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Con Tony Loffreda, RBC Royal Bank parla sempre più italiano (e napoletano)

di Vittorio Giordano

T-Loffreda

Dal 1º novembre, il vicepresidente esecutivo (che ha ‘riscoperto’ l’Italia grazie ai Mondiali del ‘94, è tifosissimo del Milan e legge ogni giorno la Gazzetta dello Sport) sarà anche Primo direttore generale e ‘deputy’ in Québec

Montréal – Domina la città dall’alto, e le enormi vetrate che si affacciano sulla metropoli regalano panorami vertiginosi e mozzafiato: siamo a Place Ville Marie, il maestoso grattacielo di 47 piani che dal 1963, anno della sua costruzione (anche per opera di braccia italiane), rappresenta il cuore pulsante del gotha finanziario ed imprenditoriale della Belle Province. Non a caso è conosciuto anche come ‘Royal Bank Tower’: nei piani alti, infatti, ospita da sempre le stanze dei bottoni, eleganti ed esclusive, della RBC, la più importante banca canadese: fondata nel 1864 ad Halifax, in Nova Scotia, oggi serve circa 16 milioni di clienti, conta 78 mila dipendenti ed in Borsa ha un valore di oltre 92 miliardi di dollari, con assets pari a più di 1.000 miliardi. Una banca nata per assistere le imprese, ma oggi in grado di fornire servizi completi anche ai privati. Dal giugno 2005, 11 anni e due mesi, questa gloriosa istituzione bancaria “parla” ancora di più italiano, grazie a Tony Loffreda, vicepresidente esecutivo, responsabile dei servizi finanziari alle imprese. La novità è che, a partire dal prossimo 1º novembre, RBC sarà ancora più italiana: Loffreda, infatti, è stato promosso a “Primo direttore generale & deputy” per il Québec: primo direttore generale in Canada e capo della divisione “Ultra High Net Worth individuals” in Québec, cioè gli uomini d’affari più facoltosi, potenti e influenti. Da novembre sarà Tony Loffreda a prendersi cura di loro. Un’enorme responsabilità, ma anche sfida esaltante per un professionista esemplare, oltre che un prezioso filantropo, che rappresenta l’orgoglio della Comunità italo-canadese. Ultimo di tre figli, Tony Loffreda è nato in Quebec nell’agosto del 1962, ma è stato concepito in Italia visto che i suoi genitori sono emigrati in Quebec solo un mese prima (mamma di San Gregorio Matese e papà di Dragoni, in prov. di Caserta). Ora i suoi parenti in Italia vivono quasi tutti a Borgo San Michele, frazione del comune di Latina. Sposato con Angelina da 31 anni (“l’unica ragazza con la quale abbia mai avuto un appuntamento”), oggi Tony vive a Westmount ed ha due figli: Davide (23 anni) e Sophia (26). Contabile di formazione, Loffreda ha conseguito la laurea presso la Concordia University nel 1985, per poi ricevere il certificato di CPA (Certificato di pubblico contabile) all’Università dell’IIlinois, negli Usa. Nel 1991, dopo sei anni nell’industria contabile, di cui quattro alla Raymond Chabot Grant Thornton come revisore, il salto nel settore bancario: fino al 2005 alla National Bank of Canada, quindi la svolta, il 13 giugno, con il passaggio alla RBC Royal Bank come vicepresidente esecutivo specializzato nei mercati commerciali: “Decido anche col cuore: ogni cliente è importante, grande o piccolo. Anche 300mila dollari di prestito possono significare la vita per un cliente-imprenditore”.

