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Il Punto

L’America preferisce la realtà all’ideologia

Una valanga travolgente, un’onda inarrestabile, un ‘cappotto’ clamoroso. Gli americani hanno parlato, forte e chiaro, conferendo un mandato pieno, totale ed inappellabile a
Donald Trump: non soltanto la Casa Bianca, ma anche il Senato e molto probabilmente pure il Congresso (con la Corte Suprema che già pende a destra, dopo le nomine dello stesso Trump durante il primo mandato).

Persi LaSalle e Rodriguez: Trudeau sempre più solo

Piove, grandina, anzi, diluvia sul bagnato per Justin Trudeau, sempre più in caduta libera nei sondaggi (il distacco dal Partito Conservatore è del 21%, secondo Abacus Data), per la gioia di Pierre Poilievre, che ormai viaggia a vele spiegate e col vento in poppa.

Singh lascia Trudeau Ma il voto anticipato non è scontato

Poilievre suggerisce e propone, Singh asseconda e dispone (anche se quest’ultimo nega qualsiasi rapporto di causa/effetto). Giovedì 29 agosto, in una lettera aperta, il leader del Partito Conservatore, Pierre Poilievre, aveva chiesto a Jagmeet Singh di staccare la spina al governo di minoranza liberale, tenuto in vita artificialmente dal sostegno esterno garantito dall’NDP.

La libertà di pensiero non è libertà di occupazione (abusiva e illegale)

La libertà di manifestazione del pensiero è un diritto inviolabile e irriducibile, tanto da essere riconosciuto e tutelato da tutte le Costituzioni dei Paesi democratici (tra cui la Carta canadese dei Diritti e delle Libertà). Si tratta di una libertà fondamentale e imprescindibile, che rappresenta l’asse portante degli ordinamenti statali occidentali e del diritto internazionale.

Siamo il paradiso dei ladri di automobili. Ora basta! 

“Ladri di biciclette” (1948, per la regia di Vittorio De Sica) e soprattutto “Ladri di automobili” (1955, per la regia di Abner Biberman) sono due film che hanno previsto e anticipato un fenomeno allarmante che sta dilagando a macchia d’olio in tutto il Canada.

La nostra forza è la speranza nel futuro 

Gli anni ’20 del 2000 saranno ricordati, nella storia, come tra i più complicati di sempre (l’augurio, naturalmente, è quello di essere smentiti al più presto!). Se ce lo avessero preannunciato durante il brindisi del 2020, avremmo stentato a crederci, lasciandoci andare ad una fragorosa risata.

Dopo la Cina, l’India: Trudeau è sempre più isolato

Lo aveva già capito Niccolò Machiavelli nel XVI secolo: in politica si deve partire dallo stato reale delle cose, senza inseguire un’idea di perfezione come nell’utopia, alla quale  il realismo politico è antitetico. In altre parole, nella gestione della ‘cosa pubblica’, bisogna essere realistici, pragmatici, concreti.

Braccio di ferro Canada-Meta: SOS Democrazia

Viviamo in un’epoca in cui siamo tutti interconnessi e in cui l’informazione digitale viaggia alla velocità della luce. I confini nazionali sono solo un pallido ricordo per persone e merci, figuriamoci per le notizie che si rincorrono sul web sulla base di algoritmi ormai ‘governati’ dall’intelligenza artificiale.

Trudeau volta le spalle agli Italo-Canadesi

Da 3 a 1: Justin Trudeau ha tagliato del 66,66% la presenza italo-canadese nel suo nuovo esecutivo. La notizia è nota. A fine luglio, il Primo Ministro del Canada ha mischiato le carte del suo governo con un ampio rimpasto, in cui ha fatto fuori David Lametti, Ministro dellla Giustizia, diligente e competente (il cui siluramento, quindi, appare ancora più spiazzante e incomprensibile) e Marco Mendicino.

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