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Covid-19: Québec ufficialmente nella 7a ondata

QUÉBEC – Purtroppo è realtà. Il Québec è nel bel mezzo della settima ondata del COVID-19, come certificato di recente anche dalla carica virale presente nelle acque reflue delle principali città della Provincia. Dopo 4 settimane di costante aumento, lunedì 11 luglio sono state registrate altre 1016 infezioni in 24 ore (per la verità in calo, rispetto ai 1.839 del mercoledì precedente), con oltre 6500 operatori sanitari ancora assenti proprio a causa del virus.

Alla vigilia delle vacanze della costruzione (15-30 luglio), il Direttore nazionale della Sanità Pubblica, il Dott. Luc Boileau, e il Ministro della Salute, Christian Dubé, in occasione di una conferenza stampa congiunta (non accadeva dal febbraio scorso), hanno voluto rassicurare la popolazione, sottolineando a grandi linee l’importanza del rispetto delle norme sanitarie di base. “La situazione è sotto controllo, ma dobbiamo rimanere vigili”, ha affermato il Ministro Dubé, sostenendo che il Québec non fa eccezione rispetto a quanto si osserva nel resto nel mondo, soprattutto in Europa. Il Dr. Luc Boileau, dal canto suo, ha ricordato che la recrudescenza dei casi di COVID-19 è principalmente attribuibile alle varianti BA.2.12.1, BA.4 e BA.5, che sono molto più contagiose se paragonate alle precedenti versioni della pandemia. “Il virus c’è, si trasmette, circola, la pandemia non è finita”, ha sottolineato il Dr. Boileau, che poi ha annunciato: “Siamo nella settima ondata. […] Con ogni probabilità, la curva dovrebbe cominciare ad appiattirsi già nelle prossime settimane”.

E non ha usato mezzi termini nell’attribuire l’attuale diffusione del virus a chi ha il virus e non prende le precauzioni necessarie per evitare di contaminare gli altri: “Ovviamente, ci sono persone che non rispettano il periodo di isolamento, mentre sarebbe una buona idea che lo facessero”. Sebbene i due non abbiano annunciato nuove misure restrittive, hanno insistito sull’importanza di rispettare il periodo di isolamento di 10 giorni, in seguito ad un’infezione. Il Dr. Boileau ha consigliato alle persone con più di 60 anni, a chi soffre di malattie croniche e agli immunodepressi di indossare la mascherina nei luoghi pubblici e negli spazi chiusi.

“Coloro che non hanno ancora ricevuto il secondo richiamo del vaccino, ovvero la quarta dose, soprattutto se sono trascorsi 5 o 6 mesi dalla terza, dovrebbero prendere un appuntamento, perché la loro immunità sta diminuendo ed il rischio di incorrere in malattie gravi aumenta. Con la 2a dose di richiamo – ha evidenziato Boileau – riduciamo notevolmente il rischio di ricovero in ospedale”

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