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Di Iorio: Chi ci rappresenta ci rispetti

Montréal – Ora c’è anche la data: il prossimo 22 gennaio il deputato di Saint-Léonard-Saint-Michel Nicola Di Iorio rassegnerà le dimissioni. In effetti, il primo annuncio era già arrivato a fine giugno. L’avvocato di origini molisane aveva scelto di dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Poi, però, i tempi si sono allungati. Con il parlamentare sempre meno presente in Parlamento.

Cosa è successo negli ultimi mesi? “Durante l’estate ho incontrato varie associazioni della nostra Comunità e tutti mi chiedevano di riconsiderare la mia scelta. Ho accettato di provarci, ma non ci sono riuscito. Mancano, però, ancora due cose da portare a termine. Innanzitutto la giusta rappresentazione della nostra Comunità, visto che noi italiani non siamo riconosciuti per il nostro valore e non siamo rappresentati come dovremmo esserlo. La seconda cosa su cui non si possono accettare compromessi è la cannabis, la cui legalizzazione toglie i profitti alla criminalità organizzata, ma crea un rischio ingente per la sicurezza pubblica. Rischio che richiede non parole o passi timidi da parte del governo, ma azioni forti e vigorose”.

Quindi lei ha ritardato le dimissioni per risolvere questi 2 problemi? “Ho capito che, per portare avanti questi due progetti, posso farlo meglio da cittadino impegnato, che da deputato che deve sottostare alle regole della sua organizzazione. Dopo alcuni anni come parlamentare, sono stato – come si suol dire – nella pancia della bestia, ho capito come funziona e come si può progredire senza alcune limitazione e sottomissione. Quando noi italiani vogliamo avere una voce forte e autorevole, questa dà fastidio e può creare difficoltà : c’è una grande pressione affinché gli italiani si sottomettano e votino quando è il tempo di votare. La realtà è tutt’altra: il mondo è cambiato, non siamo più alla prima generazione e chiediamo il pieno riconoscimento di tutta la storia del contributo italiano al Canada”.

Sta dicendo che il governo non dà il giusto peso alla Comunità italiana? “No, è il contrario: le mie non sono accuse al governo, ma voglio stimolare la Comunità a fare di più.  Oggi viviamo in un’altra epoca, un’era di affermazione. Che richiede una grande mobilitazione”.

E da fuori lei può fare di più. “Posso parlare più liberamente. Invece degli italiani al servizio del sistema, dobbiamo trovare un modo affinché il sistema sia al servizio degli italiani”.

Come giudica l’accanimento della stampa nei suoi confronti? “Chissà come si sarebbero comportati se non fossi stato italiano. La presenza di un deputato in Parlamento rappresenta il 20% del suo tempo lavorativo. Visto che anche le apparenze contano e dato che non è possibile rinunciare allo stipendio, ho deciso di devolvere il mio salario in beneficenza”.

Ci sono già novità sul suo successore? “Chi mi sostituirà deve essere un italiano vero, con un percorso non improvvisato, ma lungo e di totale dedizione, con un forte attaccamento alle sue radici e con la capacità autentica di servire gli italiani”.

Soddisfatto del governo Trudeau? “Trovo che sulla cannabis il governo avrebbe potuto fare molto di più, ma aspettiamo la fine del mandato per una valutazione d’insieme. Certo è che abbbiamo creato molte aspettative”.

Cosa farà l’anno prossimo? “Continuerò le mie opere di beneficenza, farò l’insegnante ed eserciterò la professione di avvocato, anche alla luce delle leggi giuridiche che ho contribuito a scrivere”.

Cosa augura al governo? “Auguro al governo di prendere nota che ha a disposizione 1.5 milioni di italiani che da oltre 50 anni votano liberale, ma è importante che ci sia il rispetto ed il riconoscimento reciproco. Il voto è prezioso, non è automatico e non è mai scontato. Chi ci vuole rappresentare ci deve anche rispettare”.

Qui di seguito una dichiarazione in francese del Primo Ministro, Justin Trudeau, che Nicola Di Iorio ci ha girato via email: “Depuis la rentrée parlementaire, M. Di Iorio se consacre à la réalisation de mandats spécifiques en lien avec ses intérêts et son expertise et réfléchit à son avenir politique. Suite à l’annonce de sa démission prochaine à titre de député, nous tenons à le remercier pour son engagement dans la vie publique et pour son dévouement envers les citoyens de Saint-Léonard—Saint-Michel. Il est une voix forte pour sa communauté et un ardent défenseur des dossiers qui l’interpellent,
notamment au chapitre de la sécurité routière. La politique requiert souvent des sacrifices personnels
et familiaux, et nous saluons son intention de continuer à servir sa communauté
”.

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