Dal fascismo all’antifascismo: le metamorfosi del fascismo
Al giorno d’oggi, i termini fascismo e fascista, nella maniera in cui vi si ricorre, sono svincolati da ogni riferimento storico.
Al giorno d’oggi, i termini fascismo e fascista, nella maniera in cui vi si ricorre, sono svincolati da ogni riferimento storico.
Nel corso del suo periplo in Canada, Papa Francesco ha chiesto scusa per il comportamento di certi indegni membri della Chiesa nelle scuole-convitto create per figli degli autoctoni, strappati alle loro famiglie. Basteranno queste scuse alle Prime Nazioni del Canada?
Anni fa, venendo a vivere in Canada, mi resi subito conto di certi aspetti un po’ grotteschi della realtà, di allora, di questo Paese.
La Tv ha banalizzato la violenza. Ma oggi è il sentimento dell’amore a saturare ogni trama e a far trionfare sullo schermo un romanticismo da mercato delle pulci.
Si ritorna periodicamente, in Italia, a dibattere sull’obbligo di intervenire, in una situazione di pericolo, in soccorso di uno sconosciuto bisognoso di aiuto. Non c’è articolo di giornale che non condanni, ogni volta, l’indifferenza e l’inerzia degli astanti e dei passanti nei confronti della vittima di un’aggressione.
Di Jelsi erano i genitori di Nick e anche i suoi nonni sia paterni che materni. E a Jelsi la coppia Di Tempora ritornerà, dopo qualche anno trascorso a Campobasso, dove intanto era nato un figlio (1939), che fu chiamato Nicola come il nonno paterno.
L’autenticità e la ricchezza di vita di Nick facilitano il compito della biografa. Alla quale in certi momenti è forse bastato ascoltarlo: “Nella mia famiglia il dare è stato come un seme piantato in me sin da bambino e cresciuto con l’esempio di chi amavo.”
Nel capitolo IV di “Se puoi sognarlo, puoi farlo” di Simona Grillo (Montréal: Panoram Italia, 2021), biografia di Nick Di Tempora, troviamo il ricco tema che chiamerei la “simbiosi Mapei-Di Tempora”.
Giornali e TV in Italia hanno dato il meritato rilievo alla scomparsa di un grande romanziere e intellettuale israeliano: Abraham B. Yehoshua; un essere profondamente umano, con un grande rispetto per gli ‘arabi, “suoi cugini”.
Dopo il rifiuto oppostogli dalla scuola “francese”, il giovane Nicola Di Tempora frequenta la scuola inglese; con grande profitto. La maniera molto affettuosa in cui Nick ci ricorda un suo insegnante – un frate: “fratello Francis” – dal quale egli fu apprezzato e incoraggiato, rivela una dote mai venutagli meno: lo spirito di riconoscenza.