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Tony Loffreda con la moglie Angelina ed i figli Davide (in piedi insieme alla ragazza) e Sophia (seduta)

Un lavoro che lo porta spesso in giro per il mondo: “Solo nell’ultimo anno, ho fatto 18 viaggi per 177 ore di volo: un giorno ho fatto colazione in Italia, pranzo in Francia e cena a Monaco”. Ma Tony Loffreda è soprattutto un filantropo, un campione di solidarietà: “Sono il tesoriere della Fondazione italo-canadese, per cui ho organizzato ben 6 Balli dei Governatori, per una media di 325mila $: è importante creare progresso nella Comunità e come Comunità, coinvolgendo sempre più i giovani”. Ma la generosità di Tony non ha confini: “Sono il tesoriere al ‘Montreal International’, agenzia specializzata nell’attrarre investirori in città, e tesoriere onorario al Jewish General Hospital, oltre che membro del cda del CIUSSS de l’Ouest-de-l’île, del board dei Governatori dell’Universitità Concordia, dell’esecutivo della Camera di commercio di ‘Montréal metropolitaine’ e del cda della Camera di commercio italiana in Canada”. Un’opera encomiabile per il sociale, che il Paese gli ha riconosciuto, premiandolo con la ‘Queen Elizabeth II Diamond Jubilee Medal’ (nel 2012) e la ‘Governor General’s Caring Canadian Award’ (nel 2014). I valori dell’integrità, del sacrificio sul lavoro, della dedizione e della trasparenza sono la sua filosofia di vita. Una vita votata alla famiglia, alla carriera, alla solidarietà ed all’italianità. Perché il suo cuore batte sempre, forte, per il Belpaese: “I miei genitori mi hanno insegnato il dialetto: ho imparato l’italiano leggendo i giornali e guardando Rai Italia e Tele Latino”.

Tony Loffreda e la moglie Angelina con il Primo Ministro Justin Trudeau
Tony Loffreda e la moglie Angelina con il Primo Ministro Justin Trudeau

Tony è un grande sportivo e ha ‘riscoperto’ l’Italia grazie al calcio (anche se non tifa Napoli, come il padre): “Mi sono innamorato dell’Italia alla Coppa del Mondo del 1994. Invece di giocare a golf per discutere di una transazione immobiliare di 60 milioni, i miei clienti ed il mio junior libanese, tifosissimo del Brasile, mi hanno ‘costretto’ a vedere Italia-Nigeria, con Baggio che confeziona il 2-1 nel finale: lì ho cominciato a capire come fosse grande il calcio nel mondo. E quando abbiamo perso la finale col Brasile è come se mi avessero tolto un pezzo di cuore. Se l’Italia avesse vinto quel Mondiale, forse non avrei avuto la stessa reazione”. Tutti mi dicevano che l’Italia nell’82 era stata fortunata. Poi mi sono reso conto che tutti i migliori giocatori del mondiale giocavano in Italia, nel Milan. Oggi guardo parecchie partite durante il fine settimana mentre faccio ginnastica, e sono abbonato alla Gazzetta dello Sport”. Tony Loffreda si è speso molto per lo sviluppo del calcio in Québec. Tanto che nel 2000 ha fondato la squadra di calcio, sia maschile che femminile, del ‘Montréal-Concordia Elite’. “Fino al 2011 abbiamo giocato 15 campionati provinciali, vincendo 5 titoli/medaglie nazionali”. Gli è stata affidata anche la squadra di Cosenza, quando è venuta a disputare una partita a Montréal, ed ha stretto amicizia con diversi dirigenti in Italia, “come il direttore sportivo Aladino Valoti, che dopo 12 anni ha appena lasciato l’Albinoleffe e che mi ha anche prospettato qualche opportunità nel calcio italiano, ma ho preferito concentrarmi sulla carriera in Canada”. Tony è soddisfatto del suo passato: “Gli anni in cui sono stato più contento sono gli anni in cui ho lavorato di più; ma non sei contento perche lavori di più, lavori di più perché sei contento: è sempre la passione a fare la differenza”. Quella per i servizi finanziari ai clienti, ma anche per l’Italia, il calcio ed una Comunità che è destinata a progredire proprio grazie a persone talentuose, competenti e di cuore come Tony Loffreda.

Tony Loffreda con la squadra olimpica canadese nel 2010 a Vancouver
Tony Loffreda con la squadra olimpica canadese nel 2010 a Vancouver
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