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Coronavirus, l’Oms: “È pandemia”

In Canada oltre 100 casi, 8 in Québec, 2 morti in Colombia Britannia

 

In Italia 12.462 contagiati,  827 morti e 1.028 pazienti in terapia intensiva

Ultimo aggiornamento: mercoledì 11 marzo, ore 16

NEW YORK – “È una pandemia”. Lo ha affermato, mercoledì, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus, facendo il punto sull’emergenza sanitaria. “L’Oms ha valutato che Covid-19 può essere caratterizzata come una pandemia. Non abbiamo mai visto una pandemia di un coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai visto nemmeno una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata”, ha aggiunto.

“Nelle ultime due settimane, il numero di casi al di fuori della Cina è aumentato di 13 volte e il numero dei paesi contagiati è triplicato. Ci sono più di 118.000 casi in 114 paesi e 2191 persone sono decedute. In migliaia stanno lottando per la vita negli ospedali. Nei giorni e nelle settimane davanti a noi, ci aspettiamo un ulteriore aumento di casi, di decessi e di paesi coinvolti”, ha detto ancora. “Siamo profondamente preoccupati dai livelli allarmante di diffusione e di gravità e dagli allarmanti livelli di mancanza di azione”, ha evidenziato.

“Il termine ‘pandemia’ non va usato con superficialità o a cuor leggero. E’ un termine che, se utilizzato in maniera errata, può provocare panico non ragionevole o l’ingiustificata rassegnazione come se la lotta fosse terminata, provocando sofferenze e morti evitabili. Siamo grati per le misure che vengono adottate in Iran, Italia e Corea per rallentare il virus e contenere le epidemie. Sappiamo – ha affermato – che queste misure hanno un impatto pesante sulla società e sulle economie, come è accaduto in Cina”.
 

Oltre 125mila casi nel mondo con più di 4.600 morti

Arriva a quota 125.616 il numero di casi di Covid-19 nel mondo, con 4.605 morti. A renderlo noto è stato l’aggiornamento odierno del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc)

Cina – Sono 3.158 i morti in Cina a causa della Covid-19 e nel gigante asiatico si registrano ormai 80.790 contagi. Gli ultimi dati diffusi dalle autorità sanitarie cinesi e relativi alla giornata di ieri parlano di 24 nuovi casi confermati e 22 morti, tutti nella provincia di Hubei, dove si trova la città di Wuhan, epicentro dell’epidemia. Lunedì in Cina si erano registrati 19 nuovi casi e 17 morti.

Canada –  Il bilancio provinciale dell’Ontario sale a 41, quello della British Columbia a 39. L’ottavo caso confermato in Québec e 14 in Alberta fanno salire a 102 i contagi  di COVID-19 in tutto il Paese. La Colombia Britannica, intanto, ha registrato la prima vittima: un anziano residente in una casa di cura a nord di Vancouver. Il Primo Ministro Justin Trudeau, dopo aver creato uno speciale ‘Cabinet Committee’ per far fronte ad un’eventuale emergenza in Canada, ha annunciato lo stanziamento di 1 miliardo di dollari per aiutare le famiglie e le imprese in difficoltà. Le autorità sanitarie canadesi e statunitensi sconsigliano. Air Canada ha interrotto tutti i voli con l’Italia.

Iran – Continua a crescere il numero delle vittime a causa del coronavirus in Iran, dove si sono registrati 63 morti nelle ultime 24 ore portando così a 354 il totale dei decessi. Ad aggiornare i dati è il ministero della Sanità di Teheran. Sono invece 958 i nuovi contagi, che portano a novemila il numero delle persone contagiate. Le autorità sanitarie iraniane aggiungono che sono 2.959 le persone guarite.

Corea del Sud – Tornano a crescere i casi di coronavirus in Corea del Sud. I nuovi dati confermati dai Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) e relativi alla giornata di ieri parlano di 242 nuovi casi confermati per un totale di 7.755. Lunedì la Covid-19 era stata diagnosticata a 131 persone. Nel Paese il coronavirus ha fatto 60 morti, per lo più anziani con patologie pregresse. Le aree più colpite restano quelle di Daegu e del Gyeongsang Settentrionale. Ma ora a preoccupare è Seul, dove – riporta la Yonhap citando il sindaco della città – 93 casi di coronavirus sono collegati a un call center nella zona sudoccidentale della metropoli.

