricamente e capace di tornare indietro se non  colpiva il bersaglio, e il prototipo del timone elettromagnetico.

Con le sue invenzioni l’abate Caselli testimonia il contributo che la religione cattolica, accusata di oscurantismo, ha avuto nell’avanzamento della tecnologia. Il suo lavoro pionieristico influenza tuttora le conquiste scientifiche.

 

 

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