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Eugenio Bolongaro, Professore associato presso la McGill, e Daniel Tarozzi, Direttore e co-fondatore della testata giornalistica Italia che cambia
A Montréal per raccontare l’Italia che cambia

Settimana della lingua italiana nel mondo

Promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Montréal e da alcune istituzioni universitarie, per celebrare la Settimana della Lingua italiana nel mondo, il 16 e il 17 ottobre si sono tenute tre conferenze presso l’UQAM, la McGill University e l’IIC, che hanno avuto come filo conduttore alcuni percorsi virtuosi e innovativi che si stanno sviluppando nelle varie regioni italiane. Relatore Daniel Tarozzi, giornalista, documentarista, scrittore, direttore e co-fondatore del giornale Italia che cambia

 

Daniel Tarozzi, Direttore e co-fondatore
della testata giornalistica Italia che cambia, e Sandro Cappelli, Direttore dell’IIC di Montréal

 

MONTRÉAL – È stato certamente un modo inusuale di celebrare la 23esima edizione della Settimana della Lingua italiana nel mondo. Normalmente, quando si parla del Bel Paese, si fa riferimento ai suoi elementi di forza: il suo patrimonio artistico, paesaggistico, culturale, le città storiche, le eccellenze del Made in Italy, l’enogastronomia. Quest’anno il Direttore dell’I , Sandro Cappelli, e i suoi collaboratori hanno voluto dare un’impronta diversa, volta a rendere visibile quanto di non convenzionale si muove nelle dinamiche socio-economico-culturali italiane. Sono esperienze che, perlopiù, non godono degli onori dell’informazione corrente, spesso nascoste, ma che hanno un rilevante significato per tratteggiare un’Italia virtuosa che si sta muovendo nel solco del cambiamento innovativo. Anche e soprattutto nelle regioni meridionali, dove si rivelano fiammanti speranze nella storica, perdurante e cronica crisi socio-economica.

 

Per raccontare questa Italia virtuosa è stato invitato Daniel Tarozzi, giornalista, documentarista, scrittore, direttore e co-fondatore della testata giornalistica on line Italia che cambia (italiachecambia.org), che da un decennio, con il suo gruppo di lavoro, scandaglia i territori, le comunità delle venti regioni per individuare e mappare le loro esperienze più originali e significative, renderle pubbliche attraverso video-documentari divulgati sul proprio sito e trasmetterle per dare contenuti reali e realizzabili a proposte progettuali che si muovono nella direzione della costruzione di una società più equa, giusta e sostenibile.

 

“Tutto nasce 11 anni fa – esordisce Daniel Tarozzi – era il 2012. All’epoca decisi di fare un viaggio attraverso l’Italia con un vecchio camper dell’88 e con l’idea di attraversare tutte e venti le regioni alla ricerca di esperienze di cambiamento concreto, positivo in atto nel Paese. Volevo capire se dietro le varie etichette che si sentivano nei convegni quando si parlava di sostenibilità, ecologia, finanza etica, ci fossero cose belle. Volevo anche capire se l’Italia fosse solo mafia, burocrazia, decadenza o ci fosse – a parte la bellezza e il turismo – anche altro. In realtà fui travolto da una quantità notevole di esperienze interessanti: imprese, aziende, imprenditori, associazioni nei quartieri difficili, comitati, gruppi di cittadini, persone che si licenziavano per cambiare vita e realizzare i propri sogni. Fui toccato da tutto questo e quindi scrissi un libro, Io faccio così. Nel 2013 Italia che cambia diventò una testata giornalistica, un progetto collettivo. Inizialmente ero partito da solo, oggi siamo in quindici a lavorarci tutti i giorni, raccontiamo queste storie, abbiamo mappato quasi 4.000 progetti, pubblichiamo video-storie, proponiamo una rassegna stampa commentata, facciamo anche denuncia, ma una denuncia sempre finalizzata alla proposta, al giornalismo costruttivo, a cosa possiamo fare per cambiare le cose”.

 

Rispetto al significato culturale di queste iniziative collettive, il giornalista afferma: “Credo che il valore culturale di esperienze come SardexPay e Addiopizzo sia proprio questo: entrambe partono da ragazzi giovani, non famosi, e riescono in modi diversi ad incidere a livello profondo sugli immaginari, sull’economia, sulla realtà… Quindi, veramente qualcosa di importantissimo, che dimostra che chi mette al centro la sostenibilità ambientale, ecologica e sociale viene premiato. Questo è un po’ il rapporto tra la sostenibilità all’ambiente e l’Italia virtuosa. Non si possono separare le due cose, cioè dove c’è sostenibilità, oggi c’è anche economia; dove, invece, c’è il greenwashing, o peggio ancora speculazione, c’è distruzione”.

 

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Infine, a proposito degli incontri formativi, tenuti all’UQAM, alla McGills University e all’IIC, Tarozzi evidenzia: “Quello che mi ha colpito qui a Montréal è stato rendermi conto, soprattutto parlando coi giovani, che le tematiche sono le stesse in tutto il mondo. Mi ha anche colpito, in particolare alla McGill dove c’erano ragazzi e ragazze di 18/20 anni, vedere come fossero preparati e competenti su queste tematiche e, allo stesso tempo, invece, all’UQAM mi ha impressionato la multiculturalità della metropoli quebecchese, che è qualcosa di scontato probabilmente per chi vive in Canada, ma per me, italiano, ancora non abbastanza. Trovarmi a parlare ad argentini, statunitensi, centroamericani e così via allo stesso tavolo, tutti interessati all’Italia, è stato pazzesco, e devo dire che gli incontri sono stati tutti stimolanti. Sono tornato a casa molto carico e grato anche a Sandro Cappelli per avermi invitato e avermi dato questa opportunità”.

 

Far conoscere quello che meno si conosce o non si conosce affatto costituisce l’apogeo del percorso informativo-formativo. Soprattutto quando il target di riferimento è lontano dai luoghi reali in cui si svolgono i fatti. Nel caso in questione, fare informazione/formazione a Montréal sui percorsi virtuosi che si stanno implementando nelle varie regioni della penisola dà il senso di un’attenzione che va oltre il livello superficiale di conoscenza della cultura italiana. Ed è in questa direzione che si collocano le tre conferenze promosse dall’IIC, dall’UQAM e dalla McGill University, che hanno certamente stimolato l’interesse degli studenti, ma anche di quanti, in primo luogo italo-canadesi, vogliono conoscere più a fondo quanto avviene nel Bel Paese.

 


Le tre conferenze si sono tenute:

Lunedì 16 Ottobre ore 18.30 presso l’Université du Québec à Montréal (UQAM) in collaborazione con l’École de langues de l’UQAM, il Dipartimento di letteratura e lingue moderne dell’Université de Montréal e l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal sul tema Italia virtuosa;

Lunedì 16 Ottobre ore 20.30 presso la McGill University, nell’ambito del corso universitario tenuto in inglese Understanding Italy, che si pone come un’introduzione critica ad una serie di problematiche relative all’Italia contemporanea, esplorate tramite la letteratura, film e saggi; la conferenza è stata tenuta in italiano;

Martedì 17 Ottobre ore 18.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal sul tema L’Italia che cambia; la conferenza è stata tenuta in italiano con traduzione simultanea in francese.

 

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