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Contratti a tempo, voucher e Rdc: l’intervento di Calderone al Senato

(Adnkronos) – Contratti a tempo determinato, voucher, reddito di cittadinanza e smart working al centro del question time, oggi al Senato. “Non è mia intenzione eliminare ogni tipo di causale dai contratti a tempo determinato e lo riaffermo in questa sede – dice la ministra del Lavoro, Marina Calderone chiarendo i termini della revisione delle causali del contratto a tempo determinato – Ma al tempo stesso credo che una rigida tipizzazione delle causali possa rappresentare un limite per il sistema imprenditoriale e lavorativo del Paese. Mi impegno dunque a rivedere l’istituto del contratto a termine per precisarne i contenuti, renderlo uno strumento efficace ed elastico per l’incremento dell’occupazione e prevederne limiti tali da garantire un maggior controllo sulla legittimità del suo utilizzo”. 

“Ritengo anche che sia preferibile l’opzione di demandare alla contrattazione collettiva l’indicazione delle casuali che legittimano l’utilizzo di questo istituto”, afferma Calderone. 

D’altra parte aggiunge, “flessibilità e precarietà non sono concetti equivalenti”. La prima rappresenta infatti “la capacità di adattarsi efficacemente e adeguatamente alle esigenze economiche contingenti che ci auguriamo non dover più vivere”. La flessibilità dunque prosegue Calderone, “è necessaria perché consente a imprese e lavoratori di uniformarsi alle molteplici variabili di situazioni di mercato cui fare fronte”.  

VOUCHER – “I voucher non sono certamente uno strumento introdotto da questo governo e non condivido l’idea che questi siano uno strumento che necessariamente stimolano il precariato. Al contrario in relazione alle esigenze delle famiglie, per esempio, possono permettere di dare una base giuridica per retribuire una attività saltuaria come piccoli lavori domestici e l’insegnamento privato supplementare” dice la ministra del Lavoro, difendendo la scelta fatta dalla legge di bilancio che li ha reintrodotti come remunerazione di prestazioni di lavoro accessorio e occasionale. Calderone ricorda l’origine del provvedimento con cui nel 2003, con la legge Biagi, si cercò “di aprire uno spazio occupazionale nuovo”. 

Difesa a tutto campo delle sue “finalità positive” anche per il voucher introdotto in agricoltura. “E’ stato disciplinato in maniera rigorosa e precisa per garantire la continuità produttiva delle imprese agricole, e creare le condizioni per facilitare il reperimento di mano d’opera per attività stagionali”, spiega. 

“Il voucher agricolo è un istituto diverso dal voucher della legge Biagi perché è una prestazione di lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura dove vengono assicurati ai lavoratori ampie tutele. Il suo utilizzo è consentito ai soli datori che rispettano i ccnl stipulati da organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale. Il compenso è determinato su livelli retributivi stabiliti dal contatto collettivo del settore e prevede un limite massimo di durata delle prestazioni di 45 giorni all’anno”, dice la ministra. 

REDDITO DI CITTADINANZA – Poi, sul reddito di cittadinanza: “La logica della legge di bilancio relativamente ai percorsi formativi dei percettori del Rdc rappresenta una linea guida per tutto l’esecutivo: rendere la popolazione attiva effettivamente occupabile, sostenerne l’inserimento al lavoro limitando al tempo stesso la possibilità che intere fasce di popolazione siamo sostenute soltanto con misure di mera assistenza. Per questo si considera come obiettivo primario quello di garantire l’attuazione delle norme contenute nella finanziaria e la coerente evoluzione nel senso riformatore di quell’intervento”.  

SMART WORKING – Sulla proroga dello smart working 2023 per i lavoratori fragili, “condivido la considerazione che lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile raggiunga uno scopo importante a tutela dei lavoratori più vulnerabili attraverso la funzione di protezione. Per questo sosterrò ogni iniziativa per la proroga almeno trimestrale dello strumento per proseguire nella protezione di soggetti a rischio per la malattia da Covid-19. E’ già in corso un’interlocuzione tecnica con i competenti uffici della Pa per la valutazione congiunta di interventi normativi” afferma Calderone, nel corso del question time, in previsione della scadenza al 31 marzo del lavoro agile per i lavoratori definiti fragili. 

 

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