Molisani all’estero
“Altrove – Intellettuali molisani della diaspora” (Cosmo Iannone Editore, 2022) è un libro con “venti interviste a persone di origine molisana” che hanno lasciato un segno “nei campi della letteratura, dell’arte della saggistica, dell’impegno sociale e civile o che sono tutt’ora attive nelle reti globali della scienza e della ricerca”. Fatto rimarchevole: si parla di studiosi attivi nel campo sociologico, letterario, linguistico, o anche scientifico, e non – come avviene invece di solito – di persone che hanno avuto successo negli affari.
L’autore è Norberto Lombardi, nativo di Jelsi, conoscitore come pochi della realtà delle migrazioni, grazie anche ai tanti viaggi da lui compiuti nei paesi in cui i molisani della diaspora vivono. Il punto di partenza dei protagonisti del libro è sempre il Molise, anche se in alcuni casi si tratta di molisani d’origine ma nati all’estero. Gli approdi dei migranti molisani sono vari, con il Canada e gli USA in testa.
Il nostro Canada è divenuto la patria adottiva di John Ciaccia, giuntovi bambino e divenuto un politico di prima grandezza. Inoltre ha accolto lo scrittore Pietro Corsi, in seguito trasferitosi in Messico e quindi negli USA; l’intellettuale-commediografo Marco Micone; il giornalista dalla straordinaria carriera nel campo della comunicazione: Angelo Persichilli; la professoressa universitaria Roberta Iannacito. L’Argentina è divenuta la nuova patria di Torquato Di Tella. Negli Stati Uniti è andato a vivere lo scrittore Giose Rimanelli, il quale aveva soggiornato anche in Canada. Il fotogiornalista Frank Monaco nasce negli USA, da cui espatria ma dove ritorna a vivere. Negli USA rientra il fotografo Tony Vaccaro, nato in Pennsylvania ma cresciuto in Italia. Più recentemente, in America è approdato lo scienziato Marco Oriunno, nato a Campobasso. Il ricercatore medico-biologo Giancarlo Forte ha conosciuto vari spostamenti attraverso l’Europa e l’America lavorando per un po’ negli Usa e anche in Giappone, e finendo poi in Europa: nella Repubblica Ceca. Simona Paladino, docente in scienze sociali, ha conosciuto vari spostamenti in Europa, terminando quindi in Inghilterra. Il molisano Antonio Casilli, plurilaureato e poliglotta, è professore ordinario di sociologia all’istituto politecnico di Parigi.

Ma per conoscere tutti i nomi, e gli itinerari umani e professionali dei protagonisti del libro, occorrerà leggere quest’opera di Norberto Lombardi; opera utile, interessante, e di lettura piacevole, perché ben concepita e ottimamente scritta.
Attento ai veri valori, e sensibile ai rapporti tra le classi sociali e alle condizioni e alla dignità dei meno abbienti, Lombardi sa cogliere i fatti dell’anima. Lo dimostra anche questo suo giudizio, nell’introduzione, sulla realtà complessa degli espatriati, non riconducibile semplicemente agli aspetti economici ma che va ben al di là di questi limiti: “Il vero traguardo non è tanto il conseguimento del benessere, pagato per altro a un caro prezzo, ma la realizzazione di una cittadinanza attiva e consapevole, la sola capace di affrancare da un passato di minorità e di emarginazione”.
Tutti i personaggi di questo libro a carattere biografico appaiono capaci di profondi affetti familiari e di sentimenti di vera amicizia; e di rispetto per il vivere civile, fedeli in ciò a una tradizione molisana rurale fatta di saggezza e di moderazione: la cosiddetta “creanza”, nota forte nel refrain identitario dei molisani qui a Montréal e in particolare di quelli di Jelsi. Tale termine si riferisce al rispetto delle regole del vivere civile, anche in condizioni molti difficili di vita; le quali erano la regola in quel mondo contadino. Alla cui memoria molti molisani della diaspora, sono rimasti, nelle nuove patrie, ammirevolmente fedeli.
(Continua)