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Aspettando le… brasiliane

Alcuni giorni mi sembra di essere ancora a Montréal. Verso le 14 e le 15 il telefono comincia a squillare: sono parenti, amici, sportivi e lettori che mi chiamano per salutarmi, farmi qualche domanda e sapere cosa succede nel paese. Gli amici canadesi parlano soprattutto del tempo, mentre gli italiani, se li incontri dopo le 11 del mattino, immancabilmente ti chiedono cosa mangerai a mezzogiorno. Poco avezzo a questa domanda, rispondo con una splendida zuppa di pesce, che suona sempre meglio di mortadella o fagioli.

 

Ma come vanno le cose? Le preoccupazioni, a seconda di dove ci si trova, sono molto diverse. Noi, quando ci pensiamo, siamo inquieti per la guerra in Ucraina e il rischio che si allarghi ulteriormente. I canadesi, invece, hanno iniziato a prendere sul serio le sparate del Presidente americano Trump. Tutto dipende da come si sveglia al mattino: un giorno parla di annettere il Canada e la Groenlandia, il giorno dopo dice di avere la soluzione per la pace in Ucraina. Nel frattempo, il Medio Oriente è in fiamme e la pace, non solo in Ucraina, sembra lontana. L’unico risultato concreto ottenuto finora dal Presidente americano è stato mettere sotto pressione l’Europa e causare instabilità nell’economia mondiale. E l’Italia? Ognuno va per conto suo, ma il governo, in qualche modo, resiste.

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Aspettando le… brasiliane

Il sottotitolo è ironico, ma il fenomeno è reale. Da oltre un anno il Molise è stato scoperto dai media italiani per via del boom di richieste di passaporti da parte di discendenti di emigrati, soprattutto in Brasile e Argentina. Il merito di questa segnalazione va al sindaco del mio paese, Montorio nei Frentani, Nino-Pellegrino Ponte, che ha notato un dato sorprendente: oltre ai 348 residenti effettivi, il paese conta ben 765 iscritti all’anagrafe dall’estero, in gran parte brasiliani e argentini, che ancora devono scoprire questo piccolo borgo del Basso Molise. Il sindaco ha iniziato a parlarne con la stampa e il primo inviato è stato quello de La Stampa, poi sono arrivati Striscia la Notizia, Presa Diretta di Riccardo Iacona con una dettagliata inchiesta, e infine i principali telegiornali nazionali di Rai e Mediaset. La questione è diventata ancora più attuale, dopo la recente stretta del governo sullo ius sanguinis, il principio che regola l’assegnazione della cittadinanza italiana in base alla discendenza. Con la nuova norma, potranno ottenere il passaporto solo coloro che hanno un genitore o un nonno nato in Italia. Questa modifica non è retroattiva. Con questa riforma, per esempio, Messi, che ha un trisnonno nato a Recanati, non sarebbe potuto diventare italiano.

 

Ci voleva un po’ di ordine. Secondo i dati della Farnesina, tra il 2014 e il 2024 gli italiani residenti all’estero sono passati da 4,6 a 6,4 milioni. Ma gli oriundi italiani nel mondo, ovvero coloro che potrebbero richiedere la cittadinanza in base alla legge del 1992, sono stimati tra i 60 e gli 80 milioni. Ma perché improvvisamente così tanti brasiliani e argentini vogliono il passaporto italiano? Le ragioni principali sono due: la possibilità di muoversi liberamente all’interno dell’Unione Europea e la facilità nell’ottenere un visto per gli Stati Uniti. E a Montorio nei Frentani? Per il momento, nessuna invasione sudamericana. Ma gli abitanti e i giovani aspettano con curiosità. Soprattutto le brasiliane.

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