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È partita la campagna elettorale: CAQ al 42%

MONTRÉAL– La campagna elettorale è stata ufficialmente lanciata domenica 28 agosto dal governo Legault, che, secondo gli ultimi sondaggi, parte con tutti i favori del pronostico. Fino a lunedì 3 ottobre saranno 36 giorni di dibattiti politici, per un costo complessivo di 115 milioni $. I deputati da eleggere all’Assemblea Nazionale sono 125 (pari al numero dei seggi). Per la maggioranza ne bastano 65 (nel 2018 la CAQ ne ha conquistati 74). Due i dibattiti televisivi in programma: il 15 e 22 settembre, entrambi in francese, dopo che i leader della CAQ e del PQ hanno deciso di disertare quello in inglese, che quindi è stato cancellato. Previsto anche il voto per anticipazione: chi lo vorrà potrà recarsi al seggio già il 25 e 26 settembre.

I partiti autorizzati da Elections Québec sono 26, ma i principali sono 5: il Partito Liberale del Quebec (PLQ) con Dominique Anglade, il Partito Conservatore del Quebec (PCQ) con Éric Duhaime, la Coalition Avenir Québec (CAQ) con François Legault, Québec solidaire (QS) con Gabriel Nadeau-Dubois ed il Parti Québécois (PQ) con Paul St-Pierre Plamondon.

L’attuale capo del governo è in forte vantaggio, con quasi il 42% delle intenzioni di voto, secondo un sondaggio Léger pubblicato sabato scorso da Le Journal de Montréal (Liberali al 17%, QS al 15%, PCQ al 14% ed il PQ al 9%), ma ogni partito ha le sue debolezze e quindi non si escludono sorprese: la CAQ ha una diffusione capillare in tutte le fasce della popolazione, ma tra gli Universitari scende al 27%; i Liberali godono del 7% dei consensi tra i francofoni, ma raccolgono alti consensi proprio tra gli Universitari; Québec solidaire raccoglie il 36% dei favori tra i 18-34 anni, ma il 58% del suo elettorato potrebbe cambiare idea; il Parti Québécois è la seconda scelta per molti elettori della CAQ, ma soltanto il 5% dei giovani la voterebbe; il Partito Conservatore è forte nella regione del Québec, dietro la CAQ, ma rappresenta la seconda scelta solo per l’8% degli elettori.

Le elezioni del 3 ottobre si terranno in un contesto molto particolare, dopo oltre due anni di pandemia.”Abbiamo un Primo Ministro che ha gestito una crisi per metà del suo mandato, quindi sarà principalmente un referendum sulla gestione del Covid-19 da parte del governo”: ne è convinto Guy Lachapelle, Professore al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università della Concordia. “I partiti di opposizione hanno svolto un ruolo minore negli ultimi due anni e ora potranno farsi sentire sull’operato del governo”, ha aggiunto. Non solo la pandemia: durante la campagna elettorale si discuterà anche di economia e di problemi sociali: “Verranno trattati temi meno nazionali, ma più locali, come il progetto del tunnel tra Québec city e Lévis, la crisi dell’abitazione e quella della lingua francese a Montreal”, ha concluso Lachapelle.

Naturalmente, per ogni campagna elettorale che si rispetti, il festival delle promesse è sempre di attualità. La Anglade (PLQ) ha promesso quasi 4 miliardi di tagli in tasse e imposte. Le casse della Provincia accuserebbero un importante deficit, ma il bilancio tornerebbe in pareggio nei prossimi 7 anni. Secondo la leader dei Liberali, la CAQ è “cinica” e “divide” i Quebecchesi. Québec solidaire, dal canto suo, propone di rafforzare il servizio Info-Santé 8-1-1, con infermieri che avrebbero accesso alle cartelle cliniche dei pazienti e che potrebbero fissare appuntamenti.Le destinazioni più frequenti dei pazienti diventerebbero i CSLC, potenziati dall’assunzione di 5.000 nuovi dipendenti, una misura che costerebbe 500 milioni all’anno. Per unire Québec city e Lévis, il PCQ propone la costruzione di un ponte che attraverserebbe l’Île d’Orléans per un costo complessivo di 3 miliardi $. La CAQ, infine, promette un assegno di 400 $ a favore di coloro che guadagnano da $ 50.000 a $ 100.000 all’anno, ed un assegno di 600 $ a beneficio di coloro che guadagnano $ 50.000 o meno. In precedenza, sempre il partito di François Legault si era impegnato ad abbassare di un punto percentuale i primi due livelli di tassazione a partire dal 2023, attingendo dai pagamenti previsti a favore del Fondo delle Generazioni.

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