Turchia – Primo caso di infezione da coronavirus in Turchia. La conferma è arrivata dal ministro della Sanità, Fahrettin Koca, che ha precisato che “la persona in questione, colpita dal coronavirus in Europa”, è ora in quarantena. “E’ in buone condizioni – ha aggiunto il ministro in dichiarazioni riportate dall’agenzia ufficiale Anadolu – e tutti i suoi familiari e le persone che sono entrate in contatto con questa persona sono sotto sorveglianza sanitaria”. Koca non ha aggiunto altri dettagli sul caso.

Africa – Sono fino a ora contenuti a 99 i casi di coronavirus registrati in Africa dove si continua a temere che l’epidemia possa essere virulenta data la fragilità del sistema sanitario di molti paesi e l’intensità dei contatti con la Cina, focolaio primario del contagio. Il Sudafrica oggi ha confermato altri sei casi di Covid-19. Si tratta di persone tornate di recente dall’Europa. “Alcune di loro sono state ricoverate in ospedale, altre sono in autoisolamento a casa”, ha reso noto l’Istituto nazionale di malattie infettive. Il numero complessivo di casi registrati in Sudafrica sale quindi a 13. I paesi che in Africa hanno denunciato contagi sono Algeria, Camerun, Egitto, Marocco, Nigeria, Senegal, Togo, Tunisia, Burkina Faso e Repubblica democratica del Congo. In Egitto, il paese più colpito insieme all’Algeria, è stato registrato un decesso.

Usa – Sono ormai oltre 1100 i casi di coronavirus negli Stati Uniti, dove 31 persone sono morte a causa della Covid-19. È quanto emerge da un bilancio della Cnn, mentre i dati della Johns Hopkins University parlano di 1.025 casi confermati. Lo stato di Washington resta il più colpito, con 273 persone contagiate e 24 decessi, secondo i dati della Cnn. La California e lo stato di New York registrano rispettivamente più di 100 casi.

Germania – Terza vittima per il coronavirus in Germania. Lo ha reso noto un portavoce di Heinsberg, nel land del Nord Reno Westfalia, lo stesso dove si sono registrate le altre due vittime.

Regno Unito – Le autorità sanitarie britanniche hanno diffuso l’ultimo bollettino sul contagio da coronavirus nel Regno Unito. Alle 9 di questa mattina risultavano 456 casi confermati, 83 in più rispetto a ieri. Si tratta dell’incremento maggiore in un singolo giorno da quando è stato rilevato il primo caso a gennaio. Sei i decessi nel Regno Unito, mentre altri due britannici sono morti all’estero: un passeggero della Diamond Princess deceduto il mese scorso e una donna di 53 anni morta a Bali. Il Servizio sanitario ha inoltre annunciato che intende aumentare fino a 10mila il numero dei test effettuati in un giorno, rispetto agli attuali 1.500.

Spagna – La Spagna ha superato i duemila contagi da coronavirus. “2002 casi erano stati notificati a inizio mattinata”, ha indicato alla stampa Fernando Simon, responsabile del centro di allerta sanitaria nazionale. La metà di questi casi sono concentrati nella regione di Madrid. I decessi sono stati 47, 31 dei quali vicino alla capitale.

Svezia – La Svezia è il primo paese scandinavo a registrare un morte per l’infezione da coronavirus. Il decesso è stato reso noto dalle autorità della regione di Stoccolma. Si tratta di una persona anziana, che era ricoverata in terapia intensiva e soffriva di altre malattie, è stato riferito senza divulgare ulteriori dettagli.

Israele – Sono saliti a 79 i casi di coronavirus in Israele, ma si teme che il contagio si estenderà ulteriormente. Fra i nuovi casi, riferiscono i media, vi è un dipendente dell’aeroporto Ben Gurion a cui è stato fatto il test solo quando la sua influenza si è trasformata in polmonite. L’uomo non aveva viaggiato all’estero, né era stato in contatto con persone ritenute a rischio. È risultato inoltre positivo il preside di una yeshiva (scuola religiosa) in Cisgiordania.

 

Coronavirus in Italia: 12.462 casi e 827 morti

1.028 sono in terapia intensiva (+151), mentre 3.724 sono in isolamento domiciliare

ROMA – In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, 12.462 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2, 2.313 in più rispetto a martedì. Di queste, 827 sono decedute (+196) e 1.045 sono guarite (+41). Attualmente i soggetti positivi sono 10.590 (il conto sale a 12.462 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti).

I pazienti ricoverati con sintomi sono 5.838 (+800); 1.028 sono in terapia intensiva (+151), mentre 3.724 sono in isolamento domiciliare fiduciario.

