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Fuori su tutte le piattaforme il nuovo singolo pop-rock “Vole” di Gianni Bodo

MONTRÉAL – Papà bellunese “del nord, misterioso” e mamma casertana, “anima del sud”, nato e cresciuto a Villeray, una grande passione per la musica fin da bambino, così parla di sé il cantautore Italo-Montrealese Gianni Bodo: “Mi piacevano i Police! Mi hanno regalato la prima chitarra a 17 anni e da lì ho iniziato a comporre, scrivere, cantare, suonare, da autodidatta. Il talento si è sviluppato negli anni. Ho capito gradualmente qual era il mio timbro vocale migliore. All’Università ho studiato adattamento scolastico e sociale per bambini che hanno difficoltà di apprendimento, ortopedagogia. Sono diventato quindi musicista e insegnante, da circa 27 anni nella stessa scuola, Socrates-Démosthène. Ho quindi la fortuna di avere il supporto di due belle comunità, quella italiana e quella greca”. Ci sono canzoni che cambiano nel tempo e finiscono per incarnare la loro vera forma e anima dopo molte trasformazioni. È il caso di “Vole”, brano interpretato in diverse lingue e con molteplici arrangiamenti prima di trovare quello finale. Ironia della sorte, “Vole” è il risultato musicale di molti esperimenti che raccontano la storia di uno spirito sconfitto che, nel tempo, attraversando disperazione ma anche speranza, cerca di riconquistare la sua vera identità. È il terzo estratto in lingua francese di Gianni Bodo, dopo il successo di “Si Je Pars” del 2021. Ricordiamo che, oltre ad apparire in rotazione regolare ai Palmarès Stingray da più di due anni, “Si Je Pars” è stato il primo pezzo in lingua francese a raggiungere la finale del più grande e prestigioso festival musicale del Canada, il Canadian Music Week. Come per il brano “Si Je Pars”, anche nel nuovo singolo troviamo Fred Bouchard alla batteria, Pierre Marchand alla tastiera e Albe Passarelli alla chitarra. “Vole” promette di essere meravigliosamente influenzato dall’arena rock nello stile dei Killers o degli U2. Un pop-rock abbagliante venato di nostalgia che trasporta l’ascoltatore, grazie a una serie di ritornelli, in un ottovolante di emozioni. Fin dal primo tocco di chitarra, l’artista ci fa fare un viaggio nel tempo nei suoni aggiornati degli anni ’80. “Au passage d’une nuit sans fin, elle s’oppose à son reflet. Et si seulement elle n’était plus elle, elle refuse d’accepter que le feu s’est éteint et sa tourmente repose entre ses mains. Si on ne sait plus quel temps il fera, je sais, je sais qu’il passera. Elle se démène, elle se débat”. https://giannibodo.com/ ; https://youtu.be/S6EDgGUPR90.

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