(Adnkronos) – “Nel calcioscommesse è coinvolto il 30-40% dei giocatori”. Fabrizio Corona si accomoda nel salotto di Nunzia De Girolamo a Avanti Popolo, su Raitre, per intrattenere il pubblico per oltre un’ora sul caso delle scommesse illegali nel calcio italiano. L’inchiesta della procura di Torino coinvolge al momento 3 calciatori: Nicolò Fagioli, che ha patteggiato una squalifica di 7 mesi con la giustizia sportiva, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Corona, tra allusioni e presunte rivelazioni, descrive un fenomeno dilagante e esteso più di quanto si pensi: “Scommettono in tantissimi, è coinvolto il 30-40% dei calciatori… Se indagano e puniscono, che succede al calcio italiano? I giocatori possono scommettere sulla parola, non devono pagare regolarmente: ‘Giocami 20, giocami 30, giocami 40…’ Tutto dipende dalla procura di Torino, se vuole allargare l’inchiesta a tutti i calciatori coinvolti. Ma poi che cosa succede al campionato, che cosa succede al calcio?”, ripete l’ex paparazzo.
Corona tiene a distinguersi dalle istituzioni e dall’inchiesta della magistratura. “Non credo nelle istituzioni, non sono andato dalla polizia a spifferare qualcosa. L’inchiesta sarebbe partita a prescindere. Io non sono andato a parlare con la polizia, ho un codice etico che ho imparato in galera”, scandisce. Nel suo mirino finisce soprattutto il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, ‘reo’ di aver messo in guardia i calciatori dagli ‘sciacalli’. Ogni riferimento a Corona è parso voluto. “Luciano, accusa di sciacallaggio la procura. La procura sta rispettando la legge. Tu, Luciano, con tutti i soldi che hai guadagnato devi chiedere scusa a me e al popolo italiano. Ti devi vergognare, devi far capire ai tuoi ragazzi che c’è l’onore sportivo”, dice rivolgendosi al ct.
Quindi, si passa a parlare dei calciatori coinvolti. Anche in questo caso, ci sono distinzioni: “Non ce l’ho con Zaniolo, che è un grandissimo talento. Ma non è Tonali o Fagioli, che si autodenunciano. Zaniolo dice di aver giocato a black jack o a poker, non sa che ci sono persone che hanno le prove…”, dice. Non sembrano solidissime le parole relative alla vicenda di Fagioli, centrocampista della Juventus: “Le persone a cui doveva i soldi Fagioli sono andati fuori dal ritiro della Juve a Vinovo”. La Juventus non si allena a Vinovo dal 2018, visto che si è spostata alla Continassa. Nel 2018 Fagioli, nato nel 2001, era un ragazzino delle giovanili bianconere. Alla fine della lunga chiacchierata, ecco il riferimento ad una “chiavetta, chiamiamola ‘Prova A’, prova Madre’ che non hanno gli inquirenti”. Cosa contiene? Appuntamento alla prossima intervista.