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Governo, Bonomi: “Bisogna salvare industria da crisi energia”

(Adnkronos) –
“Il prossimo governo deve avere ben chiaro che bisogna salvare il sistema industriale italiano dalla crisi energetica. È un tema di sicurezza nazionale. Migliaia di aziende sono a rischio, centinaia di migliaia di posti di lavoro e di reddito per le famiglie”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea generale 2022 dell’Unione degli industriali della provincia di Varese. 

Per questo “tutte le risorse disponibili, escluse quelle per i veri poveri, vanno concentrate lì, perché senza industria non c’è l’Italia”, ha esortato Bonomi, ricordando inoltre che “il nuovo governo potrà contare su ulteriori 170 miliardi del Pnrr ancora da spendere, se si continuerà a metterlo a terra, senza contravvenire al contratto sottoscritto con l’Unione europea. Una cifra gigantesca al cui confronto – ha osservato – riallocare 4-5% del totale della spesa pubblica ordinaria non è un’impresa impossibile, anzi”. 

“Dopo il responso elettorale espresso dagli italiani, noi non possiamo che augurarci la formazione di un governo nei tempi più rapidi possibili, un governo composto da persone autorevoli, competenti ed inappuntabile nella sua composizione”, ha proseguito. 

“Un governo che confermi la posizione dell’Italia nell’Europa e lavori nel rispetto delle regole di bilancio, di tutela dei diritti, dello stato di diritto, della scelta atlantica e della Nato, con totale condivisione delle misure comuni definite a causa dell’aggressione russa dell’Ucraina”, ha aggiunto. 

“Ci auguriamo non solo un governo autorevole e competente, oltre che fermo nel ribadire la collocazione internazionale dell’Italia, ma anche che il nuovo governo, su due questioni almeno, voglia e possa costruire una generale e vasta convergenza su strumenti e obiettivi comuni, anche con tutte le forze che saranno all’opposizione. C’è bisogno di unità serietà responsabilita”, ha affermato, aggiungendo: “Ce n’è bisogno sul fronte dell’energia e sul fronte della finanza pubblica, cioè sulle due questioni più urgenti che il nuovo governo si troverà ad affrontare dal ‘giorno 1’ successivo al giuramento davanti al Capo dello Stato”.  

“Energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono tollerare follie, ma che richiedono di concentrare grandi risorse, mettendo in loro favore ogni possibile voce secondaria dell’immensa spesa pubblica, in modo di impedire a deficit e debito di riprendere un’incontrollata crescita”, ha detto ancora. “Nella montagna di mille miliardi di spesa pubblica, dirottarne qualche decina a favore di queste emergenze si può e si deve fare”, ha aggiunto Bonomi. 

 

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