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Filo diritto di Nicola Di Iorio: il Canada salvato da un Senatore

Pierre Dalphond è uno tra i più grandi giuristi del nostro tempo. Prima di diventare Senatore, è stato uno dei giudici più rispettati nella storia contemporanea del nostro paese. Basti pensare che ha pronunciato più di 2.000 sentenze nella sua illustre carriera.

I Canadesi possono essere orgogliosi di avere un uomo di tale statura al servizio del paese. Nei giorni scorsi, ha contribuito a rallentare l’emorragia che nel corso delle ultime settimane affligge l’onore del Canada.

A dire il vero, tutto ha avuto inizio precisamente due anni fa. I timori davanti ai decessi delle persone vulnerabili hanno portato i governi ad agire unilateralmente, senza il consenso del Parlamento e senza il controllo dei tribunali. Menzionare le libertà civili in questo contesto è stato considerato inopportuno.

Dopo 2 anni di questo tipo di regime, alcune voci hanno cominciato a sussurrare che in altre parti del mondo i cittadini stavano riconquistando le libertà che erano state loro sottratte. Piano piano, la gente ha cominciato a porsi delle domande. Ad esempio, qualcuno si è chiesto che senso aveva far perdere il guadagno ad un camionista che lavora da solo nel suo veicolo e quindi non ha contatti con il pubblico, mentre il tasso di vaccinazione supera il 90%? La risposta a questo genere di domanda varia e può dare adito a dibattiti. In una democrazia, le persone sono incoraggiate a discutere e a dibattere poiché ciò le obbliga a trovare la soluzione migliore. Non è certo insultando una per- sona che pone una domanda o che ha un’opinione contraria che riusciamo a convincerla a condividere il nostro punto di vista.

Così i lavoratori hanno deciso di unirsi e di recarsi nella città dove si trova la sede del governo del nostro paese per manifestare la loro disapprovazione. Hanno sollecitato un sostegno finanziario a tutte le persone, indipendentemente dalla loro residenza, che condividessero la loro opinione. Più di 100.000 persone, tra cui più di 60.000 canadesi, hanno donato oltre 10.000.000 $ in una settimana. Il fratello del leader dell’NDP, un partito che si rifà alla “tradizione socialista”, ha donato 17.000 dollari al movimento di protesta. Un uomo d’affari di Calgary ha donato 100.000. $. Il proprietario di una gelateria di Ottawa ha donato 50 $. La maggior parte delle donazioni è stata di circa 20 $.

Va notato che, nel momento in cui queste donazioni sono state fatte, non c’era nulla – in un paese libero come il Canada – che lo vietasse.

Il convoglio di lavoratori è quindi giunto ad Ottawa per manifestare al governo tutta la propria disapprovazione su argomenti che stavano molto a cuore ai suddetti manifestanti. Uno (non due), tra i manifestanti, è andato in giro con una bandiera di un regime dispotico che ha segnato la Seconda guerra mondiale. Durante la prima notte alcuni individui si sono comportati in modo maleducato, volgare e degradante rispetto a 2 monumenti. In seguito, si sono tenute anche altre manifestazioni lungo l’Ambassador Bridge di Windsor e ad un posto di frontiera in Alberta.

Finora parliamo di manifestazioni e di proteste principalmente concentrate nelle strade che circondano il Parlamento a Ottawa, nelle città di Windsor e du Coutts. Queste proteste e manifestazioni sono continuate. Tuttavia, si sono verificati altri eventi che si configurano come dei reati civili e criminali. I lavoratori, in effetti, hanno suonato giorno e notte i rumorosi clacson dei loro veicoli. Hanno bloccato le strade davanti al Parlamento, un ponte cruciale per l’economia del Paese ed un altro valico di frontiera. Altre persone hanno continuato a protestare. E così abbiamo visto cittadini ballare, cantare, giocare a hockey e cucinare.

Bloccare una strada è un atto criminale e va punito. Si tratta anche di un reato civile, che dà luogo ad un’ingiunzione per far cessare questi atti ed al risarcimento danni per rimborsare il danno subito.

Invece di agire di conseguenza, il governo ha fatto precipitare il Canada nella più grande umiliazione internazionale nella storia del paese, ricorrendo all’Emergencies Act. Allo stesso momento, 60.000 canadesi hanno subìto la minaccia di perdere l’accesso ai propri conti bancari ed alle loro carte di credito. Cosa ancora più importante e dannosa, l’intero Paese si è trovato esposto al ridicolo a livello planetario. Meno di 48 ore più tardi, un grande giurista canadese ha fatto sapere che non poteva accettare questa deriva antidemocratica. Un uomo, un avvocato, un senatore si è alzato e il governo ha fatto marcia indietro. Quando vi viene chiesto a cosa serve il Senato, ricordatevi dell’onorevole Pierre Dalphon.

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