Regione per Regione. Ecco il numero dei contagiati (totali) nelle singole regioni:

Lombardia 7.280 (+1.489 rispetto a martedì e +94 casi in terapia intensiva)

Emilia-Romagna 1.739 (+206)

Veneto 1.023 (176)

Piemonte 501 (48)

Marche 479 (85)

Liguria 194 (53)

Campania 154 (27)

Toscana 320

Sicilia 83 (21)

Lazio 150 (34)

Friuli-Venezia Giulia 126 (10)

Abruzzo 38 (-)

Puglia 77 (18)

Umbria 46 (9)

Bolzano 75 (37)

Calabria 19 (6)

Sardegna 37 (17)

Valle D’Aosta 20 (3)

Trento 77 (25)

Molise 16 (1)

Basilicata 8 (1)

 

Le misure di contenimento in ITALIA

ROMA – Intanto le misure per contenere il contagio del coronavirus sono state strette con l’Italia dichiarata “zona protetta”, ma sembra non bastare. La Lombardia vuole passare a uno step successivo: chiudere uffici e fermare bus e metro. L’idea è di lasciare aperti solo i negozi di alimentari e le farmacie, chiudere  bar e ristornati e fermare la produzione. Ed il Premier Giuseppe Conte ci sta pensando: “Spiegatemi i dettagli”.

In proposito Borrelli ha dichiarato che la chiusura generalizzata è da valutare, ma che al momento non ci sono decisioni in proposito perché non sono cambiate le indicazioni dle comitato scientifico. E sempre a proposito dell’impiego dell’esercito per far rispettare le misure decise ha detto: “Io credo ci debba essere un rispetto delle cautele e prescrizioni di tipo volontario. Un controllo c’è, ma voglio ricordare che ci deve essere un comportamento responsabile da parte di ognuno di noi”.

Ipotesi su cui è d’accordo anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che il 9 marzo era stato tra i primi a chiedere la chiusura della Lombardia e ora in un tweet avverte di non farsi “trarre in inganno” dal dato dei pazienti ricoverati in terapia intensiva : “Sembra che la crescita stia solo rallentando e invece è solo perché non ci sono più posti (se ne aggiungono pochi con grande fatica). I pazienti che non possono essere trattati vengono lasciati morire”.

E mentre Milano si prepara al blocco totale delle attività, il modello Lombardia potrebbe essere esteso a tutta l’Italia. In Campania la Regione chiude negozi di barbiere, parrucchiere, centri estetici. In Emilia chiusi anche mercati, gelaterie e piadinerie.

 

Il governo stanzia 25 miliardi per sostenere l’economia

I soldi aiuteranno famiglie, imprese e lavoratori. Gualtieri: “Nessuno perderà il lavoro per il coronavirus. Lʼipotesi sforamento del 3% deficit/Pil dipenderà dallʼuso delle risorse”

ROMA – Il governo ha stanziato 25 miliardi di euro per “sostenere famiglie, imprese e lavoratori” a fronteggiare l’emergenza economica legata al coronavirus. Lo ha comunicato Giuseppe Conte nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri, spiegando che si tratta di “una somma straordinaria da non utilizzare interamente subito ma da poter usare per far fronte a tutte le difficoltà di questo momento”.

Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che c’è un ottimo clima di collaborazione con i leader europei, con i quali “lavoreremo in coordinamento, manderemo i nostri scienziati per creare una task force europea allo scopo di promuovere la ricerca e combattere l’emergenza”. Il governo intende quindi rafforzare ulteriormente il sostegno previsto per il sistema sanitario, per i cittadini e per le imprese e aumentare le risorse a favore della Protezione civile e della sicurezza e il premier chiarisce: “Stiamo facendo tutto ciò che è necessario, con ogni strumento a disposizione. Insieme ce la faremo”.

Gualtieri: “Nessuno perderà il lavoro” – “Stiamo preparando un nuovo provvedimento – aggiunge il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri andando nei dettagli della misura -: i principi sono pieno sostegno di risorse al sistema nazionale sanitario, alla Protezione civile, mitigazione del virus, in secondo luogo sostegno al lavoro. Come anticipato nessuno perderà il lavoro per il coronavirus. Poi ci sarà il sostegno alla liquidità per famiglie e imprese, infine interventi sulle scadenze fiscali. Questa è una prima tappa”.

“Sforare il 3%? Dipenderà dall’uso delle risorse” – In merito all’ipotesi di sforare il 3% nel rapporto deficit/Pil, il ministro spiega: “Tecnicamente c’è un’autorizzazione del Parlamento a stanziare fino a 20 miliardi in termini di indebitamento, 25 in termini di stanziamento. Il livello di deficit dipende da quanto effettivamente sarà impiegato. La prima misura impiegherà la metà di queste risorse, l’utilizzo dell’altra metà dipenderà anche da eventuali risorse europee. E’ ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto”.

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