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Armi Ucraina, Conte: “Serve passaggio in Aula, governo ci metta la faccia”

(Adnkronos) – Dichiarazioni di voto oggi alla Camera dei Deputati sulle mozioni riguardanti il conflitto tra Russia e Ucraina. L’Aula ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza, a prima firma Giulio Tremonti, e quella del Pd. Approvata anche, con eccezione del primo capoverso e della premessa, la mozione presentata da Azione-Italia Viva. Con 54 voti favorevoli, 246 contrati e 1 astenuto, la Camera ha respinto la mozione presentata dall’alleanza Verdi-SI. Respinta, con 46 voti favorevoli, 193 contrari e 75 astenuti, anche la mozione presentata dal M5S. 

M5S – “Il governo ha annunciato l’emanazione di un sesto decreto interministeriale per un nuovo invio di mezzi ed equipaggiamenti militari all’Ucraina: ebbene, questa non può essere una routine, da inizio marzo… Una decisione simile non può essere assunta senza che sia stato approfondito il quadro nazionale e internazionale nel quale questo nuovo invio andrebbe ad iscriversi. M5S ritiene non più rinviabile un confronto politico sul nuovo quadro intervento”, ha detto Giuseppe Conte in aula alla Camera.  

Conte, che ha accusato l’ex premier Draghi di aver disatteso l’impegno al coinvolgimento del Parlamento, ha aggiunto: “Quello di oggi però è un governo politico, con una ben diversa maggioranza… Non ci si può più nascondere. Non sono accettabili scuse: pretendiamo un passaggio nelle aule parlamentari affinché sia garantito ai cittadini il diritto a un’informazione trasparente. Se il governo vuole continuare a perorare questa linea guerrafondaia -armi a oltranza e zero negoziati- non si nasconda, venga in Parlamento a dirlo, venga in aula e faccia votare il Parlamento, venga a metterci la faccia, non davanti al M5S ma davanti agli italiani”. 

Secondo Conte “non possiamo pensare di inseguire un’illusoria vittoria militare sulla Russia, la disfatta della Russia, con il rischio di scatenare un conflitto ancor più incontrollabile, con la concreta possibilità di una catastrofe nucleare. C’è la necessità di dar voce all’anelito di pace”. 

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