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Decreto rave, opposizioni all’attacco del governo: “Lo ritiri”

(Adnkronos) – Opposizione contro la stretta del governo sui rave, messa a punto dopo il caso del raduno di Modena. Non si placano le polemiche contro il nuovo reato nel decreto varato dal governo Meloni nel primo Consiglio dei ministri operativo (Cosa prevede la norma Piantedosi).  

A far discutere è soprattutto il testo secondo cui “l’invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.  

Piantedosi 

“L’obiettivo di queste norme è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei, col fine di dissuadere l’organizzazione di tali eventi (che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti”, sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi oggi in un’intervista al ‘Corriere della sera’. 

Alla domanda se il decreto verrà applicato anche in altri contesti – occupazioni nelle scuole ed altri assembramenti – ha risposto: “Trovo offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento”. “In ogni caso – puntualizza – la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social: è in quella sede che ogni proposta sarà esaminata dal governo”. 

Opposizioni  

“Il Governo ritiri il primo comma dell’#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”. Così twitta il segretario del Pd Enrico Letta, chiudendo il suo post con l’hasthag #NoArt434bis. “Le precisazioni del Viminale sulla questione rave party non cambiano la questione giuridica che abbiamo posto – scrive ancora Letta – Anzi, la precipitosa e inusuale precisazione conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma. #NoArt434bis”.  

“Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad ‘azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità’ per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante”, scrive su Facebook il leader M5S Giuseppe Conte che sottolinea: “Viene punito, sino a 6 anni, chi promuove, ma anche chi partecipa a un raduno che comporti invasione di edifici o terreni e coinvolga un numero superiore a 50 persone e dal quale può derivare un pericolo per l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.  

“”Questa norma non ha nulla a che vedere con il diritto penale. Questa norma è un docile strumento che, per la sua genericità, consentirà un esercizio discrezionale alle autorità preposte alla sicurezza e all’ordine pubblico. Si applicherà anche ai raduni negli edifici, quindi nelle scuole, nelle fabbriche, nelle università”, ha aggiunto concludendo: “Questa è una norma da ‘stato di polizia’. La Meloni ha dichiarato di non avere simpatie per il regime fascista. Ma la sua cultura non è distante. Ci batteremo per contrastare questa deriva con tutte le nostre forze”. 

“La lettura del testo rivela una norma molto diversa dal provvedimento specifico sui Rave che è stato evocato nella conferenza stampa di ieri dalla presidente Meloni e dai suoi ministri. Si tratta di una norma talmente generica e a maglie così larghe che potrà trovare applicazione nei casi più disparati e con grande discrezionalità. Una legge dal sapore putiniano”, commenta il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi. 

“Hanno usato il pretesto del contrasto ai rave per inserire norme con pene pesantissime che potranno essere utilizzate in ben altri contesti. E penso ad esempio ai cortei sindacali dei lavoratori sempre più esasperati, alle mobilitazioni studentesche o alle proteste dei comitati e dei movimenti come quelle che in questi mesi si sono sviluppate a Piombino. Una decisione rischiosa e pericolosa, che può semplicemente avvelenare ulteriormente il clima sociale e politico del Paese”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra che poi aggiunge: “Come al solito, alla fine arriva pure Salvini e non capendoci nulla inanella una marea di sciocchezze pur di avere uno spazio sui media”. “Non capisce che la protesta dell’opposizione – prosegue il leader di SI – non c’entra nulla con il contrasto ai rave, ma con quello che hanno introdotto ieri: l’anteprima di leggi speciali che non promettono nulla di buona per la tenuta democratica e la coesione sociale del Paese. Capisco che per Salvini sono concetti difficili da assumere tuttavia è questa la realtà. E deve essere chiaro – conclude Fratoianni – che quella norma deve essere ritirata”. 

“Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c’entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di Università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l’occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate”. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che prosegue: “E’ una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi ad un’occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all’università”. 

“Quella approvata dal Governo Meloni è una norma che ricorda la Russia di Putin, a partire dalla famigerata Legge federale sui raduni del 2004 e i 13 successivi emendamenti che rendono ormai quasi impossibile esercitare il diritto di protesta pacifica in Russia”, conclude Bonelli. 

Nota del Viminale
 

“La norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche. Una norma che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni”. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. 

Salvini 

“Un Pd ormai in confusione totale difende illegalità e #raveparty abusivi, chiedendo al governo di cambiare idea. No! Indietro non si torna, le leggi finalmente si rispettano”, scrive su Twitter il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, replicando a Enrico Letta. 

Ma in serata il leader della Lega si rivolge anche ai “nuovi paladini della sinistra come la Mannoia che dice che questo decreto puzza”. “Fiorella, sei un’artista straordinaria ma lascia che i decreti li faccia il ministro dell’interno. Viva i giovani che si divertono, viva la musica ma nel rispetto delle regole: l’illegalità non verrà più tollerata”, ribadisce in una diretta Facebook in cui annuncia anche “venerdì pomeriggio ci sarà un Cdm sulle bollette”. 

 

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