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Manovra 2023, da caro energia a fisco: la bozza

(Adnkronos) – Il primo testo della legge di Bilancio da 35 miliardi varata lunedì dal Cdm è finalmente arrivato. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che l’Adnkronos è in grado di anticipare è costituito da 136 articoli: dalle misure in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti fino alla riduzione della pressione fiscale; dalle disposizioni in materia di entrate e fino alle misure di sostegno in favore del contribuente. 

Fondo sovranità alimentare – Arriva il Fondo per la Sovranità Alimentare con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026, ossia pari a 100 milioni complessivamente. “Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità – si legge nella bozza – alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari – recita ancora il provvedimento- , è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per la Sovranità Alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026”. 

Fondo per innovazione in agricoltura – Arriva anche il Fondo per l’innovazione in agricoltura “con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025” per complessivi 225 milioni di euro. Si legge nella bozza della manovra. “Al fine di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché l’utilizzo di sottoprodotti – si legge nella bozza del provvedimento-, è istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste il ‘Fondo per la digitalizzazione agricola’ con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025”. 

Il Fondo, si precisa, può essere utilizzato per la concessione, anche attraverso voucher, di agevolazioni alle imprese sotto qualsiasi forma, ivi inclusa la concessione di contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi e garanzie su finanziamenti, nonché per la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital. Inoltre possono essere altresì concessi finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del ‘Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca’. 

Con uno o più decreti del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, aventi natura non regolamentare, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si legge ancora, “sono definiti i criteri e le modalità di attuazione del Fondo, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato. Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste può sottoscrivere con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo e agroalimentare – Imea e Cdp una o più convenzioni per lo svolgimento di attività di assistenza e supporto tecnico-operativo per la gestione del Fondo di cui al comma 1 e per le attività a queste connesse, strumentali o accessorie. Le medesime convenzioni definiscono la remunerazione per le suddette attività, a valere sulle risorse del Fondo”. Per la gestione degli interventi “è autorizzata l’apertura di un apposito conto corrente di Tesoreria centrale dello Stato intestato al ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, sul quale confluiscono le disponibilità finanziarie”. 

Rottamazione mini-cartelle fino mille euro 2000-15 – Stralcio dei carichi fino a mille euro, affidati all’agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La bozza della manovra conferma la soppressione delle mini-cartelle. “Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”, si legge nel testo.  

Pensione con quota 41 – Pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi. Lo prevede il regime transitorio inserito dal governo nella bozza della manovra. In via sperimentale per il 2023, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’Inps, nonché alla gestione separata “possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni”, definita ‘pensione anticipata flessibile’, si legge nel testo. 

Incentivi per chi non va in pensione anticipata – Previsti invece incentivi al trattenimento in servizio dei lavoratori che presentano i requisiti per l’anticipo pensionistico. La bozza della manovra prevede che “i lavoratori che abbiano maturato i requisiti minimi” per l’accesso al pensionamento anticipato possono rinunciare all’accredito contributivo relativo all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della medesima, dunque viene meno ogni obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro e la somma corrispondente alla contribuzione che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale, qualora non fosse stata esercitata la predetta facoltà, è corrisposta interamente al lavoratore. 

Card acquisto beni alimentari prima necessità – Confermata nella bozza anche l’istituzione, nello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze, di un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità dei soggetti con un Isee non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l’utilizzo di un apposito sistema abilitante. Una bozza della manovra conferma quanto annunciato lunedì al termine del Cdm.  

Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, con decreto del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministro dell’economia e delle finanze sono stabiliti: i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell’età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti, nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno; l’ammontare del beneficio unitario; le modalità e i limiti di utilizzo del Fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei Comuni di residenza; le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a Piani di contenimento dei costi dei generi alimentari di prima necessità.  

Esenzioni su mini-pagamenti con Pos – La bozza prevede nuove esenzioni sull’obbligo dei pagamenti inferiori a 30 euro con carte e bancomat. Si prevedono criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse. Nelle more dell’adozione del decreto in materia sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni. 

Zero contributi per assunzioni percettori Rdc – COnfermata anche la decontribuzione al 100% se si assumono percettori del Reddito di cittadinanza. Secondo la bozza della manovra “al fine di promuovere l‘inserimento stabile nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza” ai datori di lavoro privati che, a decorrere dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, assumono lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è riconosciuto, per un periodo massimo di dodici mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico”. L’esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel 2023.  

Contributo di solidarietà temporaneo – Spunta anche il contributo di solidarietà temporaneo. Lo prevede l’articolo 27 della bozza al momento solo con un titolo, segno che la norma era ancora in fase di definizione.  

Incremento dell’indennità di pronto soccorso – Previsto un incremento dell’indennità di pronto soccorso. Ai fini del riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale ed operante nei servizi di pronto soccorso, si legge in una bozza della manovra, “le risorse destinate all’indennità sono incrementate di 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024, nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi di lavoro, nei limiti degli importi annui lordi di 60 milioni di euro per la dirigenza medica e di 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità, in ragione dell’effettiva presenza in servizio, con decorrenza dal 1° gennaio 2024”. Alla copertura degli oneri, pari a 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024, si legge nella bozza del provvedimento, “si provvede a valere sul livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato”. 

Remunerazione aggiuntiva a farmacie Trento e Bolzano – Al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane è riconosciuta, a decorrere dal 1° marzo 2023, una remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale, nei limiti dell’importo “pari a 150 milioni di euro su base annua a decorrere dall’anno 2023”. E’ quanto si legge nella bozza della manovra. 

Piattaforme e-commerce – C’è poi anche un articolo riguardante le piattaforme per l’e-commerce come Amazon. Nel testo tuttavia compare solo il titolo dell’articolo (n.36) sulla “vendita di beni tramite piattaforme” mancano ancora i contenuti. 

Incremento fondo editoria – Dal primo gennaio 2023 il fondo editoria è “incrementato di 75,8 milioni di euro per l’anno 2023 e di 55 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024”. E’ quanto si legge nella bozza della manovra. 

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